Confutazione della seguente dottrina
insegnata dalle A.D.I. 'Il destino se lo crea l'uomo' (Questa dottrina viene insegnata da quasi tutte le denominazioni e chiese Pentecostali, che più o meno fanno gli stessi ragionamenti delle ADI per sostenerla) |
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Confutazione della dottrina delle A.D.I. 'Il destino se lo crea l'uomo'
Introduzione |
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Le ADI insegnano che noi siamo stati
salvati per grazia, mediante la fede. Ed in questo insegnano giustamente. Ma
per spiegare perchè abbiamo creduto, le ADI insegnano quanto segue. Noi
abbiamo creduto perchè abbiamo voluto credere, quindi se noi ora siamo
salvati è in virtù della nostra volontà. Siamo noi che abbiamo voluto essere
salvati: noi abbiamo scelto la via che mena alla vita; noi, con la libertà di
cui Dio ci ha fornito, accettando il Signore ci siamo forgiati il nostro
destino eterno. E Dio? Dio nella sua onniscienza sapeva innanzi tempo che noi
avremmo creduto. Egli antivide il nostro destino ma non lo fissò: dietro la
nostra salvezza quindi non si cela un Suo decreto che Egli ha mandato ad
effetto su di noi. In altre parole Egli non ci ha predestinati a credere nel
senso che in base ad un suo decreto noi dovevamo credere nel Vangelo. Chi
accetta Cristo lo fa solo perchè vuole lui: Dio non interferisce nella sua
vita perchè lo ha fatto libero di scegliere il bene o il male. Quando egli
decide di accettare il Vangelo allora lui diventa un predestinato o eletto.
La stessa cosa quindi va detta a proposito di coloro che rifiutano di credere
nel Signore? Certo, anche chi rifiuta di credere nel Signore e se ne va in
perdizione, lo fa per una sua scelta personale in cui Dio non interferisce
per nulla. E’ lui che vuole andare in perdizione, non è Dio a volerlo mandare
in perdizione. In altre parole Dio non aveva decretato avanti i secoli che
quella persona non credesse perchè era destinato alla perdizione eterna. Ed
in questo le ADI errano grandemente.
Ma entriamo nello specifico di questa dottrina così come viene insegnata
dalle ADI. |
Innanzi tutto essi dicono che Dio è
onnisciente, ma questa Sua onniscienza non implica che Egli ha predeterminato
le cose che avverranno. Ecco quanto si legge in Verità Fondamentali: ‘Conoscendo ogni cosa, Dio è in grado di
affermare prima del tempo ciò che avverrà in futuro. E’ per questa ragione
che nella Bibbia molti eventi vengono predetti. Ciò non significa che
l’Eterno prenda delle decisioni su ciò che ci avverrà nel futuro. Egli
semplicemente conosce quali saranno le nostre decisioni prima ancora che le
prendiamo. Avendo la capacità di prevedere, Egli è in grado di predire ciò
che avverrà nel futuro. Tuttavia la sua capacità di predire il futuro non
vuol dire che Egli abbia predeterminato gli eventi, o che abbia già deciso
quello che deve avvenire’ (Verità Fondamentali, 1/3, I.C.I., Roma 1996, pag.
40). |
Dunque Dio non aveva innanzi determinato
che noi credessimo per essere salvati, perché Egli non predestina o
prestabilisce. Francesco Toppi dice: ‘Egli non prevede, ma vede, non
predestina o prestabilisce, ma destina e stabilisce’ (Cristiani Oggi, 16-31
Dicembre 1997, anno XVI, n° 24, pag. 3). ‘Questa Sua preconoscenza non è
predeterminazione’ si legge in un manuale per le scuole domenicali (La
Salvezza, Manuale di Studio per le Scuole Domenicali, Secondo Trimestre 1988,
pag. 34). Dunque ‘non è vero che Dio ha creato gli uomini con l’intenzione
espressa di salvare alcuni di essi e condannarne altri’ (Ibid. pag. 34),
perché Dio vuole salvare tutti gli uomini, che Egli ha reso assolutamente
liberi di scegliere o rifiutare il Vangelo. Ha detto Francesco Toppi in
un’intervista apparsa tanti anni fa su Il Tempo: ‘E’ Dio che pianifica la
nostra vita. Il destino però se lo crea l’uomo. Noi non crediamo nella
predestinazione’ (Il Tempo, 3 Marzo 1995). Per cui chi diventa figliuolo di
Dio lo diventa in virtù della sua volontà, non perché è stato eletto da Dio:
‘E’ la fede, non l’elezione, a determinare il destino dell’uomo’ (La
Salvezza, Manuale …, pag. 37). Solo una volta che è diventato figlio di Dio
egli viene predestinato o diventa eletto. ‘Nel glorioso piano di Dio, coloro
che hanno fede nella Sua Parola infallibile e che sono stati salvati per
mezzo di Gesù, vengono da Lui predestinati ad essere conformi all’immagine
del Suo Figliuolo’ (La Parola giorno per giorno, Vol. II, ADI-Media, 1989, 23
Luglio). |
Vediamo adesso cosa dicono le ADI su coloro
che periscono. Chi andrà in perdizione ci andrà esclusivamente per il suo
rifiuto: ‘Se egli perirà perirà per quel che ha fatto e non perché Dio lo
abbia preordinato alla perdizione’ (La Salvezza, Manuale …, pag. 37). Persino
Giuda Iscariota – ci fanno sapere le ADI – non fu predestinato alla
perdizione: ‘Qualcuno dirà: non era stato già deciso il suo tradimento e il
suo suicidio? Come si può dar credito a questa teoria, conseguenza di una
lettura superficiale della Scrittura, senza mettere in dubbio l’amore e
l’imparzialità di Dio? Egli è l’Eterno, conosce ogni cosa, conosce la fine
dal principio e ha permesso che i profeti descrivessero i particolari
riguardanti Giuda, ma Dio non lo ha predestinato ad una fine così tragica. Se
leggiamo attentamente i Vangeli, vediamo piuttosto come il Maestro divino
abbia fatto di tutto per scuotere Giuda e dissuaderlo dall’atto tremendo che
stava compiendo’ (La Parola giorno per giorno, 21 Giugno), come neppure
Faraone fu predestinato alla perdizione perché l’induramento del suo cuore da
parte di Dio fu la punizione o il giudizio che Dio gli inflisse a motivo
della sua ostinazione. Ecco quanto si legge in uno studio dal titolo
‘Predestinazione incondizionata dell’individuo?’ considerazioni sulla base di
Romani 9:6-29 di Marco Miotto con revisione del Past. Filippo Chinnici
(ex-pastore della Chiesa ADI di Vasto): ‘L’indurimento del cuore del faraone
non fu perciò senza responsabilità da parte sua, e se Dio lo indurí fu perché
questi si ostinò nell’opporsi a lui. Dio inoltre operò con atti naturali per
avvertire il faraone della sua potenza, e l’indurimento di quest’ultimo
avvenne in seguito alla sua sfrontatezza e alle sue decisioni ribelli e
crudeli’. Quindi non esistono i ‘vasi
d’ira preparati per la perdizione’ di cui parla Paolo; non esistono
induramenti prodotti da Dio affinché si adempia un suo preciso piano verso
taluni uomini, è l’uomo che indura il suo cuore, non è Dio a farlo. Tutto al
più Dio indura il cuore di un uomo dopo che questi ha cominciato a indurare
il suo cuore di sua propria volontà, ma Dio non ha deciso avanti la
fondazione del mondo di indurare il cuore di qualcuno per privarlo della
salvezza e mandarlo in perdizione, una cosa del genere è inammissibile
pensarla o insegnarla nelle ADI. Dio è buono e vuole – ripetono continuamente
le ADI - che tutti gli uomini siano salvati. Ecco perché a proposito della
fede, le ADI ci fanno sapere che Dio dona a tutti gli uomini la fede
(chiamata da loro ‘fede naturale’), ecco infatti cosa ha scritto Francesco
Toppi in A Domanda Risponde nella
sua risposta alla domanda ‘Che colpa posso avere io se non ho fede?’: ‘Come
mai, poi, per ciò che riguarda Dio e l’eternità, Cristo ed il perdono dei
peccati, molti affermano: ‘Non ho fede’? La stessa fiducia naturale che si
possiede per molti aspetti dell’esistenza quotidiana, va esercitata per le
cose eterne e allora si scoprirà che il Signore non ha riguardo alla qualità
delle persone ….. Quando questa ‘fede naturale’ si manifesta per alimentare
la fiducia nelle promesse divine, allora si compie il miracolo …. Infatti,
mentre si ascolta la predicazione dell’Evangelo e si esercita la ‘fiducia
innata’, per accettare la logica dell’annuncio prestigioso della misericordia
divina, Dio interviene per lo Spirito Suo largendoci il duplice dono della grazia
e della fede’ (A Domanda Risponde,
Vol. 2, ADI-Media, Seconda Edizione 2004, pag. 40,41). |
Dunque le ADI per spiegare ai fratelli
perchè alcuni credono nel Signore e vanno in cielo e perchè gli altri non
credono nel Signore e se ne vanno in perdizione, si limitano a mettere enfasi
sulla volontà dell’uomo che Dio gli ha concesso. E saremmo pure d’accordo con
le ADI in tutto quello che essi dicono se nella Scrittura non ci fossero dei
passi che annullano questo loro insegnamento. In altre parole se la Scrittura
affermasse nella sua globalità quello che essi dicono senza lasciare
intravedere il contrario, noi non avremmo nessun problema a riconoscere che
le cose stanno veramente così come essi dicono. Ma non possiamo essere
d’accordo con loro perchè nella Scrittura ci sono molti passi che attestano
in una maniera o nell’altra che la nostra salvezza come anche la perdizione
degli altri non dipende dalla volontà dell’uomo ma dalla volontà di Dio. Lo
so che tale dottrina fa sorgere tante discussioni, ed ha fatto scaturire
delle false dottrine come per esempio quella che dice che l’uomo non ha una
volontà o quella che dice che una volta salvati ci si può comportare come si
vuole perchè tanto si è stati predestinati alla salvezza e non c’è nessuna
possibilità di andare in perdizione o quell’altra che dice che Gesù è morto
solo per alcuni e non per tutti, ma il fatto è che essa è perfettamente
scritturale perchè è confermata tante volte nella Scrittura. Un discorso
simile si potrebbe fare anche per altre dottrine presenti nella Scrittura;
come per esempio la Trinità, il battesimo con lo Spirito Santo, il battesimo
in acqua, la giustificazione per sola fede, la presenza dell’anima nel corpo
umano e la sua immortalità, la punizione eterna dei malvagi ed altre. Perchè
anche a motivo di esse scaturiscono molte discussioni e attorno ad esse sono
sorte delle false dottrine; ma perchè sono sorte? Non certo perchè queste
dottrine non hanno abbastanza passi che le confermano o perchè quelli che ci
sono non sono sufficientemente chiari; ma solo perchè taluni hanno voluto
trascurare tutti quei passi che le confermano per prendere invece quei passi
che sembrano confermare il loro errato ragionamento a proposito di queste
dottrine. E nel fare questo naturalmente si sono dati a vani ragionamenti per
annullare quei passi che andavano nettamente contro le loro vedute. E la
stessa cosa è avvenuta a proposito della dottrina della predestinazione
presente nella Scrittura; ci sono parecchi passi e pure chiari che
l’attestano ma siccome che questa dottrina non si concilia affatto con la
ragione dell’uomo perchè si fonda sugli imperscrutabili giudizi di Dio e
sulle sue vie, che sono più alte delle nostre come i cieli sono alti al di
sopra della terra, allora taluni sono andati a prendere quei passi che
parlano della volontà dell’uomo di scegliere il bene o il male e quei passi
dove agli uomini è rivolto l’ordine di ravvedersi, di credere nel Signore e
di andare a Lui, nel tentativo di annullare l’insegnamento della
predestinazione. E naturalmente, era inevitabile questo, per sostenere questo
loro punto di vista errato si sono dati a vani ragionamenti ed hanno dato
interpretazioni arbitrarie a quei passi che non gli piacciono. |
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Confutazione |
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Ora passerò a dimostrare che quello che le
ADI insegnano sulla salvezza in merito all’elezione e alla predestinazione è
FALSO. |
Mi preme fare però una premessa prima di
cominciare la mia confutazione; e cioè dire che quantunque noi accettiamo la
predestinazione l’accettiamo riconoscendo che rimangono alcune cose a
riguardo di essa che non riusciamo a comprendere perchè ci sono nascoste. Per
questo esclamiamo assieme a Paolo: “O profondità della ricchezza e della
sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi,
e incomprensibili le sue vie! Poiché chi ha conosciuto il pensiero del
Signore? O chi è stato il suo consigliere?...” (Romani 11:33-34). Ma noi non
parleremo delle cose a noi nascoste che appartengono a Dio (cfr. Deuteronomio
29:29), perchè questo significherebbe uscire dai limiti postici da Dio e
inoltrarci per sentieri pericolosi, ma parleremo delle cose rivelateci da Dio
a riguardo della predestinazione, cose che sono per noi, per la nostra
edificazione. |
Un’altra cosa che voglio dire è che della
predestinazione non bisogna parlarne agli increduli ma ai santi difatti Paolo
ne parlava ai santi e non ai peccatori. Dico questo per farvi capire che è
sbagliato andare a dire al peccatore sia: ‘Se sei stato predestinato ad essere
salvato sarai prima o poi salvato’, che: ‘Se non sei stato predestinato ad
essere salvato te ne andrai in perdizione’. I peccatori bisogna esortarli e
scongiurarli a ravvedersi e a credere nella Parola della grazia senza
parlargli di predestinazione e senza preoccuparsi di sapere chi sono coloro
tra di essi che Dio ha predestinato ad essere salvati. Predichiamogli quindi
Cristo sapendo che la nostra predicazione servirà qualunque sia il destino
che Dio ha fissato per coloro che ci ascoltano. |
Ora fratelli, sono sicuro che anche voi vi
sarete domandati qualche volta come mai voi siete stati salvati da Dio ma
molti altri no; vi sarete domandati il perchè alcuni sono morti andando con
il Signore e altri sono morti nei loro peccati andando all’inferno. In altre
parole perchè Dio salva solo alcuni e non tutti; perchè tra tutta la massa di
persone che ascolta l’evangelo una parte l’accetta e un altra lo respinge.
Queste sono domande legittime che ci si comincia a fare col passare del
tempo, e domande che hanno la loro risposta nella Scrittura. |
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Gli eletti, ossia i vasi di misericordia
innanzi preparati per la gloria |
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Parliamo prima di coloro che si sono
ravveduti ed hanno creduto nel Vangelo ottenendo la remissione dei loro
peccati, cioè degli eletti di Dio. Dopo avere vissuto degli anni al servizio
dell’iniquità arrivò il giorno in cui dopo avere sentito (per la prima volta
o per l’ennesima volta come nel mio caso per esempio) parlare di Gesù Cristo
e del suo sacrificio si sono ravveduti ed hanno creduto in Lui ottenendo il
perdono dei loro peccati, ed entrando così a fare parte della famiglia di
Dio. In altre parole essi hanno ottenuto la salvezza preannunciata dai
profeti e annunciataci da Cristo Gesù nella pienezza dei tempi. Ora,
domandiamoci: ‘E’ stata questa loro decisione una decisione in cui Dio non ha
interferito per niente, vale a dire una loro decisione semplicemente
antiveduta o preconosciuta da Dio ma non da lui fissata avanti i secoli, come
dicono le ADI?’ In altre parole Dio sapeva solo che essi avrebbero creduto
perchè Egli è onnisciente ma niente di più, o Dio oltre a sapere innanzi che
essi avrebbero creduto aveva decretato che essi credessero e perciò ha
operato in tale maniera che al tempo da Lui stabilito quella decisione quegli
uomini l’hanno dovuta prendere senza sapere nulla di questo suo disegno
benevolo formato nei loro confronti?’ Ecco come risponde la Scrittura a
questa domanda: “Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di
quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento.
Perchè quelli che Egli ha preconosciuti, li ha pure predestinati ad essere
conformi all’immagine del suo Figliuolo, ond’egli sia il primogenito fra
molti fratelli; e quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; e quelli
che ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha
pure glorificati” (Romani 8:28-30). Quindi tutti coloro che sono stati
giustificati da Dio sono stati preconosciuti da Dio; ma come si può altresì
chiaramente leggere questa prescienza di Dio non è intesa da Paolo come una
prescienza passiva nel senso che Dio sapeva che essi avrebbero creduto e
basta, rimanendo inoperoso sia prima che quando essi hanno creduto; affatto
perchè Paolo dice subito dopo che quelli che Dio ha preconosciuti avanti i
secoli li ha pure predestinati avanti i secoli ad essere giustificati. Per
altro, va detta un'altra cosa, e cioè che il verbo preconoscere usato in
Romani 8:29 non ha il significato che gli danno le ADI perché qui Paolo non
dice che Dio conosceva innanzi che alcuni avrebbero creduto o conosceva
innanzi la loro fede, ma che Egli conobbe innanzi o preconobbe delle persone.
In altre parole che Egli ripose innanzi la Sua affezione su di esse, nel
senso dunque che Egli determinò innanzi di separare affettuosamente certe
persone in base al beneplacito della sua volontà e non in base al risultato
della loro decisione. Che sia questo il significato dell’espressione ‘quelli
che Egli ha preconosciuti’ si deduce per esempio da queste parole che Dio
rivolse a Geremia: “Prima ch’io ti avessi formato nel seno di tua madre, io
t’ho conosciuto; e prima che tu uscissi dal suo seno, io t’ho consacrato e
t’ho costituito profeta delle nazioni” (Geremia 1:5), e da queste altre che
Paolo dice a proposito del popolo di Israele: “Iddio non ha reietto il suo
popolo, che ha preconosciuto” (Romani 11:2). Quindi la prescienza di Dio nei
confronti degli eletti ha avuto un chiaro impegno di Dio: in altre parole
coloro che hanno ottenuto la giustizia che si ha mediante la fede sono stati
destinati da Dio avanti i secoli ad ottenerla. Ecco perchè parliamo di
predestinazione; perchè i credenti sono stati da Dio destinati avanti la
fondazione del mondo ad ottenere la giustizia basata sulla fede. Il che
significa che se essi si sono ravveduti ed hanno creduto, essi si sono
ravveduti ed hanno creduto esclusivamente in virtù di un decreto nascosto in
Dio che egli ha mandato ad effetto al tempo da Lui stabilito dando loro sia
il ravvedimento (in quanto esso viene da Dio secondo che è scritto: “Iddio
dunque ha dato il ravvedimento anche ai Gentili affinché abbiano vita” (Atti
11:18. Cfr. 2 Timoteo 2:25) che la fede (che è il dono di Dio. Cfr. Efesini
2:9) in quanto Dio gli ha dato di credere in Cristo (cfr. Filippesi 1:29).
L’apostolo Paolo conferma questa predestinazione nei confronti dei santi
anche agli Efesini quando dice che Dio ci ha eletti in Cristo “prima della
fondazione del mondo, affinché fossimo santi ed irreprensibili dinnanzi a lui
nell’amore, avendoci predestinati ad essere adottati, per mezzo di Gesù
Cristo, come suoi figliuoli, secondo il beneplacito della sua volontà”
(Efesini 1:4-5) ed ancora che in Cristo “siamo pure stati fatti eredi, a ciò
predestinati conforme al proposito di Colui che opera tutte le cose secondo
il consiglio della propria volontà...” (Efesini 1:11). E l’apostolo Pietro
pure conferma la predestinazione dei santi quando dice agli eletti “eletti
secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito,
ad ubbidire e ad essere cosparsi del sangue di Gesù Cristo” (1 Pietro 1:2).
Ma proseguiamo a parlare della predestinazione concernente gli eletti citando
altre eloquenti Scritture. |
Giovanni ci dice che Gesù disse al Padre
dei suoi discepoli: “Erano tuoi, e tu me li hai dati” (Giovanni 17:6); che
cosa significa questo? Che essi erano stati già appartati da Dio prima della
fondazione del mondo e poi nella pienezza dei tempi furono da Lui dati a
Cristo Gesù. Quindi i suoi discepoli furono predestinati da Dio a credere in
Gesù. Essi andarono a Gesù perchè erano stati eletti ad essergli donati, per
questo Gesù disse loro: “Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho
scelto voi” (Giovanni 15:16). |
Luca dice che i credenti di Antiochia di
Pisidia credettero perché erano stati ordinati da Dio a vita eterna, infatti
dice che “tutti quelli che erano ordinati a vita eterna credettero” (Atti
13:48). La Nuova Diodati ha “preordinati alla vita eterna.” Quindi anche loro
erano stati predestinati da Dio a credere. |
L’apostolo Paolo dice ai Galati: “Ma quando
Iddio che m’aveva appartato fin dal seno di mia madre e m’ha chiamato
mediante la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il suo Figliuolo
perch’io lo annunziassi fra i Gentili....” (Galati 1:15-16). Notate che Paolo
era stato appartato per l’Evangelo fin dal seno di sua madre e che egli dice
che arrivò il giorno in cui Dio si compiacque di rivelargli il suo Figliuolo.
Quindi anche lui fu predestinato da Dio a credere nel suo Figliuolo. Questo è
confermato pure da queste parole che gli disse Anania quando andò da lui tre
giorni dopo che il Padre gli aveva rivelato il suo Figliuolo: “L’Iddio dei
nostri padri ti ha destinato a conoscere la sua volontà, e a vedere il Giusto,
e a udire una voce dalla sua bocca” (Atti 22:14). |
Sempre Paolo dice ai Tessalonicesi: “Ma noi
siamo in obbligo di rendere del continuo grazie di voi a Dio, fratelli amati
dal Signore, perchè Iddio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante
la santificazione nello Spirito e la fede nella verità” (2 Tessalonicesi
2:13). Quindi anche i santi di Tessalonica avevano creduto in Cristo perchè
predestinati a ciò da Dio sin dal principio. E il principio di cui parla
Paolo è lo stesso principio di cui parla Giovanni quando dice: “Nel principio
era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio” (Giovanni 1:1). |
Da tutte queste Scritture sopra citate si
evince che la salvezza dipende dalla volontà di Dio e non dalla volontà degli
uomini (quantunque Dio si usi della volontà dell’uomo per compiere la Sua
volontà verso loro). Ma non dice forse Giacomo che Egli ci ha di sua volontà
generati mediante la Parola di verità, affinché siamo in certo modo le
primizie delle sue creature (cfr. Giacomo 1:18)? E non dice forse Giovanni
che quelli che credono nel Figliuolo di Dio non sono nati da volontà di carne
né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio (cfr. Giovanni 1:13)? E non dice
forse Paolo che “non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da
Dio che fa misericordia” (Romani 9:16)? E ditemi un pò: ma Gesù non disse
forse la stessa cosa in un altra maniera, quando disse ai Giudei: “Niuno può
venire a me se non gli è dato dal Padre” (Giovanni 6:65) ed ancora: “Niuno
può venire a me se non che il Padre, il quale mi ha mandato, lo attiri”
(Giovanni 6:44), ed ancora: “Tutto quel che il Padre mi dà, verrà a me; e
colui che viene a me, io non lo caccerò fuori” (Giovanni 6:37) ed ancora:
“..niuno conosce appieno il Padre, se non il Figliuolo, e colui al quale il
Figliuolo avrà voluto rivelarlo” (Matteo 11:27)? Forse che questo è un modo
di agire ingiusto di Dio perchè significa che Egli ha deciso di salvare
alcuni e di non salvare altri? Affatto, perchè Dio ha detto: “Io avrò mercé
di chi avrò mercé, e avrò compassione di chi avrò compassione” (Romani 9:15).
E chi oserà replicare a Dio? L’apostolo Paolo per spiegare che il fatto che a
taluni Dio ha voluto fare misericordia prima che essi nascessero mentre ad
altri non ha voluto cita l’esempio di Esaù e Giacobbe e dice che “prima che
fossero nati e che avessero fatto alcun che di bene o di male, affinché
rimanesse fermo il proponimento dell’elezione di Dio, che dipende non dalle
opere ma dalla volontà di colui che chiama” (Romani 9:11-12) fu detto a Rebecca
loro madre: “Il maggiore servirà al minore; secondo che è scritto: Ho amato
Giacobbe, ma ho odiato Esaù” (Romani 9:13). Notate che Dio aveva deciso di
fare misericordia a Giacobbe e di non fare misericordia a Esaù ancora prima
che questi nascessero e quindi ancora prima che avessero operato qualche cosa
di bene o di male. Quindi non fu a motivo delle opere che essi compirono dopo
essere nati, o che Dio antevide avrebbero fatto, che Giacobbe fu eletto ed
Esaù reietto, ma a motivo della volontà di Dio, fatta conoscere da Lui prima
che essi nascessero e poi naturalmente da lui mandata ad effetto nella
maniera in cui noi sappiamo. Lo so che tutto ciò è duro da accettare, ma è la
verità e noi non possiamo fare nulla contro la verità, quel che possiamo è
per la verità (cfr. 2 Corinzi 13:8). Noi abbiamo quindi da rendere del
continuo grazie a Dio perchè Egli fin dal principio ci ha eletti a salvezza
mediante la fede nella verità. A Lui è piaciuto così; a Lui sia la gloria in
Cristo Gesù. Amen. |
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I reprobi, ossia i
vasi d’ira innanzi preparati per la perdizione |
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Veniamo ora ai
reprobi. Possiamo noi dire che Dio non ha predestinato nessuno alla
perdizione ma chi va in perdizione ci va per sua esclusiva volontà; ossia che
Dio sa chi andrà in perdizione ma non opera affinché essi ci vadano? Alla
luce delle Sacre Scritture no. Vediamolo. Paolo parlando ai Romani della
caduta d’Israele, per spiegare con le Scritture che il fatto che gli
Israeliti siano caduti, cioè che una gran parte di essi abbiano rifiutato di
credere in Gesù Cristo, non significa che la Parola di Dio sia caduta a terra
perchè tutto rientra nel piano di Dio, comincia col dire che non tutti i
discendenti d’Israele sono Israele e che non tutti i discendenti di Abramo
sono figli d’Abramo e questo perché tra i due figli che ebbe Abrahamo solo
Isacco era il figlio della promessa e quindi erede delle promesse, mentre
Ismaele non lo era. In altre parole quantunque sia Isacco che Ismaele erano
tutti e due discendenti del patriarca Abrahamo, nati ambedue per volere di
Dio, tra i due Dio aveva predestinato ad essere erede delle promesse Isacco
escludendo così Ismaele (cfr. Romani 9:6-9). Poi l’apostolo passando
all’esempio di Esaù e Giacobbe dice: “Non solo; ma anche a Rebecca avvenne la
medesima cosa quand’ebbe concepito da uno stesso uomo, vale a dire Isacco
nostro padre, due gemelli; poiché, prima che fossero nati e che avessero
fatto alcun che di bene o di male, affinché rimanesse fermo il proponimento
dell’elezione di Dio, che dipende non dalle opere ma dalla volontà di colui
che chiama, le fu detto; il maggiore servirà al minore; secondo che è
scritto: Ho amato Giacobbe, ma ho odiato Esaù” (Romani 9:10-13). Dalle parole
di Paolo si evince che Giacobbe ed Esaù furono predestinati ciascuno a
ricoprire un ruolo ben preciso nella loro vita ancora prima che nascessero e
quindi ancora prima che potessero fare del bene o del male. Quello che disse
Dio avrebbe fatto a Esaù non dipendeva quindi dalle opere di Esaù antivedute
da Dio, ma dalla volontà di Dio; il suo servizio a Giacobbe lo avrebbe reso
per decreto di Dio. Forse che Dio fu ingiusto verso Esaù? No, infatti Paolo
subito dopo dice: “V’è forse ingiustizia in Dio? Così non sia. Poiché Egli
dice a Mosè: Io avrò mercé di chi avrò mercé, e avrò compassione di chi avrò
compassione. Non dipende dunque nè da chi vuole nè da chi corre, ma da Dio
che fa misericordia. Poiché la Scrittura dice a Faraone: Appunto per questo
io t’ho suscitato; per mostrare in te la mia potenza, e perchè il mio nome sia
pubblicato per tutta la terra. Così dunque Egli fa misericordia a chi vuole,
e indura chi vuole” (Romani 9:14-18). Perciò se Dio decise di agire così con
Giacobbe ed Esaù non è affatto da biasimare appunto perchè Lui ha detto che
farà misericordia a chi vuole, e non solo Lui fa misericordia a chi vuole, ma
indura anche chi vuole. Come dunque Faraone fu indurito da Dio per decreto di
Dio così tanti Israeliti furono indurati per decreto di Dio, affinché il Suo
piano sussistesse. Quindi come Esaù fu predestinato a servire Giacobbe, e
come Faraone fu predestinato ad essere indurito a gloria di Dio, così anche
molti Israeliti furono indurati da Dio in virtù di un Suo preciso decreto
affinché non credessero e non ottenessero la remissione dei loro peccati.
L’apostolo lo conferma più avanti questo quando dice che “gli altri sono
stati indurati, secondo che è scritto: Iddio ha dato loro uno spirito di
stordimento, degli occhi per non vedere e degli orecchi per non udire, fino a
questo giorno” (Romani 11:7-8). E non lo conferma solo Paolo questo, ma anche
Giovanni e Pietro. Giovanni lo attesta quando dice: “Non potevano credere per
la ragione detta ancora da Isaia: Egli ha accecato gli occhi loro e ha
indurato i loro cuori, affinché non veggano con gli occhi, e non intendano
col cuore, e non si convertano e io non li sani” (Giovanni 12:39-40). Ed
anche quando dice che Gesù disse un giorno a dei Giudei che rifiutavano di
credere che egli era il Messia: “..ma voi non credete, perchè non siete delle
mie pecore” (Giovanni 10:26); il che significa che quei Giudei non potevano
credere perchè non erano annoverati tra coloro che Dio aveva preordinato gli
avrebbe dato ma tra coloro che Egli aveva decretato di indurire affinché non
credessero. Pietro invece lo attesta quando dice che coloro che hanno
intoppato in Cristo, cioè gli increduli, sono stati predestinati da Dio a
questo: “Essendo disubbidienti, intoppano nella Parola; ed a questo sono
stati anche destinati” (1 Pietro 2:8). Notate quel “a questo sono stati anche
destinati” che fa capire che la loro caduta era stata prevista e preordinata
da Dio. D’altronde non aveva forse Dio predetto tramite Isaia: “Ed egli sarà
un santuario, ma anche una pietra d’intoppo, un sasso d’inciampo per le due
case d’Israele, un laccio e una rete per gli abitanti di Gerusalemme. Molti
tra loro inciamperanno, cadranno, saranno infranti, rimarranno nel laccio, e
saranno presi” (Isaia 8:14-15)? Quindi quella predizione si doveva adempiere
e Dio la mandò ad effetto. |
Ma proseguiamo col
discorso di Paolo ai Romani: egli dopo avere fatto comprendere molto bene il
perchè una parte degli Israeliti ha ottenuto misericordia mentre l’altra no,
dice: “Tu allora mi dirai: Perchè si lagna Egli ancora? Poiché chi può
resistere alla sua volontà? Piuttosto, o uomo, chi sei tu che replichi a Dio?
La cosa formata dirà essa a colui che la formò: Perché mi facesti così? Il
vasaio non ha egli potestà sull’argilla, da trarre dalla stessa massa un
vaso per uso nobile, e un altro per uso ignobile? E che v’è mai da replicare
se Dio, volendo mostrare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha
sopportato con molta longanimità dei vasi d’ira preparati per la perdizione,
e se, per fare conoscere le ricchezze della sua gloria verso dei vasi di
misericordia che aveva già innanzi preparati per la gloria, li ha anche
chiamati (parlo di noi) non soltanto di fra i Giudei, ma anche di fra i
Gentili?” (Romani 9:19-24). Ora, Paolo dice che Dio quale vasaio ha potestà
di trarre dalla stessa massa di argilla dei vasi per uso nobile ed altri per
uso ignobile; il che vuole dire che Egli ha il potere di predestinare gli uni
alla salvezza eterna e gli altri alla perdizione eterna; notate infatti che
parla di vasi di misericordia preparati per la gloria, e di vasi d’ira
preparati per la perdizione. Quindi Dio, in base al suo proponimento, ha
predestinato una parte degli uomini alla perdizione. Sappiamo che essi sono
attorno a noi in questo mondo, ma non sappiamo chi siano essi perciò non
possiamo giudicare nessuno dei peccatori dicendo che Tizio o Caio è
predestinato alla perdizione. Perchè tra coloro che si ostinano ancora a non
credere quando noi gli parliamo ci possono essere pure dei vasi di
misericordia preparati per la gloria che Dio si riserba di salvare più in là
e magari a nostra insaputa. Quindi è necessario essere prudenti evitando a
tutti i costi di giudicare il nostro prossimo. Solo in quel giorno, quando
conosceremo appieno, sapremo chi erano tutti coloro che Dio aveva
predestinati alla perdizione, non prima. |
Comunque possiamo
sin da adesso dire chi sono alcuni di questi vasi d’ira che Dio ha preparato
per la perdizione. Tra di essi c’è quel ricco che morì e andò nell’Ades (cfr.
Luca 16:19-31), come anche Giuda. Di costui è detto che era annoverato tra
coloro che avevano ricevuto il ministerio di apostolo, aveva ricevuto anche
lui la potestà di guarire e di cacciare i demoni e anche lui compì guarigioni
e cacciò i demoni, ma dopo che andò a conferire con i capi sacerdoti sul come
avrebbe dato Gesù nelle loro mani è detto che Gesù disse al Padre: “Niuno di
loro è perito, tranne il figliuol di perdizione, affinché la Scrittura fosse
adempiuta” (Giovanni 17:12); e badate che queste parole Gesù le proferì
ancora prima che Giuda venisse con la turba, e quindi ancora prima che egli s’impiccasse.
Il che significa che per Giuda non c’era nessuna possibilità di non perire,
perché a questo era stato predestinato affinché la Scrittura fosse adempiuta.
Quante volte nella Bibbia troviamo scritto dopo che un evento si è adempiuto
“affinché si adempisse la Scrittura” o espressioni simili? Tante volte.
Ricordiamo per esempio che la nascita del Messia da una vergine, la fuga in
Egitto di Giuseppe e Maria con il bambino Gesù, la strage dei bambini di
Betleem, i miracoli di Gesù, le Sue sofferenze, la Sua risurrezione e la sua
ascensione, sono tutti degli eventi che si sono verificati affinché si
adempissero le Scritture: che significa ciò? Significa che quel particolare
evento era stato decretato o determinato da Dio innanzi e che avvenne perché
Dio lo fece avvenire. E’ falso dunque che Gesù ‘abbia fatto di tutto per
scuotere Giuda e dissuaderlo dall’atto tremendo che stava compiendo’, tanto è
vero che dopo che Satana entrò in Giuda, Gesù gli disse: “Quello che fai,
fallo presto” (Giovanni 13:27). Ma come si fanno a dire simili assurdità?!
Bisogna veramente essere ignoranti delle Scritture per dire simili cose!!!
Perciò il tradimento compiuto da Giuda rientrava nei decreti di Dio (non
aveva forse detto il Salmista a proposito di questo fatto: “Perfino l’uomo
col quale vivevo in pace, nel quale confidavo, che mangiava il mio pane, ha
alzato il calcagno contro a me” Salmo 41:9 e Gesù non disse forse: “Io non
parlo di voi tutti; io so quelli che ho scelti; ma, perché sia adempita la
Scrittura, colui che mangia il mio pane, ha levato contro di me il suo
calcagno” Giovanni 13:18?), e se Giuda andò in perdizione (notate che egli è
chiamato figlio della perdizione, nome che porta anche l’anticristo che deve
venire) fu per decreto di Dio. Questi due vasi d’ira sono già vissuti ma ce
ne sono altri che devono ancora venire; tra questi ci sono la bestia, il
falso profeta e coloro che adoreranno la bestia. |
Della bestia e del
falso profeta si legge infatti: “Ambedue furono gettati vivi nello stagno
ardente di fuoco e di zolfo” (Apocalisse 19:20); quindi essi devono comparire
e andarsene in perdizione. In particolare della bestia che sale dall’abisso
è detto che “deve salire dall’abisso e andare in perdizione” (Apocalisse
17:8). Possiamo quindi dire che anche loro sono tra i vasi d’ira preparati
per la perdizione. Chi può obbiettare a questo? Chi può affermare che questi
due uomini sceglieranno di andare nello stagno di fuoco da loro stessi, e che
non è Dio ad averlo deciso prima che essi nascano? E veniamo infine a coloro
che adoreranno la bestia: chi sono essi? Giovanni dice: “E tutti gli abitanti
della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla fondazione del mondo nel
libro della vita dell’Agnello che è stato immolato, l’adoreranno” (Apocalisse
13:8) e dato che è anche scritto che “se qualcuno adora le bestia e la sua
immagine e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, beverà anch’egli
del vino dell’ira di Dio mesciuto puro nel calice della sua ira; e sarà
tormentato con fuoco e zolfo nel cospetto dei santi angeli e nel cospetto
dell’Agnello. E il fumo del loro tormento sale nei secoli dei secoli; e non
hanno requie né giorno né notte quelli che adorano la bestia...” (Apocalisse
14:9-11), ciò significa che tutti costoro sono anch’essi dei vasi d’ira preparati
per la perdizione eterna fin dalla fondazione del mondo. |
Infatti il loro
nome non è stato scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo,
in altre parole non sono tra coloro i cui nomi sono stati scritti in quel
libro fin dalla fondazione del mondo. |
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Il cuore dell’uomo
è nella mano di Dio |
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Ma allora qualcuno
dirà dopo tutto questo che abbiamo detto: ‘L’uomo allora non ha una volontà!’
No, affatto, l’uomo possiede una volontà. Il fatto è però un altro, e cioè
che senza che lui sappia nulla, proprio nulla, Dio piegando la sua volontà
nella direzione che vuole, eseguisce su di lui i Suoi decreti quando e come
vuole Lui. Come Dio faccia non riusciamo a comprenderlo appieno, ma sappiamo
che lo fa. Ma ditemi fratelli: Non avete mai letto che “il cuore del re,
nella mano dell’Eterno, è come un corso d’acqua; egli lo volge dovunque gli
piace” (Proverbi 21:1), che “da lui dipendono chi erra e chi fa errare” (Giobbe
12:16), che “i passi dell’uomo li dirige l’Eterno; come può quindi l’uomo
capire la propria via?” (Proverbi 20:24), che “il cuore dell’uomo medita la
sua via, ma l’Eterno dirige i suoi passi” (Proverbi 16:9), che “la via
dell’uomo non è in suo potere, e che non è in potere dell’uomo che cammina il
dirigere i suoi passi” (Geremia 10:23)? Ed ancora: ma non avete mai letto che
Dio aprì il cuore a Lidia per renderla attenta alle cose dette da Paolo (cfr.
Atti 16:14)? Non avete mai letto che Egli destò lo spirito di Ciro re di
Persia affinché emanasse un decreto in favore dei reduci Israeliti che si
trovavano nel suo impero affinché tornassero nella loro terra e
ricostruissero il tempio, e tutto questo affinché si adempissero le parole
del profeta Geremia (cfr. Esdra 1:1-4)? Ma non avete mai letto la storia di
Giuseppe, come Dio, per mandarlo in Egitto dove aveva decretato egli sarebbe
diventato il governatore, voltò il cuore dei suoi fratelli contro di lui
affinché lo odiassero e lo vendessero come schiavo ad una carovana di
Ismaeliti che stava andando in Egitto (cfr. Genesi cap. 37:1-28; 45:4-8)? Ma
non avete mai letto come Dio, al fine di adempiere il suo piano, voltò il
cuore degli Egiziani contro gli Israeliti affinché odiassero il suo popolo e
macchinassero frodi contro i suoi servitori (cfr. Salmo 105:25)? Ma non avete
mai letto la storia di come Dio fece giungere Saul da Samuele senza che il
figlio di Kis sapesse che la sua visita al profeta era stata predetta il
giorno prima, cioè facendo smarrire le asine di Kis e impedendo a Saul e al
suo servo di ritrovarle (cfr. 1 Samuele 9:1-27)? Ma non avete mai letto come
il re Roboamo, affinché si adempissero le parole del profeta, dette ascolto
al cattivo consiglio dei giovani piuttosto che al buon consiglio degli
anziani (cfr. 1 Re. 12:1-24)? Non avete letto che i figli di Eli non dettero
ascolto alla riprensione del loro padre perché Dio li voleva far morire (cfr.
1 Samuele 2:22-25)? E non avete letto come Dio mandò il re Achazia a fare
visita al re Joram affinché perisse in quell’occasione (cfr. 2 Cronache
22:3-8)? Ed infine non avete letto che Dio metterà in cuore alla bestia e ai
re che si alleeranno con essa di eseguire il suo disegno e di avere un
medesimo pensiero e di dare il loro regno alla bestia finché le parole di Dio
siano adempiute (cfr. Apocalisse 17:17-18)? |
Se dunque Dio ha il
potere di far fare, e di fare andare, e di fare accettare all’uomo quello che
Egli vuole per degli scopi ben precisi, che c’è dunque da meravigliarsi o da
scandalizzarsi se Dio ha deciso, all’insaputa degli uomini, di aprire il
cuore di taluni affinché credano e ottengano misericordia, e di indurire il
cuore di altri affinché non credano e non ottengano misericordia? |
Perchè mai io dico
c’è da meravigliarsi e scandalizzarsi di questo modo di agire di Dio quando
Gesù stesso rese grazie a Dio per avere nascosto i misteri del regno di Dio
ai savi e agli intelligenti e averli rivelati invece ai piccoli fanciulli
perchè così Gli è piaciuto (cfr. Matteo 11:25-26)? |
E quando sempre
Egli stesso un giorno disse ai suoi discepoli che a loro era dato di
conoscere i misteri del regno dei cieli mentre agli altri questo non era dato
e per questo Lui parlava loro in parabole affinché essi non potessero capire
e non potessero così convertirsi ed essere perdonati (cfr. Matteo 13:10-15)? |
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Risposte ad alcune obiezioni mosse contro
la predestinazione |
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1) Questa
dottrina rende vana la predicazione. Gli eletti infatti non hanno bisogno di
ascoltare la predicazione del Vangelo, perchè con o senza la predicazione
saranno salvati. E i riprovati neppure perchè con o senza la predicazione
saranno dannati. |
Non è affatto così perchè i ministri del
Vangelo sono chiamati ad ubbidire all’ordine del Signore: “Andate per tutto
il mondo e predicate l’Evangelo ad ogni creatura...” (Marco 16:15) senza
domandarsi chi sono gli eletti a salvezza e chi sono i riprovati che se ne
andranno in perdizione. L’apostolo Paolo per esempio pur sapendo che non
tutti avrebbero accettato l’Evangelo da lui annunciato perchè molti di essi,
sia Giudei che Gentili, sarebbero stati indurati da Dio, annunciava
l’Evangelo ogni qual volta ne aveva l’occasione, tanto è vero che diceva:
“Guai a me, se non evangelizzo” (1 Corinzi 9:16). E non solo evangelizzava a
tutto potere, ma anche pregava per i Giudei (e riteniamo che egli pregasse
anche per i Gentili) affinché Dio li salvasse, secondo che è scritto: “Il desiderio
del mio cuore e la mia preghiera a Dio per loro è che siano salvati” (Romani
10:1). Questo deve essere il nostro sentimento: volere parlare a più anime
possibile mentre siamo ancora in vita e avere del continuo il desiderio che
essi siano salvati e pregare per loro affinché Dio li salvi: pur sapendo che
tra coloro a cui parleremo molti sono stati predestinati ad andare in
perdizione. A che servirà la nostra predicazione? Agli eletti servirà perchè
coopererà alla loro salvezza che Dio darà loro al tempo da Lui fissato.
Mentre ai reprobi servirà perchè in quel giorno saranno giudicati da quella
parola che gli abbiamo annunziato. Ricordatevi che noi siamo chiamati a
collaborare con Dio. L’esempio di Gesù è ancora migliore, perchè Lui pur
sapendo “fin da principio chi erano quelli che non credevano” (Giovanni 6:64)
non si trattenne dall’annunziare la buona novella del regno di Dio a tutti
infatti andava di città in città e di villaggio in villaggio annunziando la
Parola di Dio; predicò per le piazze, per le strade, lungo il mare, nelle
sinagoghe e nel tempio. Egli sapeva che la maggior parte dei Giudei non
potevano credere in lui per la ragione detta da Isaia: “Egli ha accecato gli
occhi loro e ha indurato i loro cuori, affinché non veggano con gli occhi, e
non intendano col cuore, e non si convertano, e io non li sani” (Giovanni
12:40), ma predicò loro lo stesso la Buona Novella del regno. E non solo,
quando fu vicino a Gerusalemme Egli pianse pure su di lei perchè essa non
aveva voluto credere in Lui (cfr. Matteo 23:37-39; Luca 19:41). |
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2) Questa
dottrina non induce i credenti a santificarsi (cioè li induce a vivere una
vita spiritualmente rilassata) perchè essi sanno di essere stati predestinati
ad essere salvati. |
Non è affatto così per questi motivi. |
Primo: perchè Paolo dice che noi siamo
stati eletti avanti la fondazione del mondo “affinché fossimo santi e
irreprensibili dinnanzi a lui nell’amore” (Efesini 1:4), perciò lo scopo
della nostra elezione è proprio quello di farci santificare perchè a questo
siamo stati chiamati da Dio. E difatti chi è conscio della sua elezione farà
di tutto per piacere a Dio con tutta la sua condotta al fine di onorare con
la sua vita l’Iddio che lo ha eletto fin dal principio a salvezza. Egli sa
che è stato salvato per decreto di Dio e quindi per la sua grazia senza alcun
merito, ma egli sa anche che deve compiere la sua salvezza con timore e
tremore se vuole che Dio operi in lui il volere e l’operare (cfr. Filippesi
2:12-13) ed essere in grado così di fare quelle opere buone che Dio ha
innanzi preparate affinché egli le compia (cfr. Efesini 2:10) e per le quali
in quel giorno otterrà il premio. In altre parole l’eletto sa che c’è un
premio che lo aspetta e che la sua misura sarà in base a quanto egli si sarà
santificato. Non si capisce quindi come un credente accettando questa
dottrina possa essere indotto a non santificarsi. |
Secondo: perchè la Scrittura non esclude
che ci sia la possibilità che un credente perda la salvezza. La Scrittura è
chiara a riguardo: “Perché quelli che sono stati una volta illuminati e hanno
gustato il dono celeste e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo e
hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo a venire, se
cadono, è impossibile rinnovarli da capo a ravvedimento, poiché crocifiggono
di nuovo per conto loro il Figliuolo di Dio, e lo espongono ad infamia.
Infatti, la terra che beve la pioggia che viene spesse volte su lei, e
produce erbe utili a quelli per i quali è coltivata, riceve benedizione da
Dio; ma se porta spine e triboli, è riprovata e vicina ad essere maledetta; e
la sua fine è d’essere arsa” (Ebrei 6:4-8) ed ancora: “Perché, se pecchiamo
volontariamente dopo avere ricevuto la conoscenza della verità, non resta più
alcun sacrificio per i peccati; rimangono una terribile attesa del giudizio e
l’ardore d’un fuoco che divorerà gli avversari. Uno che abbia violato la
legge di Mosè, muore senza misericordia sulla parola di due o tre testimoni.
Di qual peggiore castigo stimate voi che sarà giudicato degno colui che avrà
calpestato il Figliuolo di Dio e avrà tenuto per profano il sangue del patto
col quale è stato santificato, e avrà oltraggiato lo Spirito della grazia?
Poiché noi sappiamo chi è Colui che ha detto: A me appartiene la vendetta! Io
darò la retribuzione! E ancora: Il Signore giudicherà il suo popolo. E’ cosa
spaventevole cadere nelle mani dell’Iddio vivente” (Ebrei 10:26-31). |
L’apostolo Paolo credeva nella
predestinazione eppure ci ha lasciato detto: “Se vivete secondo la carne voi
morrete” (Romani 8:13) ed ancora che “se lo rinnegheremo anch’egli ci
rinnegherà” (2 Timoteo 2:13). Perchè questo? Perchè lui insegnava la
perseveranza dei santi; cioè che un credente deve perseverare fino alla fine
nella fede per essere salvato perchè nel caso contrario se ne andrà in
perdizione. |
Quindi, se da un lato sappiamo di essere
stati eletti in Cristo avanti la fondazione del mondo e che ora siamo uno con
Lui, e questo ci riempie di grande gioia e di consolazione, dall’altro
sappiamo anche che “siamo diventati partecipi di Cristo, a condizione che
riteniamo ferma sino alla fine la fiducia che avevamo da principio” (Ebrei
3:14) e che senza la santificazione nessuno vedrà il Signore (cfr. Ebrei 12:14).
Per questo compiamo la nostra santificazione nel timore di Dio ed esortiamo
gli altri a fare altrettanto. |
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3) Questa
dottrina fa passare Dio per ingiusto perchè fa andare in perdizione delle
anime che Lui ha predestinato alla condanna eterna. |
Non è affatto così perchè il nostro Dio è
un Dio che fa tutto ciò che gli piace infatti è scritto che Dio ha detto a
Mosè: “Io farò grazia a chi vorrò fare grazia, e avrò pietà di chi vorrò
avere pietà” (Esodo 33:19) e che “egli fa misericordia a chi vuole, e indura
chi vuole” (Romani 9:18) e non deve rendere conto dei suoi atti proprio a
nessuno. L’apostolo Paolo dopo avere citato l’esempio di Esaù e Giacobbe, nel
quale Giacobbe venne eletto mentre Esaù reietto prima che fossero nati, fa la
domanda: “V’è forse ingiustizia in Dio?” Perchè questa domanda? Perchè egli
si rendeva conto che nel dire quelle cose il lettore avrebbe potuto giungere
alla conclusione che Dio è ingiusto. Ma come risponde ad essa? In questa
maniera: “Così non sia” (Romani 9:14), ma pare che taluni credenti non ci
facciano caso alle sue parole. |
Ribadiamo quindi con forza che Dio è libero
di fare di quello che Gli appartiene quello che Egli vuole, cioè di darlo a
chi vuole e di rifiutarlo a chi vuole, e noi siamo chiamati a sottometterci
alla sua volontà e a non replicare al nostro Fattore. Che v’è mai da
replicare a Dio se dalla stessa massa d’argilla ha voluto trarre dei vasi per
un uso ignobile? Non ha forse questo potere il vasaio? Che ingiustizia ci può
essere in Dio nel lasciare andare in perdizione delle persone che sono sotto
la condanna a motivo del peccato di cui sono schiavi? Deve forse Dio rendere
qualcosa all’uomo per cui Egli è obbligato a fare grazia a tutti gli uomini e
non può permettersi di fare grazia solo ad una parte di essi? “Chi gli ha
dato per il primo, e gli sarà contraccambiato?” (Romani 11:35) Sappia il disputatore che Dio è giusto e
rimane vincitore anche quando viene biasimato. |
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4) Questa
dottrina scusa il peccatore perchè egli se ne va in perdizione per voler di
Dio e non perchè lo ha scelto lui. E quindi implicitamente Dio è da biasimare
perchè in quel giorno lo giudicherà e lo condannerà ingiustamente. |
Anche questo è falso perchè il peccatore indurito
rimane davanti a Dio responsabile delle sue azioni e delle sue decisioni. Per
esempio Faraone fu indurito da Dio, ma egli davanti a Dio mantenne tutta la
sua colpevolezza infatti poi Dio lo fece morire assieme al suo esercito nel
Mar rosso. Un altro esempio è quello di Giuda chiamato figlio della
perdizione; egli tradì il Signore per decreto di Dio infatti si dovevano
adempiere le parole che erano state pronunziate dallo Spirito Santo a suo
riguardo; eppure davanti a Dio rimane colpevole del suo atto iniquo. Gesù,
sapeva che Giuda lo avrebbe tradito per il determinato consiglio di Dio, ma
non lo giustificò affatto anzi disse in quella notte: “Guai a quell’uomo per
cui il figliuol dell’uomo è tradito! Meglio sarebbe per codest’uomo, se non
fosse mai nato” (Matteo 26:24). La stessa cosa si può dire della bestia e dei
re che guerreggeranno contro l’Agnello in quel giorno; la Scrittura dice che
Dio “ha messo in cuore loro di eseguire il suo disegno e di avere un medesimo
pensiero e di dare il loro regno alla bestia finché le parole di Dio siano
adempiute” (Apocalisse 17:17), ma dice altresì che la bestia sarà gettata
viva nello stagno ardente di fuoco e di zolfo e che Dio darà i corpi dei re e
degli eserciti che si aduneranno contro il Cristo in pasto agli uccelli (cfr.
Apocalisse 19:20-21). Quindi il peccatore, quantunque venga indurito da Dio
perchè preparato per la perdizione, davanti a Dio continua a meritare la sua
punizione; egli non ha nessuna scusa.
Quanto è grande la potenza e la sapienza di Dio: Egli riesce a
indurire il peccatore e mandarlo in perdizione senza macchiarsi minimamente
le mani e senza dargli nessuna possibilità di scusarsi davanti a lui. In
verità “ogni iniquità ha la bocca chiusa” (Salmo 107:42). |
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5) La
dottrina della predestinazione è biblica, ma bisogna intenderla in questi
termini; che cioè Dio nella sua prescienza antivide sia il destino degli
eletti che avrebbero creduto in lui e sia quello degli empi che avrebbero
rifiutato di credere in lui, ma non lo fissò. |
Questo ragionamento è falso. Abbiamo
infatti innanzi dimostrato che la prescienza divina nei confronti degli
eletti implica un impegno di Dio, come anche la prescienza di Dio nei
confronti degli empi. Ma io vorrei domandare a questi fratelli: ditemi una cosa.
Che senso avrebbe affermare che Dio aveva innanzi previsto che gli eletti
avrebbero creduto, ma non ha operato in loro per farli credere? Ma che senso
avrebbe dire che Dio previde che un gran numero di persone non avrebbero
creduto e poi non ha operato per impedirgli di credere? Non sarebbe come dire
che Dio ha previsto che domani sarà sereno ma non farà nulla affinché non ci
siano nuvole nel cielo? O che domani sarà tempo piovoso ma non farà nulla
affinché ci siano in cielo delle nuvole che riversino sulla terra l’acqua? Ma
chi ha nelle sue mani le nuvole del cielo? Chi le guida nei loro giri? Non è
forse Dio? Quindi se Lui prevede il cielo senza nuvole Egli opererà in
maniera tale da non fare arrivare in quel luogo e in quel giorno delle
nuvole. Se invece prevede che il tempo sarà piovoso egli manderà le sue
nuvole cariche di pioggia in quel luogo e nel tempo fissato da Lui per
riversare l’acqua sulla terra. Ma fratelli, come fate a dire una tale cosa
quando Gesù ha detto che non cade a
terra un solo passero senza il volere del Padre nostro che è nei cieli, anzi
che persino i capelli del nostro capo sono tutti contati (cfr. Matteo
10:29-30)? In altre parole se è per volere di Dio che persino un passero cada
a terra, come potrebbe essere che uno ha creduto o uno non ha creduto senza
il volere di Dio? Non può essere: non vi pare? Potrei moltiplicare gli esempi
per spiegare che la prescienza di Dio implica un suo impegno perchè il nostro
Dio non se ne sta in cielo ozioso e inoperoso mentre gli eventi che Lui ha
previsto o predetto si verifichino. Ma ne aggiungo altri due e basta. Ma
ditemi un pò fratelli: ‘Non sarebbe come dire che Dio aveva previsto o
predetto che i Giudei avrebbero ucciso Gesù ma non li ha indotti (rimanendo
innocente naturalmente) a loro insaputa (difatti essi lo fecero nella loro
ignoranza) a compiere quell’omicidio? O in altre parole come dire che Dio
aveva previsto che i Giudei avrebbero crocifisso Gesù ma non è stato Lui a
volerlo, cioè non è stato per Sua volontà che quel disegno criminoso nei suoi
confronti sia andato a compimento? Certo che sarebbe così. Ma come ben sapete (come suppongo voi
sappiate) le cose non stanno così perchè negli Atti degli apostoli è scritto
che Pietro disse ai Giudei: “Quest’uomo [cioè Gesù] allorché vi fu dato nelle
mani, per il determinato consiglio e per la prescienza di Dio, voi, per man
d’iniqui, inchiodandolo sulla croce lo uccideste” (Atti 2:23), e che i
discepoli nel pregare a Dio in una occasione dissero: “E invero in questa
città, contro al tuo santo servitore Gesù che tu hai unto, si sono raunati
Erode e Ponzio Pilato, insieme coi Gentili e con tutto il popolo d’Israele,
per fare tutte le cose che la tua mano e il tuo consiglio avevano innanzi
determinato che avvenissero” (Atti 4:27-28). E nella prima epistola di Pietro
è scritto che Gesù Cristo, l’agnello di Dio senza macchia e senza difetto è
stato “ben preordinato prima della fondazione del mondo” (1 Pietro 1:20) a
soffrire per i nostri peccati. |
E ditemi ancora, che direte di Geremia?
Forse che Dio previde che sarebbe stato un profeta ma non operò in maniera da
stabilirlo tale? Ma non avete voi letto che Dio gli disse un giorno, quando
lui era ancora un giovinetto: “Prima che io ti avessi formato nel seno di tua
madre, io t’ho conosciuto; e prima che tu uscissi dal suo seno, io t’ho
consacrato e t’ho costituito profeta delle nazioni” (Geremia 1:5) e quello
stesso giorno lo stabilì profeta delle nazioni dicendogli: “....io ti
costituisco oggi sulle nazioni....” (Geremia 1:10)? Quindi la prescienza di
Dio fu accompagnata anche in questo caso da un atto di Dio con il quale Egli
mandò ad effetto quello che si era proposto nei confronti di Geremia avanti
che lui sapesse di essere stato predestinato da Dio ad esser profeta. Non è
abbastanza chiaro che la prescienza di Dio a riguardo di un avvenimento
implica una sua decisione presa avanti i secoli che quella cosa avvenga al
tempo da Lui fissato? Non vi persuaderete quindi che come tutto il male che i
Giudei e i Gentili fecero a Gesù glielo fecero perchè così Dio aveva previsto
e così Egli aveva prestabilito o predeterminato, e come Geremia divenne
profeta perchè Dio lo aveva previsto e prestabilito, così anche chi ha
creduto e chi non ha creduto sono stati prestabiliti da Dio l’uno a credere e
l’altro a non credere? |
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6) Passi
come 1 Timoteo 2:4 che dice che Dio “vuole che tutti gli uomini siano salvati
e vengano alla conoscenza della verità”, e Giovanni 3:16 che dice: “Poiché
Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché
chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” annullano la
predestinazione perché la salvezza è per tutti, non c’è nessuno che non può
credere perché Dio ha così innanzi determinato. |
E’ falso anche questo perché questi passi
vanno visti alla luce del proponimento dell’elezione di Dio. |
Dio vuole che tutti gli uomini siano
salvati, infatti, non vuole dire che è la sua volontà che tutti gli uomini
siano salvati, altrimenti dovremmo concludere che Dio vuole che anche
l’anticristo che deve venire sia salvato. Possiamo noi affermare una simile
cosa quando è scritto che egli deve andare in perdizione, e quando il suo
destino è già scritto perché la Scrittura dice qual è la fine che lo aspetta
(cfr. 2 Tessalonicesi 2:8)? Non mi pare. E quindi, basta solo l’esempio
dell’anticristo per capire che quelle parole di Paolo non hanno quel
significato che gli danno le ADI. Per altro Dio dice tramite il profeta
Isaia: “Metterò ad effetto tutta la mia volontà” (Isaia 46:10), per cui
dovremmo concludere che Dio salverà tutti alla fine perché non c’è nessuno
che possa impedirgli di adempiere la sua volontà o di mandare ad effetto il
suo piano. Possiamo noi affermare una simile cosa? E come possiamo farlo
quando sappiamo che i salvati sono pochi e invece sono molti quelli che vanno
in perdizione? E poi se fosse come dicono le ADI, come si spiega il fatto che
Dio a molti uomini non ha permesso di sentire l’annuncio del Vangelo, cioè
non ha dato loro neppure l’opportunità di ascoltare il Vangelo? E come si spiega
il fatto che Gesù parlava alle turbe in parabole affinchè non intendessero e
non si convertissero (cfr. Matteo 13:13)? Come si spiega il fatto che i
Giudei non potevano credere perché Dio impedì loro di credere indurando il
loro cuore e accecando gli occhi loro? Dunque le parole di Paolo vanno intese
in questo senso, che Dio vuole salvare uomini di ogni tribù, popolo, lingua e
nazione, perché non ha riguardo alla qualità delle persone. |
Iddio ha tanto amato il mondo che ha dato
il suo Unigenito Figliuolo affinchè chiunque crede in lui non perisca ma
abbia vita eterna, non vuole dire che la salvezza è per tutti, nel senso che
non ci possono essere persone che non possono credere, e questo perché
altrimenti Giovanni non avrebbe potuto dire che i Giudei non potevano credere
perché Dio aveva accecato loro gli occhi e indurato i loro cuori (cfr.
Giovanni 12:39-40). Il fatto dunque che già ai giorni di Gesù c’erano delle
persone che non potevano credere, annulla il senso dato a Giovanni 3:16 dalle
ADI. E’ ovvio che ancora oggi esistono persone che non possono credere per la
stessa ragione, non conosciamo chi sono, ma ci sono senza dubbio. Quello che
è, è già stato. Dunque, Cristo è stato dato per tutti, perché Dio ha
manifestato il suo amore verso tutto il mondo, ma non tutti crederanno in
Lui, perché non a tutti Dio darà di credere, ma solo a quelli che sono stati
preordinati a vita eterna. Quindi chiunque crede in Gesù viene salvato, ma
non a tutti gli uomini viene dato di credere, ma solo agli eletti. Solo loro
beneficeranno del sacrificio espiatorio di Cristo. |
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Le nefaste conseguenze della dottrina delle
ADI |
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1) Dai pulpiti delle ADI non si sentono mai
menzionare tutti quei passi che mettono in chiara evidenza la volontà di Dio
di fare misericordia ad alcuni e di indurare altri, il proponimento
dell’elezione di Dio, e così via (e se mai qualcuno li cita, li cita soltanto
per spiegarli in maniera sbagliata). Per farvi capire fino a che punto
arrivano i pastori delle ADI, vi dico che il conduttore di una Chiesa ADI
dell’Emilia Romagna durante uno studio biblico sulla lettera ai Romani giunto
al capitolo 9 ha detto che i capitoli 9 e 11 non sono per noi ma per gli
Ebrei ed è passato oltre!! Il che è confermato dal fatto che nel Manuale di Studio
per le Scuole domenicali ‘Le epistole ai Romani e Galati’ (Quarto trimestre
1992, ADI-Media) non vengono affrontati e commentati i capitoli 9 e 11
dell’epistola ai Romani (come se nella Bibbia non esistessero!!!!). E in uno
studio che viene distribuito al SIB, viene detto a proposito di questi due
capitoli ‘Questi due capitoli sono una parentesi che riguarda Israele ed in
particolare il rapporto del popolo di Dio con la storia della salvezza e con
l’attuale dispensazione’ (Epistole Paoline, pag. 4). |
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2) L’enfasi nelle ADI viene sempre messa
sulla decisione presa dall’uomo che ha creduto; questo nelle loro
predicazioni e nei loro insegnamenti è molto evidente. E ovviamente il
parlare dei credenti è incentrato sulla loro volontà: ‘Io ho voluto credere’,
‘Io ho scelto di seguire Cristo’, ‘Io mi sono deciso di ravvedermi e credere
in Cristo’ ecc. Pare quasi che sono loro gli autori della loro salvezza, che
Dio non abbia proprio fatto nulla per condurli a Cristo, che il ravvedimento
lo hanno prodotto loro, che la fede ce l’hanno per qualche loro merito
personale e non perché Dio ha deciso di dargliela senza che essi gli abbiano
chiesto nulla o abbiano fatto qualcosa per meritarla. Espressioni come ‘Dio
ha voluto farci misericordia’, ‘Dio ha voluto salvarci perché così aveva
prestabilito nei nostri confronti’, ‘Se siamo andati a Cristo lo dobbiamo
esclusivamente a Dio’, ‘Se Dio non ci avesse attirati a Cristo, noi ora
saremmo ancora perduti’, ‘Dio non ci ha donato la fede perché ci siamo
disposti ad accettare Cristo, ma ce l’ha donata perché EGLI aveva predisposto
che noi accettassimo Cristo, e quindi ce l’ha donata in virtù del
proponimento della sua elezione’, sono assenti dal parlare dei credenti che
fanno parte delle ADI (non proprio di tutti, infatti nelle ADI ci sono alcuni
che accettano la predestinazione). E di conseguenza essi prendono per sé
parte della gloria che va data a Dio. E questo è grave, non è una cosa da
poco!!! |
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3) I credenti nelle ADI vivono di
conseguenza in una profonda ignoranza delle Scritture. Molti di loro sanno
solo ripetere più o meno correttamente quei passi (e la loro relativa
interpretazione) che hanno sentito sempre dire al loro pastore contro la
predestinazione, ma non sanno neppure dove stanno scritti quegli stessi passi
che ripetono meccanicamente, e meno che meno sanno che nella Scrittura ci
sono molti chiari riferimenti a riguardo della predestinazione che
sorprendono per la loro chiarezza. In effetti taluni di questi fratelli sono
come quelli che ripetono che dobbiamo essere astuti come i serpenti perchè il
loro pastore gli ha sempre detto che Gesù ha detto quelle parole, ma non si
sono mai presi il tempo di andare a vedere che in effetti Gesù ha detto di
esser prudenti come i serpenti (cfr. Matteo 10:16) e non astuti come essi, il
che è una cosa molto e molto differente. E riguardo alla predestinazione
fanno una cosa simile; ripetono quelle parole contro la predestinazione che
hanno letto da qualche parte o che hanno sentito dire a qualche pastore senza
essersi però mai presi il tempo di andare ad esaminare le Scritture per
vedere se in realtà quelle parole escludono la predestinazione o per vedere
se ci sono altri passi nella Scrittura alla cui luce questi passi che loro
conoscono acquistano un altro significato nel senso che non escludono affatto
la predestinazione. Purtroppo, oggi anche nelle ADI, molti credenti si
nutrono solo del cibo che viene loro dato la domenica. Il loro cibo
spirituale si limita al sermone domenicale. Per cui dato che la domenica non
viene mai menzionato il proponimento dell’elezione di Dio, essi pensano che
non esista!!! Qualcuno ha detto che la miglior maniera per non far sapere
qualcosa alle persone, è non parlargliene mai!! E’ proprio vero! |
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4) A motivo di questa loro ignoranza, i
credenti delle ADI reagiscono malissimo e in maniera sconsiderata e folle
quando sentono parlare di predestinazione, le loro orecchie invece di
tendersi si chiudono; quasi che tu stia bestemmiando; i loro occhi si riempiono
di ira, e le loro parole diventano amare, molto amare, amare come il fiele.
Perchè secondo loro tu gli stai parlando di un Dio ingiusto, stai incolpando
Dio di tante cose malvage, e stai annullando la volontà dell’uomo e induci i
credenti alla rilassatezza spirituale. Ecco cosa si legge in uno ‘studio
sulla predestinazione’ che hanno i pastori delle ADI ‘Questa teoria non
soltanto annulla il libero arbitrio, ma ci mette dinanzi un Dio ingiusto che
non offre a tutti gli uomini la possibilità di salvezza ed inoltre porta ad
una vita di rilassatezza spirituale in quanto l’uomo non avrebbe parte alcuna
nella sua salvezza’ (pag. 4). Alcuni delle ADI si spingono ad affermare che
l’Iddio di cui parliamo non è il loro Dio, e il Vangelo che noi predichiamo è
un altro Vangelo!!! Che follia! A costoro dico: ‘Ravvedetevi!’ Un altro
Vangelo? Ma allora anche Luigi Francescon, uno dei pionieri del Movimento
Pentecostale Italiano, di cui viene detto in Cristiani Oggi che era un
‘sincero amante della Bibbia’, che passò ‘tutta la vita al servizio di Dio e
meditando la Sua Parola’ e che esercitò ‘il ministerio per circa settant’anni
… senza mai compromettere la verità rivelatagli da Dio’ (Cristiani Oggi,
1988, n° 23, pag. 4) predicava un altro Vangelo? Perché anche lui credeva
nella predestinazione e la insegnava. |
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5) Le ADI annullano varie parti della
Parola di Dio. |
A – Fanno passare Dio per un Dio inoperoso
e inattivo, nel senso che dal loro modo di parlare si evince che Dio ha
cominciato a operare nei credenti a partire dal momento che essi hanno
creduto, non prima. Perché questo? Perché Dio – secondo loro – sapeva solo
che essi avrebbero creduto, non ha fatto sì che essi credessero!! I credenti
sono entrati a far parte della Chiesa non in quanto erano stati predestinati,
ma sono stati predestinati in quanto sono entrati a far parte della Chiesa di
Dio!!! Il loro nome è stato scritto nel libro della vita quando hanno
creduto, non prima della fondazione del mondo, come dice la Parola di Dio!
Hanno sconvolto l’ordine delle cose stabilito chiaramente dalla Parola di
Dio. |
B - Per ciò che concerne la fede, essi
affermano che non è vero che Dio la dona ad alcuni e la nega ad altri, perché
Dio la dà a tutti: ‘Come mai, poi, per ciò che riguarda Dio e l’eternità,
Cristo ed il perdono dei peccati, molti affermano: ‘Non ho fede’? La stessa
fiducia naturale che si possiede per molti aspetti dell’esistenza quotidiana,
va esercitata per le cose eterne e allora si scoprirà che il Signore non ha
riguardo alla qualità delle persone ….. Quando questa ‘fede naturale’ si
manifesta per alimentare la fiducia nelle promesse divine, allora si compie
il miracolo …. Infatti, mentre si ascolta la predicazione dell’Evangelo e si
esercita la ‘fiducia innata’, per accettare la logica dell’annuncio
prestigioso della misericordia divina, Dio interviene per lo Spirito Suo
largendoci il duplice dono della grazia e della fede’ (A Domanda Risponde, Vol. 2, ADI-Media, Seconda Edizione 2004,
pag. 40,41). |
Come potete vedere c’è non poca confusione
in queste parole, perché per non far apparire Dio ingiusto – per parlare alla
maniera delle ADI – arrivano persino a negare che “non tutti hanno la fede”,
come dice chiaramente la Scrittura (2 Tessalonicesi 3:2), perché Dio non la
dona a tutti, essendo che essa è un dono di Dio!!! E che non credono a quello
che dice la Scrittura in merito alla fede, è manifesto dal fatto che in tutta
la risposta data da Toppi a quella specifica domanda, il passo della
Scrittura che afferma che non tutti hanno la fede NON E’ PRESENTE!!! Se c’è
una domanda nella cui risposta va citato questo passo di Tessalonicesi è
proprio questa, ma questo passo manca!!! E poi vengono introdotti discorsi in
merito alla fede che sono del tutto estranei alla Scrittura. Di questa fede
naturale infatti la Bibbia non fa nessuna menzione: è semplicemente un
sofisma escogitato per nascondere che Dio non dà la fede a tutti: la qual
cosa se fosse da loro proclamata – in base al loro ragionamento - farebbe apparire
Dio come ingiusto!!!! |
C – Su Giuda arrivano a dire: ‘Qualcuno
dirà: non era stato già deciso il suo tradimento e il suo suicidio? Come si
può dar credito a questa teoria, conseguenza di una lettura superficiale
della Scrittura, senza mettere in dubbio l’amore e l’imparzialità di Dio?
Egli è l’Eterno, conosce ogni cosa, conosce la fine dal principio e ha
permesso che i profeti descrivessero i particolari riguardanti Giuda, ma Dio
non lo ha predestinato ad una fine così tragica. Se leggiamo attentamente i
Vangeli, vediamo piuttosto come il Maestro divino abbia fatto di tutto per
scuotere Giuda e dissuaderlo dall’atto tremendo che stava compiendo’ (La
Parola giorno per giorno, 21 Giugno). Ma io dico: ma se tutto quello che il
popolo d’Israele e i Gentili fecero a Gesù avvenne affinchè si adempisse la
Scrittura, e riguardo a queste cose viene detto che essi si radunarono contro
Gesù per far tutte le cose che la mano
di Dio e il Suo consiglio aveano innanzi determinato che avvenissero (cfr.
Atti 4:28), e evidente che anche Giuda tradì il Maestro perché così Dio aveva
innanzi determinato (non è forse scritto: “Perfino l’uomo col quale vivevo in
pace, nel quale confidavo, che mangiava il mio pane, ha alzato il calcagno
contro a me” Salmo 41:9 e che Gesù disse: “Io non parlo di voi tutti; io so
quelli che ho scelti; ma, perché sia adempita la Scrittura, colui che mangia
il mio pane, ha levato contro di me il suo calcagno” Giovanni 13:18?), e andò
in perdizione sempre perché così Dio aveva innanzi determinato perché Gesù
disse al Padre: “Mentre io ero con loro, io li conservavo nel tuo nome;
quelli che tu mi hai dati, li ho anche custoditi, e niuno di loro è perito,
tranne il figliuol di perdizione, affinché la Scrittura fosse adempiuta”
(Giovanni 17:12). Ma come avrebbe potuto Gesù cercare di distogliere Giuda
dal fare quello che fece, senza in questo modo andare contro il determinato
consiglio di Dio? Gesù sapeva che quelle cose dovevano accadere, perché così
Dio aveva innanzi determinato, non poteva quindi cercare di evitare che
accadessero. Come dunque Gesù non cercò di evitare il suo arresto, così non
cercò di evitare neppure che Giuda lo tradisse e andasse in perdizione,
affinchè la Scrittura fosse adempiuta. |
D – Su Faraone insegnano che Dio indurò il
suo cuore perchè egli si rifiutò di lasciare andare gli Israeliti, mentre la
Bibbia insegna il contrario, e cioè che egli si rifiutò di lasciare partire
gli Israeliti perché Dio gli indurò il cuore. D’altronde Dio aveva avvertito
Mosè ancor prima che egli parlasse a Faraone, dicendogli: “Quando sarai
tornato in Egitto, avrai cura di fare dinanzi a Faraone tutti i prodigi che
t’ho dato potere di compiere; ma io gl’indurerò il cuore, ed egli non lascerà
partire il popolo.” (Esodo 4:21). Come potete vedere, l’indurimento del cuore
di Faraone non fu la conseguenza del suo rifiuto di lasciare andare via gli
Israeliti, ma la causa di esso. Ma le ADI hanno invertito le cose! |
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6) La predicazione rivolta ai peccatori è
stata modificata. La predicazione del Vangelo infatti non è quella che
dovrebbe essere, perché il loro messaggio è stato fortemente addolcito.
Mancano esortazioni dirette al peccatore, quali: ‘Ravvediti e credi al
Vangelo, altrimenti andrai nel fuoco dell’inferno prima e poi in quello della
geenna!!’ Se il ravvedimento è menzionato, viene detto che bisogna
ravvedersi. Il predicatore si include quasi sempre tra i peccatori quando
predica un messaggio di evangelizzazione, e questo per non urtare la
suscettibilità del peccatore ed evitare che rimanga offeso o scandalizzato!!
Se il giudizio è menzionato, termini come ‘inferno’ e ‘stagno ardente di
fuoco e di zolfo’ vengono evitati. E se dovesse capitare che menzionino uno
di questi luoghi di tormento, si premurano a precisare che all’inferno o
nello stagno ardente di fuoco e di zolfo non c’è un vero fuoco perché il
fuoco di cui parla la Bibbia è un fuoco simbolico!!!! Bisogna evitare di
menzionare parole o concetti che spaventano i peccatori! Bisogna attirarli a
Cristo parlando loro solo dell’amore di Dio! D’altronde non credendo che è
Dio che attira le anime a Cristo, che rimaneva loro di fare se non di
cambiare il messaggio per attirarli loro con le loro dolci parole? Il
messaggio rivolto ai peccatori è nella sostanza: ‘Gesù ti ama, Dio ama il
peccatore ma odia il peccato. Vieni a Gesù e Lui ti salverà!’ A me però non
risulta che Gesù andasse in giro a dire: ‘Io vi amo’ e neppure che parlassero
in questa maniera Giovanni Battista, e gli apostoli. Il loro messaggio era
‘Ravvedetevi e credete all’Evangelo’ con l’annunzio della punizione o
vendetta di Dio contro coloro che lo rifiutavano (per altro, per Gesù,
Giovanni Battista e gli apostoli, il fuoco, sia che esso fosse il fuoco
dell’Hades, o quello della Gehenna, o quello del giorno della distruzione
degli uomini empi, era un fuoco reale e non allegorico!!) Gesù ha comandato
di predicare il ravvedimento e la remissione dei peccati nel suo nome (cfr.
Luca 24:47), mentre le ADI praticamente predicano solo la remissione dei
peccati!!! Lo ripeto, il comando di ravvedersi rivolto direttamente ai
peccatori è pressoché inesistente nelle loro predicazioni, come anche è
inesistente l’annuncio esplicito e forte della vendetta e dell’ira di Dio
contro i peccatori (vale a dire, il tormento nel fuoco dell’Hades subito dopo
la morte, e il tormento eterno nello stagno ardente di fuoco e di zolfo). E
poi non è vero che Dio ama il peccatore, perché la Bibbia dice che Dio odia
tutti gli operatori di iniquità (cfr. Salmo 5:5) mentre Egli ama i giusti
(cfr. Salmo 146:8). |
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7) Il credente viene indotto ad
inorgoglirsi nel cospetto di Dio anziché umiliarsi. D’altronde, se Dio prima
che i credenti si convertissero non ha fatto nulla per indurli a credere
essendo che non aveva innanzi determinato che essi credessero, è evidente che
il credente penserà che è grazie alla sua volontà che è diventato figlio di
Dio. |
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8) Il credente non viene portato ad essere
totalmente riconoscente verso Dio, perché viene portato a pensare e a dire
che la sua conversione è dipesa dalla sua volontà e non dalla volontà di Dio.
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9) Il credente viene privato di una
dottrina che conferma potentemente la sua fede in Cristo, e quindi che
rafforza la sua convinzione di essere stato salvato. |
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10) Cadono in varie contraddizioni. Vorrei
fare notare alcune di queste contraddizioni in cui le ADI cadono, forse senza
rendersene conto, nell’affermare che Dio semplicemente conosce quali saranno
le nostre decisioni prima ancora che le prendiamo, e quindi Egli sa già
innanzi chi saranno coloro che crederanno e coloro che non crederanno ma non
ne ha predeterminato il loro credere o il loro non credere. |
La prima è questa: ma se Dio sa già chi
sono quelli che crederanno, questo significa che c’è un certo numero di
persone destinate COMUNQUE a credere e che oltre questo numero non ce ne
potranno essere altre. Domando dunque: non è anche questa predestinazione?
Come si può dunque dire che Dio vuole che tutti siano salvati, e poi
affermare che solo alcuni crederanno in quanto nella mente di Dio è già
fissato il numero di quelli che crederanno? Non c’è forse anche in questo
caso nella mente di Dio un numero prestabilito di credenti? Come si fa a dire
dunque che Dio cerca di salvare tutti, quando Egli sa che un certo numero di
persone non potranno credere? Come può Dio cercare di fare qualcosa che Egli
sa non potrà mai compiersi? Può Dio cercare di salvare anche quelli che Egli
sa non potranno credere? |
La seconda è questa: ma se Dio
semplicemente sapeva che noi avremmo creduto, e noi abbiamo creduto, perché
noi abbiamo creduto? In altre parole, come mai la preconoscenza di Dio si è
tramutata in realtà senza il suo intervento? In virtù di chi o di che cosa
siamo giunti a credere? Come è possibile da un lato dire che non è Dio che ci
ha dato di credere in virtù di un suo proponimento formato prima della
fondazione del mondo, e poi affermare che quello che Lui sapeva si è
adempiuto e quindi noi abbiamo creduto? Non è strano che quello che Dio
sapeva si è adempiuto, ma Lui non ha affatto operato in noi per farci
credere? Ma allora, se non è per la volontà di Dio che noi ci siamo ravveduti
e abbiamo creduto, in virtù di cosa ci troviamo oggi nella fede? Cioè, perché
proprio noi – che Dio sapeva avremmo creduto - abbiamo voluto credere senza
che Lui abbia operato in noi il volere, senza che Lui ci abbia voluto dare il
ravvedimento e la fede? Come è possibile che quello che Dio sa innanzi si
adempie in tutto e per tutto, senza che sia Lui che manda ad effetto la sua
preconoscenza? Lo ripeto, ma non è strano, che quello che Dio sapeva innanzi
si è adempiuto, ma Lui non c’entra affatto nella nostra decisione? Viene da
domandarsi allora: ma allora le cose sono due: o l’uomo il destino se lo crea
veramente lui stesso per cui è Lui il disegnatore e l’architetto della sua
vita, o l’uomo è in balia di qualche forza impersonale o di una sorta di fato
che lo spinge ad agire in maniera tale che quello che Dio sa sul suo conto si
verifica. Il risultato comunque è sempre lo stesso, e cioè che alla fine
succederà esattamente quello che Dio sapeva innanzi!!! Sono cose queste
veramente strane e incomprensibili!! |
La terza è la seguente: loro affermano che
noi con questa dottrina facciamo passare Dio per ingiusto, quando non è vero
perché l’ho già dimostrato, mentre loro hanno una dottrina nei loro manuali
che fa veramente passare Dio per un Dio ingiusto. Ascoltate quello che si
legge in un loro manuale di studio per le scuole domenicali: ‘Il rapimento
della Chiesa avrà un grande impatto nella società. Immagina come si potrà
sentire un cristiano sviato quando la sua famiglia e i suoi amici saranno
improvvisamente scomparsi. Ci sarà sicuramente timore nei cuori dei cristiani
freddi e sviati, che li spingerà a mettersi a posto con Dio’ (Profezie ed
ultimi tempi, Terzo trimestre 1995, ADI-Media, pag. 28). Dunque, dopo che la
Chiesa sarà rapita (in maniera invisibile - dicono loro - e prima della
grande tribolazione, cose queste che ho già dimostrato altrove essere false
perché la Chiesa sarà presa dal Signore dopo la grande tribolazione in
maniera visibile a tutti – i cristiani freddi e sviati avranno una seconda
opportunità di salvezza, opportunità che però Dio non dà a tutti i Cristiani
sviati e freddi, perché molti di loro sono già all’inferno e per loro non ci
sarà nessuna seconda opportunità!! Ecco l’Iddio ingiusto che presentano le
ADI!!! Quindi l’accusa che ci lanciano contro, non è altro che un’accusa che
ritorna a loro con una forza spaventosamente grande alla luce di quanto
insegnano sul dopo rapimento della chiesa!!! A proposito, la seconda
opportunità post-‘ritorno’ di Gesù predicata dalle ADI è una menzogna, perchè
Gesù non ha mai lasciato intravedere una seconda opportunità di salvezza per
i suoi servitori che al suo ritorno saranno trovati impreparati, anzi ha
fatto chiaramente capire che saranno puniti severamente. Nella parabola delle
dieci vergini, quando lo sposò arrivò le cinque vergini stolte non poterono
entrare nella sala delle nozze in un secondo momento, perché la porta fu
chiusa (cfr. Matteo 25:1-13). |
La quarta è questa: essi ci accusano di
indurre i credenti con questa dottrina alla rilassatezza spirituale, il che
come ho già dimostrato non è assolutamente vero. Mentre loro con la loro
dottrina ‘il destino se lo crea l’uomo’, non inducono affatto i credenti ad
una vita di rilassatezza spirituale, ma ad una vita spirituale attiva piena
di frutti di ravvedimento!!! La verità invece è che con varie loro dottrine
essi dimostrano di essere loro ad indurre i credenti alla rilassatezza
spirituale. Alcuni pochi esempi. Le ADI permettono in alcuni casi a dei
divorziati di passare a seconde nozze, il che agli occhi di Dio è adulterio,
ecco infatti quanto si legge nel loro libro La Famiglia Cristiana Oggi: ‘Riconosciuto che il divorzio e le
seconde nozze mettono a disagio individui e famiglie, non onorando la causa
di Cristo, come credenti nell’Evangelo è necessario scoraggiare ogni
iniziativa rivolta a questi fini. Esistono, tuttavia, circostanze eccezionali
nelle quali il credente può trovarsi, suo malgrado, nella necessità di
passare a seconde nozze. In questi casi ognuno è chiamato ad assumersi in
proprio ogni responsabilità davanti a Dio, senza coinvolgere in alcun modo
ministri e comunità, affinché l’esistenza di tali casi non costituisca un
precedente che possa menomare la testimonianza dell’Evangelo resa dalle
chiese’ (AA. VV., La Famiglia Cristiana Oggi, ADI-Media, Roma 2001, Seconda
edizione, pag. 347); evidentemente per le ADI anche gli adulteri erediteranno
il Regno di Dio!! Se non è questa rilassatezza spirituale!! Che ipocrisia!!
Le ADI incoraggiano i credenti ad andare a mettersi mezzi nudi al mare per
prendere la tintarella e fare il bagno!! Non c’è niente di male in tutto ciò,
essi dicono. Ma non dice forse Paolo che ci dobbiamo astenere da ogni
apparenza di male? Evidentemente Paolo non ha mai detto queste parole! Ma non
dice sempre Paolo che il nostro corpo è il tempio dello Spirito Santo, e che
questo corpo va conservato in santità ed onore, non dandoci a passioni di
concupiscenza come fanno i pagani che non conoscono Dio? Evidentemente Paolo
non ha mai detto neppure queste parole, per le ADI!! Le ADI, come abbiamo
visto, insegnano che dopo il ‘rapimento’ i credenti sviati e freddi avranno
una seconda opportunità di salvezza: ‘Il rapimento della Chiesa avrà un
grande impatto nella società. Immagina come si potrà sentire un cristiano
sviato quando la sua famiglia e i suoi amici saranno improvvisamente
scomparsi. Ci sarà sicuramente timore nei cuori dei cristiani freddi e
sviati, che li spingerà a mettersi a posto con Dio’ (Profezie ed ultimi
tempi, Terzo trimestre 1995, ADI-Media, pag. 28). Dunque, dopo che la Chiesa
sarà rapita, i cristiani freddi e sviati avranno una seconda opportunità di
salvezza!!! Non è questa una dottrina che induce alla rilassatezza
spirituale? Certo che lo è, perché il credente nel sentire dire che per lui
ci sarà una seconda opportunità dopo che Cristo sarà ‘tornato’ a prendere i
suoi, non sarà per nulla incoraggiato e spronato a santificarsi nel timore di
Dio, e quindi non vivrà una vita santa, pia e giusta. Tanto, dopo che Cristo
non lo avrà preso con sé, perché non viveva in maniera degna del Vangelo,
avrà lo stesso l’opportunità di mettersi a posto con Dio!!! Giudicate voi stessi quello che dico. |
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Perchè la dottrina della predestinazione
deve essere insegnata |
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Concludo enumerando alcuni motivi per cui
la dottrina della predestinazione deve essere insegnata. |
Primo: perché essa è biblica, infatti ci
sono in tutta la Scrittura molti passi e diverse storie che in una maniera o
nell’altra la confermano chiaramente. |
Secondo: essa esalta la sovranità, e
l’onnipotenza di Dio perchè fa capire all’uomo che Dio fa tutto ciò che gli
piace e non deve rendere conto a nessuno dei suoi atti. |
Terzo: essa conferma chiaramente la
salvezza per grazia di Dio, cioè fa capire al credente che se lui è salvato
lo è solo ed esclusivamente per la grazia di Dio. Perchè a Lui è piaciuto di
fargli grazia avanti i secoli e perciò deve dire con Paolo che Egli “ci ha
salvati e ci ha rivolto una santa chiamata, non secondo le nostre opere, ma
secondo il proprio proponimento e la grazia che ci è stata fatta in Cristo
Gesù avanti i secoli...” (2 Timoteo 1:9). E così essa esclude qualsiasi
merito dell’uomo o qualsiasi sua cooperazione. E qui voglio dire qualcosa di
particolare che mi preme dire: quelli che rigettano la predestinazione come
le ADI parlano del loro credere quasi che sia stato un loro atto meritorio di
salvezza: ma essi dimenticano che se essi hanno potuto credere è solo perchè
Dio gli ha dato la fede per mezzo della quale ottenere la grazia
predestinatagli: la fede è il dono di Dio quindi non abbiamo nulla di che
poterci gloriare come se venisse da noi, e difatti Paolo dice ai Filippesi
che a noi è stato dato di credere in Cristo (cfr. Filippesi 1:29). A costoro
rivolgo le stesse parole di Paolo: ‘Chi vi distingue dagli altri? E che avete
voi che non l’abbiate ricevuto? E se pur l’avete ricevuto, perchè vi gloriate
come se voi non l’aveste ricevuto?’ (cfr. 1 Corinzi 4:7) E non solo la fede,
ma anche il ravvedimento è qualcosa che si riceve da Dio infatti è scritto
che Dio ha dato “il ravvedimento anche ai Gentili affinché abbiano vita”
(Atti 11:18). Come pure l’intendimento di cui noi eravamo privi per natura
infatti è scritto che “il Figliuolo di Dio è venuto e ci ha dato intendimento
per conoscere Colui che è il vero” (1 Giovanni 5:20). Che diremo dunque?
Diremo: Oh Signore grazie per avere voluto farci misericordia; continua ad
operare in noi affinché il tuo santo nome possa essere glorificato in noi. |
Quarto: essa non fa altro che confermare
nella fede il credente, e fortifica la sua certezza di essere stato salvato. |
Quinto: essa conferisce un grande conforto
al credente nel corso di questo pellegrinaggio in questa valle di lacrime che
è il mondo in cui viviamo, e lo conferma potentemente nella fede in mezzo
alle sue svariate prove che deve sopportare per amore del Signore. Sì, è
proprio così; e difatti noi credenti dopo avere detto: “Or noi sappiamo che
tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali son chiamati
secondo il suo proponimento. Perché quelli che Egli ha preconosciuti, li ha
pure predestinati ad esser conformi all’immagine del suo Figliuolo, ond’egli
sia il primogenito fra molti fratelli; e quelli che ha predestinati, li ha
pure chiamati; e quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli
che ha giustificati, li ha pure glorificati” (Romani 8:28-30), possiamo proseguire nel dire assieme
all’apostolo Paolo: “Che diremo dunque a queste cose? Se Dio è per noi, chi
sarà contro di noi? Colui che non ha risparmiato il suo proprio Figliuolo, ma
l’ha dato per tutti noi, come non ci donerà egli anche tutte le cose con lui?
Chi accuserà gli eletti di Dio? Iddio è quel che li giustifica. Chi sarà quel
che li condanni? Cristo Gesù è quel che è morto; e, più che questo, è
risuscitato; ed è alla destra di Dio; ed anche intercede per noi. Chi ci
separerà dall’amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, o la distretta, o
la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada? Come è
scritto: Per amor di te noi siamo tutto il giorno messi a morte; siamo stati
considerati come pecore da macello. Anzi, in tutte queste cose, noi siam più
che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati. Poiché io son persuaso che
né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose
future, né potestà, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura
potranno separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore.”
(Romani 8:31-39). |
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Conclusione |
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Concludo mettendovi in guardia da questa
dottrina delle ADI, che ho ampiamente confutato e che costituisce del
lievito. Non vi lasciate sedurre da vani ragionamenti. |
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Giacinto Butindaro |