Lutero e
Calvino sostenevano la perpetua verginità di Maria |
Fratelli
nel Signore, voglio che sappiate che i riformatori Martin Lutero (1483-1546)
e Giovanni Calvino (1509-1564 ) sostenevano - come fanno i Cattolici Romani -
la perpetua verginità di Maria, la madre di Gesù. E difatti i Cattolici
Romani questo lo sanno e lo fanno notare, come su questo sito per esempio:
http://www.apparizionimariane.net/it/cattolicesimo/verginita_maria.html |
Lutero
addirittura sosteneva pure l'immacolata concezione di Maria, molto tempo
prima quindi che ciò diventasse dogma nella Chiesa Cattolica Romana, infatti
egli disse: 'E' una credenza dolce e
pia che l'infusione dell'anima di Maria fu effettuata senza peccato
originale, cosicché nella stessa infusione della sua anima ella fu anche
purificata dal peccato originale e adornata di doni di Dio, ricevendo
un'anima pura infusa da Dio; perciò dal primo momento che ella cominciò a
vivere, ella fu libera da ogni peccato' (Sermone: 'Sul giorno della
concezione della Madre di Dio', 1527), ed anche: 'Ella è piena di grazia, viene dichiarata essere completamente senza
peccato - qualcosa di estremamente grande. Perchè
la grazia di Dio la riempie di ogni cosa buona e la rende priva di ogni male'
(Libro di Preghiera Personale ('Piccolo'), 1522). [1] L'eminente studioso
Luterano Arthur Carl Piepkorn (1907-73) ha
confermato che Lutero credeva nell'Immacolata concezione di Maria persino da 'Protestante'.
(Pare che in seguito Lutero abbia abbandonato l'immacolata concezione di
Maria, sostenendo che Maria fu purificata da ogni peccato quando Gesù fu
concepito nel suo seno, ma anche questo è falso). |
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Lutero
errava grandemente in questo, perché la Scrittura insegna che anche Maria,
come qualunque altro essere umano eccetto Gesù Cristo, è nata nel peccato. |
“Tutti
hanno peccato” (Romani 3:23), dice Paolo, e perciò tra quel 'tutti' c’è anche
Maria, e questo perché il peccato tramite Adamo è entrato nel mondo ed è
passato su tutti gli uomini. Dice sempre Paolo: “…. con un sol fallo la
condanna si è estesa a tutti gli uomini… ” (Romani
5:18). |
E
che sia così, cioè che anche Maria non nacque esente dal peccato, lo confermò
lei stessa quando nel suo cantico che innalzò a Dio in casa di Zaccaria
riconobbe che Dio era il suo Salvatore dicendo: “L’anima mia magnifica il
Signore, e lo spirito mio esulta in Dio mio Salvatore” (Luca 1:46,47). Come
avrebbe infatti potuto chiamare Dio il suo Salvatore se fosse nata senza
peccato? |
Ma
c’è un’altra prova che depone nettamente a favore di quello che stiamo
dicendo, ed è il sacrificio che Giuseppe e Maria offrirono nel tempio quando
andarono a presentare il bambino Gesù (cfr. Luca 2:22-24); uno di quegli
animali offerti in sacrificio infatti fu offerto per il peccato di Maria
perché secondo la legge era in questa maniera che veniva espiata l’iniquità
della donna che aveva partorito. Ecco cosa dice infatti la legge a proposito
di quello che doveva offrire la donna che aveva partorito un figlio o una
figlia, quando i giorni della sua purificazione sarebbero stati compiuti: “E
quando i giorni della sua purificazione, per un figliuolo o per una
figliuola, saranno compiuti, porterà al sacerdote, all’ingresso della tenda
di convegno, un agnello d’un anno come olocausto, e un giovine piccione o una
tortora come sacrifizio per il peccato; e il
sacerdote li offrirà davanti all’Eterno e farà l’espiazione per lei; ed ella
sarà purificata del flusso del suo sangue. Questa è la legge relativa alla
donna che partorisce un maschio o una femmina. E se non ha mezzi da offrire
un agnello, prenderà due tortore o due giovani piccioni: uno per l’olocausto,
e l’altro per il sacrifizio per il peccato. Il
sacerdote farà l’espiazione per lei, ed ella sarà pura” (Levitico 12:6-8).
Nel caso di Maria dato che era di basso stato furono offerti due tortore o
due giovani piccioni. Ora, noi domandiamo: ‘Se Maria fosse stata senza
peccato che bisogno c’era che offrisse quel sacrificio per il peccato?’ |
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Veniamo
ora a quello che hanno detto Lutero e Calvino sulla perpetua verginità di
Maria. |
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Lutero
disse: 'Cristo ... fu il solo Figlio di
Maria, e la Vergine Maria non ebbe altri figli oltre a Lui ... Io sono incline
ad essere d'accordo con quelli che dichiarano che 'fratelli' veramente
significa 'cugini' qua, perché la Sacra Scrittura e gli Ebrei chiamano i
cugini sempre fratelli' (Sermoni su Giovanni, cap. 1-4 [1539]). [2] |
Calvino
disse: 'Elvidio
ha mostrato eccessiva ignoranza nel concludere che Maria deve avere avuto
molti figli, perchè alcune volte sono menzionati i
'fratelli' di Cristo' (Harmony of Matthew, Mark and Luke, sec. 39 [Geneva, 1562], vol. 2
/ From Calvin’s Commentaries, translated by William Pringle, Grand Rapids, Michigan: Eerdmans, 1949, p. 215; on Matthew 13:55), ed anche: '[Su
Matteo 1:25] La conclusione che lui [Elvidio[ ha tratto da esso fu che Maria rimase una
vergine fino alla sua prima nascita [cioè fino al suo primo figlio], e che in
seguito ella ebbe altri figli da suo marito ... Nessuna giusta e ben fondata
conclusione può essere tratta da queste parole ... in merito a quello che
accadde dopo la nascita di Cristo. Egli è chiamato 'primogenito'; ma con il
solo scopo di informarci che egli nacque da una vergine ... Lo storico non ci
informa di ciò che avvenne dopo ...' (Pringle,
ibid., vol. I, p. 107) |
Thomas
Henry Louis Parker, nel suo libro Calvin: an Introduction to his Thought (Westminster John
Knox Press, 1995), conferma che Calvino sosteneva
la perpetua verginità di Maria: '... la
Nascita Verginale, che Calvino sosteneva, assieme alla perpetua verginità di
Maria' (pag. 66) |
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Lutero
e Calvino quindi su questo punto vanno confutati nella stessa maniera in cui
vanno confutati i preti cattolici romani. |
E’
falso infatti che Maria è rimasta vergine dopo il parto perché la Scrittura
afferma che Giuseppe "prese con sé sua moglie; e non la conobbe finch’ella non ebbe partorito il suo figlio primogenito,
e gli pose nome Gesù" (Matteo 1:24,25). Questo significa che Giuseppe,
dopo che Maria partorì Gesù, conobbe sua moglie. |
A
conferma che il significato di queste parole di Matteo non può che essere
questo, ecco i seguenti esempi tratti dalla Bibbia. Gesù prima di dipartirsi
disse ai suoi: "quant’è a voi, rimanete in questa città, finché
dall’alto siate rivestiti di potenza" (Luca 24:49). Questo significa che
dopo che sarebbero stati rivestiti di potenza potevano dipartirsi da
Gerusalemme, il che noi sappiamo poi avvenne. Negli Atti è scritto che più di
quaranta Giudei si recarono dai capi sacerdoti e dagli anziani e dissero
loro: "Noi abbiam fatto voto con imprecazione
contro noi stessi, di non mangiare cosa alcuna, finché non abbiam ucciso Paolo" (Atti 23:14). Questo significa
che dopo che l’avrebbero ucciso avrebbero ripreso a mangiare regolarmente. |
Ma
Giuseppe non soltanto conobbe Maria, dopo che questa partorì Gesù, ma ebbe
anche dei figli da lei perché Gesù aveva dei fratelli e delle sorelle. Queste
Scritture confermano che Maria concepì e partorì altri figli dopo Gesù. |
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"Ella diè alla luce il suo figliuolo
primogenito" (Luca 2:7), perciò se Gesù fosse stato il suo unico figlio
sarebbe stato chiamato il suo unigenito e non il suo primogenito. |
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"Poi si partì di là e venne nel suo paese e i suoi discepoli lo
seguitarono. E venuto il sabato, si mise ad insegnar nella sinagoga; e la
maggior parte, udendolo, stupivano dicendo: Donde ha costui queste cose? e
che sapienza è questa che gli é data? e che cosa sono cotali opere potenti
fatte per mano sua? Non é costui il falegname, il figliuol
di Maria, e il fratello di Giacomo e di Giosè, di
Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?" (Marco
6:1-3); |
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"E giunsero sua madre ed i suoi
fratelli; e fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare" (Marco 3:31); |
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"Neppure i suoi fratelli credevano in lui" (Giovanni 7:5); |
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"Tutti costoro perseveravano di pari consentimento nella preghiera, con
le donne, e con Maria, madre di Gesù, e coi fratelli di lui" (Atti
1:14); |
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Paolo ai Corinzi: "Non abbiamo
noi il diritto di condurre attorno con noi una moglie, sorella in fede,
siccome fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa?" (1 Corinzi 9:5); |
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Paolo ai Galati: "In capo a tre anni, salii a
Gerusalemme per visitar Cefa, e stetti da lui
quindici giorni; e non vidi alcun altro degli apostoli; ma solo Giacomo, il
fratello del Signore" (Galati 1:18,19); |
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Nei Salmi è detto a proposito del Cristo: "Io son divenuto... un
forestiero ai figliuoli di mia madre" (Salmo 69:8). Come potete vedere
la Scrittura aveva preannunziato in questa particolare maniera che la vergine
che avrebbe concepito e partorito il Cristo di Dio non sarebbe rimasta
vergine perché avrebbe avuto altri figli infatti lo Spirito di Cristo disse
tramite Davide: "Sono divenuto un forestiero ai figliuoli di mia
madre". |
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La
Scrittura è chiara quindi a tale riguardo, Gesù aveva dei fratelli e delle
sorelle. Ma sia Lutero che Calvino l’hanno oscurata dicendo che questi fratelli
erano i cugini di Gesù perché nella Scrittura talvolta il termine fratelli si
riferisce anche ai parenti, ed in questo caso ai cugini. Al che noi
rispondiamo dicendo che è vero che talvolta la Scrittura con il termine
fratelli si riferisce ai parenti, come nipoti, zii, e cugini; ma questo
discorso non si può fare nel caso dei fratelli di Gesù perché è ampiamente
dimostrato dai passi qui sopra esposti che essi erano veramente figli di sua
madre e non suoi cugini. E poi occorre dire, a conferma di tutto ciò, che per
quanto riguarda Giacomo egli è chiamato da Paolo il fratello (in greco: adelfòs) del Signore, e non il cugino (in greco: anepsiòs) del Signore. Con ciò vogliamo dire che se
Giacomo, che é chiamato "il fratello del Signore", fosse stato il
cugino del Signore, Paolo non lo avrebbe chiamato il fratello del Signore, ma
bensì il cugino del Signore; ma Paolo sapeva l’esatto grado di parentela che
c’era tra Giacomo ed il Signore Gesù, perciò lo chiamò "il fratello del
Signore". Paolo non avrebbe mai chiamato il cugino del Signore "il
fratello del Signore", perché lui il cugino di qualcuno lo chiamava
cugino infatti parlando di Marco ai Colossesi
disse: "Vi salutano Aristarco, il mio compagno
di prigione, e Marco, il cugino (in greco: anepsiòs)
di Barnaba.." (Colossesi
4:10). Ma Paolo credeva che il Signore Gesù aveva non un fratello solo, ma
più fratelli, infatti ai Corinzi parla dei "fratelli del Signore"
(1 Corinzi 9:5) i quali, da quello che lui dice, erano ammogliati;
confermando quindi le parole di Matteo, Marco, Luca e Giovanni. |
L’interpretazione
data quindi da Lutero e Calvino secondo la quale questi fratelli di Gesù
erano i cugini di Gesù non ha quindi nessun fondamento scritturale appunto
perché coloro che sono chiamati nel Vangelo "i suoi fratelli" erano
figliuoli della madre di Gesù e non di sua zia. |
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La
grazia del nostro Signore Gesù sia con voi |
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Giacinto
Butindaro |
|
[1]
Da: http://www.davidmacd.com/catholic/martin_luther_on_mary.htm |
'It is a
sweet and pious belief that the infusion of Mary's soul was effected without
original sin; so that in the very infusion of her soul she was also purified
from original sin and adorned with God's gifts, receiving a pure soul infused
by God; thus from the first moment she began to live she was free from all
sin' (Sermon: "On the Day of the Conception of the Mother of God,"
1527). |
'She is full
of grace, proclaimed to be entirely without sin- something exceedingly great.
For God's grace fills her with everything good and makes her devoid of all
evil' (Personal {"Little"} Prayer Book, 1522). |
|
[2]
Da:
http://socrates58.blogspot.com/2010/06/john-calvins-belief-in-perpetual.html |
'Christ . .
. was the only Son of Mary, and the Virgin Mary bore no children besides Him
. . . I am inclined to agree with those who declare that "brothers"
really mean "cousins" here, for Holy Writ and the Jews always call
cousins brothers' (Luther’s Works, vol. 22:214-15 / Sermons on John, chaps.
1-4 [1539] ) |
'Helvidius displayed excessive ignorance in concluding
that Mary must have had many sons, because Christ’s "brothers" are
sometimes mentioned' (Harmony of Matthew, Mark and Luke, sec. 39 [Geneva,
1562], vol. 2 / From Calvin’s Commentaries, translated by William Pringle,
Grand Rapids, Michigan: Eerdmans, 1949, p. 215; on
Matthew 13:55) |
'[On Matt
1:25:] The inference he [Helvidius] drew from it
was, that Mary remained a virgin no longer than till her first birth, and
that afterwards she had other children by her husband . . . No just and
well-grounded inference can be drawn from these words . . . as to what took
place after the birth of Christ. He is called "first-born"; but it
is for the sole purpose of informing us that he was born of a virgin . . .
What took place afterwards the historian does not inform us . . . No man will
obstinately keep up the argument, except from an extreme fondness for
disputation' (Pringle, ibid., vol. I, p. 107) |