L’ecumenismo avanza tra i Pentecostali: a Sonnino (LT) è finita l’epoca dei ‘muri’ ed è cominciata quella dei ‘ponti’

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L’articolo che segue (vedi sotto), descrive un incontro ecumenico avvenuto nel 2005 a Sonnino (Latina) tra Pentecostali e Cattolici Romani. Purtroppo è l’ennesimo brutto segnale che arriva da una parte di Pentecostali, che ormai hanno deciso di non attenersi più alla Parola di Dio che dice: “Non vi mettete con gl’infedeli sotto un giogo che non è per voi; perché qual comunanza v’è egli fra la giustizia e l’iniquità? O qual comunione fra la luce e le tenebre? E quale armonia fra Cristo e Beliar? O che v’è di comune tra il fedele e l’infedele? E quale accordo fra il tempio di Dio e gl’idoli? Poiché noi siamo il tempio dell’Iddio vivente, come disse Iddio: Io abiterò in mezzo a loro e camminerò fra loro; e sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo. Perciò Uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d’immondo; ed io v’accoglierò, e vi sarò per Padre e voi mi sarete per figliuoli e per figliuole, dice il Signore onnipotente” (2 Corinzi 6:14-18).

E’ veramente preoccupante  che in quell’occasione il vescovo abbia detto: ‘Carissimi fratelli e sorelle in Cristo Gesù, oggi, la provvidenza, ci da un giorno lungamente atteso e benedetto: insieme chiudiamo l’epoca dei ‘muri’, ed inauguriamo la stagione dei ‘ponti’.’ Perché questo significa che oramai le cose sono profondamente cambiate IN PEGGIO tra una parte dei Pentecostali di quella zona.

A coloro tra i Pentecostali che hanno voluto questo incontro e che si sono messi con i Cattolici Romani, dico dunque: ‘Ravvedetevi, e tornate alla Parola di Dio dalla quale vi siete allontanati. Voi in mezzo al Movimento Pentecostale oltre a generare confusione, a far abbassare la guardia nei confronti del cattolicesimo, e ad avere un atteggiamento errato nei confronti dei Cattolici Romani, portate tanti a biasimare la Parola di Dio. Dovete vergognarvi per il danno che state facendo in mezzo al popolo di Dio’

 

Fratelli nel Signore, non vi lasciate sedurre dai vani ragionamenti di questi Pentecostali corrotti, ma continuate a riprovare con forza il cattolicesimo e ad esortare con ogni franchezza i Cattolici Romani a ravvedersi e convertirsi dalle loro vie malvagie, e credere nel Vangelo della grazia (e dopo avere ciò fatto uscire immediatamente dalla Chiesa Cattolica Romana) altrimenti essi andranno all’inferno. Questa è l’unica cosa buona e giusta che si può e deve fare nei confronti dei Cattolici Romani.

 

Giacinto Butindaro

 

Martedì 19 aprile 2005

 

Il vescovo Giuseppe Petrocchi visita la Chiesa evangelica ‘Piccola Gerusalemme’ di Sonnino. Dio non mette mai la parola ‘fine’. Dopo molti conflitti per la prima volta insieme pastori e sacerdoti.

Sonnino: Venerdì 15 aprile 2005 la Chiesa cristiana evangelica, 'Piccola Gerusalemme' di Sonnino (1), gremita di fedeli ha accolto il vescovo della diocesi di Latina Terracina Sezze Priverno, monsignor Giuseppe Petrocchi. L’incontro, ricco di pathos, di forte valenza storica, è stato realizzato per ricucire una frattura che è durata per oltre 80 anni, ed ha registrato più volti episodi di intolleranza.

Incontrarsi dopo oltre ottanta’anni di ‘convivenza difficile’ è sicuramente un evento ed una grazia. Così dopo tante ‘pagine oscure’ nei rapporti tra le chiese, oggi finalmente possiamo scriverne una di pace da consegnare alla storia. ‘Se è possibile… vivete in pace con tutti’. Oggi, per una reciproca volontà, finalmente a Sonnino possiamo aprire questo nuovo capitolo. Un evento inimmaginabile fino a pochi anni fa, ma reale e sotto gli occhi di tutti.

Il Pastore Claudio Zappalà ha ringraziato coloro che, insieme a lui, hanno desiderato questo incontro. Il vescovo monsignor Giuseppe Petrocchi, il pastore Adalberto Di Micco, il parroco della comunità cattolica di Sonnino, don Mimmo Parlavecchia, don Alberto Rinaldi, don Bruno Montini. Dopo quasi un secolo di ‘improprio atteggiamento’ oggi mettiamo le nostre firme sulla Parola di Dio, la Sacra Bibbia, perché insieme riconosciamo nel ‘Libro di Dio’ l’autorità suprema in materia di fede, etica e morale. Una copia è rimasta alla comunità di Zappalà, l’altra sarà conservata nella parrocchia locale. Il significato di questo evento è forte perché vede nello stesso luogo fedeli con esperienze diverse, pastori evangelici e sacerdoti cattolici con un ‘atteggiamento proprio’, che non ha lo scopo di ‘appiattire la diversità’, ma vuole mettere in risalto che Dio, comunque, ci chiama ad amarci fino a dare la nostra vita per l’altro. Gesù ha detto: ‘Il secondo grande comandamento è: Ama il tuo prossimo come te stesso’. Questo incontro speciale è un ‘Inno all’Amicizia’ e l’inizio di un rispetto reciproco, accompagnato dalla preghiera e dal desiderio profondo che Dio possa intervenire con una Nuova Vita su ogni casa, in ogni famiglia e su ogni persona di Sonnino. Ciò è stato il senso dell’intervento del Pastore Claudio Zappalà.

Monsignor Giuseppe Petrocchi ha aggiunto: «Carissimi fratelli e sorelle in Cristo Gesù, oggi, la provvidenza, ci da un giorno lungamente atteso e benedetto: insieme chiudiamo l’epoca dei ‘muri’, ed inauguriamo la stagione dei ‘ponti’. Nel compiere, in piena concordia, questo passo, non ci nascondiamo le differenze dottrinali e pastorali che ancora ci separano, ma crediamo che le diversità non giustificano mai le contrapposizioni, i malintesi, le chiusure di mente e di cuore. Sappiamo bene, come credenti nel Signore, di avere gravi responsabilità verso la storia: le nostre divisioni hanno dato scandalo ed hanno contributo, non poco, al processo di scristianizzazione della società moderna. Oggi teniamo a battesimo un tempo nuovo di riconciliazione e di amicizia, animato dalla spiritualità di comunione, che consente nel vedere il positivo che c’è nell’altro, per accoglierlo e valorizzarlo come dono di Dio, alimentando la disponibilità a vivere il servizio della pazienza e della misericordia, che ci spinge a portare i pesi gli uni degli altri. Va detto, tuttavia, che i ponti, che oggi edifichiamo nella carità, costituiscono una conquista importante, perché consentono di mettere in comunicazione sponde prima opposte, ma rappresentano anche una soluzione provvisoria: i ‘ponti’, non ci bastano. Come discepoli del Signore, vogliamo molto di più! I ‘ponti’, infatti, si costruiscono dove si sono determinate, per la nostra infedeltà, linee di frattura e sono stati scavati fossati che dividono. Non servono più dove le scissioni vengono ricomposte dalla verità e dall’amore. Lì infatti viene ristabilita l’unità, e dove le scissioni vengono ricomposte dalla verità e all’amore. Lì infatti viene ristabilita l’unità, e dove l’unità trionfa le vie di comunicazione si fanno dirette. Perciò, chiediamo, insieme al Signore, che questo giorno sia l’inizio di un cammino che ci porti, spinti dalla speranza, a realizzare sempre meglio la preghiera che Gesù ha rivolto al padre prima di immolarsi sulla croce: ‘che tutti siano una cosa sola. Come tu Padre sei in me e io in te: siano una cosa sola in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato’. Per procedere sulla strada della comunione bisogna assegnare il primato alla carità: è questo il segno che, nel rispetto delle specifiche identità delle nostre comunità, intendiamo dare a Sonnino. Gesù stesso, infatti, ci ha detto che tutti ci riconosceranno come suoi discepoli dal fatto che avremo amore gli uni verso gli altri. Questo itinerario che, con l’aiuto dello spirito di Cristo, vogliamo compiere, ci impegna a crescere nella conversione interiore, nella purificazione della memoria, nella santità di vita in conformità al vangelo, e nella assidua ed intensa preghiera. Non ci nascondiamo che si tratta di un cammino arduo e non alla nostra portata: infatti, ancora sussistono resistenze mentali e pietre d’inciampo su questa strada che si snoda in salita, ma contiamo sull’aiuto di Colui che ci rende possibile fare ciò che per noi è impossibile. Oggi desideriamo sigillare questo incontro con due espressioni: - ‘mai più’, intolleranze, rancori, accuse, ostilità; - ‘per sempre’, vivere nella stima vicendevole e nella fraternità per cui il Signore ha dato se stesso. Rimaniamo, dunque, nel Suo amore, e vedremo crescere e fiorire, ogni giorno di più, tra noi e nel mondo in cui viviamo, il Regno di Dio: Regno di verità, di amore, di giustizia, di gioia e di pace. Non mancheranno difficoltà, lo sappiamo, ma abbiamo anche la certezza che ci sarà data, e in sovrabbondanza, la grazia per superarle e volgerle in bene, per mezzo del Signore, crocifisso e risorto: a Lui, l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, vada la lode, l’onore e la gloria. Oggi e sempre. Amen»!

Numerosi anche i messaggi di adesione all’iniziativa da parte di molti pastori e personalità del mondo della cultura.

Presenti per l’occasione la corale ‘Goccie di Grazia’ della Chiesa cristiana evangelica di Cecchina, i pastori Gilberto Perri (2) di Reggio Calabria, Adalberto Di Micco (3), Claudio Abbatini (4) e Maurizio Braga (5), il parroco di Sonnino, don Mimmo Parlavecchia, don Alberto Rinaldi, don Bruno Montini, don Giovanni Gallinari di Priverno, don Luigi Libertini di Sezze Romano, don Michele Colagiovanni. Il presidente della XIII comunità montana, avvocato Franco Solli, l’assessore Enzo Forcina ed il consigliere comunale di Sezze, Gianni Del Duca.

 

di: Giovanni D'Onofrio

 

 

Note mie:

 

1) Il pastore della Chiesa è Claudio Zappalà 2) Pastore della Chiesa ‘Gesù Cristo è il Signore’ di Gallico (RC) 3) Secondo pastore della comunità di Sonnino (dal 1967 al 1994); 4) Pastore della Chiesa cristiana evangelica di Cecchina (Rm); 5) di Priverno

 

 

 

Fonte: http://www.golfo.tv/

 

 

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