Il fine (quello di guadagnare anime a Cristo) non giustifica i mezzi (quali scene teatrali, mimi, musica mondana e prove di forza)

 

Fratelli, Dio vuole che la sua Parola sia predicata, di questo siamo certi; ma siamo altresì certi che Dio vuole che essa sia predicata come si conviene, e perciò senza l’ausilio di scene teatrali, mimi, musica mondana e prove di forza, per citare solo alcuni dei mezzi nei quali confidano quelli che fanno ricorso ad essi per attirare le persone e parlare loro del Signore. Mi trovo costretto a scrivervi pure su questo soggetto, perchè in seno alle chiese vi sono alcuni che sono riusciti ad introdurre un pò alla volta tutte queste cose, giustificandole con vani ragionamenti e incoraggiandole pure con vani ragionamenti. Questo è potuto accadere in alcune chiese, perchè i conduttori di esse sono privi del necessario discernimento per condannare queste pratiche contrarie alla sana dottrina di Dio ed al modo che usarono il nostro Signore prima, e poi i suoi apostoli, nella predicazione del Vangelo.

Contro le scene teatrali ed i mimi

Esaminiamo in primo luogo le scene teatrali ed i mimi, così largamente diffusi ed accettati nella chiesa in questi tempi così difficili. Quelli che appoggiano l’evangelizzazione fatta con scene teatrali e con mimi, affermano che oggi se ti presenti sulle piazze e per le strade e cominci a predicare il Vangelo senza fare qualcosa per attirare l’attenzione delle persone, nessuno o quasi nessuno si fermerà ad ascoltarti, mentre se prima di mettersi a predicare la Parola di Dio ci si esibisce in una rappresentazione teatrale che descrive la passione di Gesù, o la liberazione di un indemoniato, o la risurrezione di un morto, le persone si sentiranno attratte e si avvicineranno a centinaia, dopodichè al termine della rappresentazione si avrà un folto gruppo di persone a cui predicare la Parola. Ora, costoro chiamano questa maniera di agire ‘tecnica ministeriale’ o ‘particolare ministerio’, ma la sacra Scrittura la definisce ‘astuzia’. Ma il fatto è che tenere una rappresentazione del genere costituisce pure una menzogna. Perchè dico questo? Perchè quando uno si mette ad interpretare la parte di Gesù, o quella del diavolo, o quella dell’indemoniato di Gerasa, o di Zaccheo, o di Bartimeo, si immedesima in quella persona e comincia a parlare e ad agire bugiardamente perchè quello che dice e che fa non corrisponde alla realtà. Prendiamo l’incontro tra l’indemoniato di Gerasa e Gesù come lo ha descritto Marco per spiegare questo concetto: se un credente si mette in testa di interpretare la parte dell’indemoniato di Gerasa quando egli incontrò Gesù, si deve mettere a gridare e ad agire in una maniera che non s’addice ad una persona che è diventata una nuova creatura in Cristo. E poi si deve mettere a dire ad una persona che si immedesima in Gesù: ‘Che v’è fra me e te, o Gesù, Figliuolo dell’Iddio altissimo? Io ti scongiuro, in nome di Dio, di non tormentarmi’, il che significa che deve mettersi a praticare la menzogna, perchè innanzi tutto si deve mettere a chiamare qualcuno sulla terra Gesù, Figliuolo dell’Iddio altissimo; e poi perchè si deve mettere a parlare come parlò quell’indemoniato mentre non è vero che egli è un indemoniato che ha bisogno di essere liberato dai demoni. Ed oltre a tutto ciò un’altro credente deve interpretare la parte di Gesù il che significa farsi chiamare come non è giusto farsi chiamare (Gesù ha detto: "Ma voi non vi fate chiamare ‘Maestro’...e non vi fate chiamare guide..." [Matt. 23:8,10], quindi non è neppure giusto farsi chiamare Gesù, Figlio di Dio) e mettersi a dire parole bugiarde dicendo al falso indemoniato: ‘Spirito immondo, esci da quest’uomo’? Ritengo di avervi spiegato cosa voglio dire. Noi come credenti ci dobbiamo astenere da ogni finzione, ed il teatro è una di queste finzioni da cui dobbiamo astenerci.

L’apostolo Paolo ha detto di lui e dei suoi collaboratori: "Perciò, avendo questo ministerio in virtù della misericordia che ci è stata fatta, noi non veniamo meno nell’animo, ma abbiamo rinunziato alle cose nascoste e vergognose, non procedendo con astuzia nè falsificando la Parola di Dio, ma mediante la manifestazione della verità raccomandando noi stessi alla coscienza di ogni uomo nel cospetto di Dio" (2 Cor. 4:1,2); queste sono le parole di un uomo che aveva deciso di non fare ricorso all’astuzia e di non falsare il senso della Parola di Dio, ma di manifestare agli altri la verità. Queste parole però non si possono riferire a coloro che predicano con l’ausilio di scene teatrali, perchè essi s’appoggiano sull’astuzia ed hanno falsato il senso della parola di Dio, e non procedono in verità verso coloro che li ascoltano.

Dio non prende nessun piacere nel vedere queste scene teatrali, però molti credenti sì! Come si spiega questo? Si spiega perchè oggi molti vogliono i culti illustrativi e non più culti dove i peccatori si gettano a terra presi da paura chiedendo cosa devono fare per essere salvati, o culti duranti i quali i credenti sono presi dal timore di Dio; molti credenti non vogliono neppure che Dio aggiunga la sua testimonianza alla loro con segni e prodigi e opere potenti, perciò hanno rimpiazzato i doni dello Spirito Santo con queste cose sconvenienti che non s’addicono affatto alle riunioni di culto dei santi o alle evangelizzazioni. A voi che approvate queste cose invece di riprovarle, a voi che incoraggiate il teatro in seno alla casa di Dio invece che bandirlo: Vi esorto a svegliarvi dal sonno nel quale siete caduti, a rientrare in voi stessi e a gettare lungi da voi queste vostre recitazioni. Avete pure il coraggio di dire che questo modo di evangelizzare è scritto! Ma dove sta scritto? Certamente non nelle sacre Scritture, ma o in qualche statuto di qualche ‘missione’, o nei libri di qualcuno che non conosce nè la potenza di Dio e nè le Scritture. Ma io vi domando: ‘Ma perchè le turbe si radunavano per ascoltare Gesù Cristo?’ Forse perchè era accompagnato da delle donne belle d’apparenza, vestite in modo provocante che a turno cantavano inni a Dio? O forse perchè, prima che lui si metteva ad insegnare, i suoi discepoli, abilmente addestrati, facevano qualche scena, che rappresentava il sacrificio di Isacco, o la storia di Giuseppe odiato dai suoi fratelli e venduto come schiavo ma poi innalzato da Dio, o qualche altro episodio biblico? No, fratelli, non è per nessuna di queste ragioni che le turbe si radunavano per sentire Gesù nelle piazze e nelle strade e nelle campagne e sui monti e lungo la riva del mare. Gesù non aveva bisogno dei carri e dei cavalli di Faraone per evangelizzare, perchè "la potenza del Signore era con lui per compiere delle guarigioni" (Luca 5:17). Voglio citarvi ora alcune delle Scritture che spiegano la ragione per cui Gesù riusciva ad avere un uditorio così vasto senza farsi pubblicità, senza disporre di grosse somme di danaro, e senza fare uso dell’astuzia:

Ÿ Marco dice: "Poi Gesù coi suoi discepoli si ritirò verso il mare; e dalla Galilea gran moltitudine lo seguitò; e dalla Giudea e da Gerusalemme e dalla Idumea e da oltre il Giordano e dai dintorni di Tiro e di Sidone una gran folla, udendo quante cose egli faceva, venne a lui" (Mar. 3:7,8).

Ÿ Giovanni dice: "E una gran moltitudine lo seguiva, perchè vedeva i miracoli ch’egli faceva" (Giov. 6:2).

Come potete vedere le folle venivano a Gesù perchè sentivano che egli operava miracoli; lo seguivano perchè lo vedevano operare miracoli e guarigioni. Ora, ma che succede invece quando non si vogliono e non ci sono i miracoli? Ma che succede invece quando chi predica è privo di potenza e non predica con lo Spirito Santo? Succede che si cominciano a ricercare ed a escogitare nuovi e ‘più moderni’ modi per evangelizzare. Ogni qual volta è venuta a mancare la potenza di Dio o la fiducia nella potenza di Dio, gli uomini hanno fatto ricorso alla potenza umana anche per evangelizzare. Dio dice tutt’ora a ciascuno di noi: "Non per potenza nè per forza, ma per lo Spirito mio, dice l’Eterno degli eserciti" (Zac. 4:6). Appoggiarsi sulla meraviglia o sull’interesse che può suscitare una scena teatrale per attirare le persone, significa appoggiarsi sulle proprie vie e non su quelle di Dio; significa scendere in Egitto in cerca di soccorso, anzichè guardare al Signore e mettersi a cercarlo. Badiamo a noi stessi, perchè Dio ha detto in Isaia: "Guai a quelli che scendono in Egitto in cerca di soccorso, e s’appoggiano su cavalli, e confidano nei carri perchè sono numerosi, e nei cavalieri, perchè molto potenti, ma non guardano al Santo d’Israele, e non cercano l’Eterno!" (Is. 31:1). Chi crede che Dio non muta, crede che Dio è potente da fare venire le persone ad ascoltare la sua parola predicata con potenza e crede pure che Dio è potente da operare oggi le cose che operò con Gesù e con gli apostoli, e perciò non sente la necessità delle scene teatrali per attirare le persone. E poi se consideriamo anche il ministerio di Giovanni Battista e quello di Filippo e quello degli apostoli noteremo che anche loro non si appoggiavano su rappresentazioni teatrali per far avvicinare le persone a loro ed attirare la loro attenzione su quello che predicavano per guadagnarle a Cristo, infatti di loro sono scritte queste cose:

Ÿ Di Giovanni Battista è detto che era un uomo ripieno dello Spirito Santo fin dal seno di sua madre, ma egli, secondo quello che dice la Scrittura, non fece alcun miracolo; eppure quando si mise a predicare, è scritto che "Gerusalemme e tutta la Giudea e tutto il paese d’intorno al Giordano presero ad accorrere a lui..." (Matt. 3:5). Questo sta a dimostrare che quando c’è lo Spirito di Dio nella predicazione, quand’anche non ci fossero miracoli e guarigioni, le persone vengono ad ascoltare ugualmente la parola del Signore e si convertono al Signore.

Ÿ "E Filippo, disceso nella città di Samaria, vi predicò il Cristo. E le folle di pari consentimento prestavano attenzione alle cose dette da Filippo, udendo e vedendo i miracoli ch’egli faceva. Poichè gli spiriti immondi uscivano da molti che li avevano, gridando con gran voce; e molti paralitici e molti zoppi erano guariti" (Atti 8:5-7).

Ÿ "Or Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera dell’ora nona. E si portava un certo uomo, zoppo fin dalla nascita, che ogni giorno deponevano alla porta del tempio detta ‘Bella’, per chiedere l’elemosina a coloro che entravano nel tempio. Costui, veduto Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, domandò loro l’elemosina. E Pietro, con Giovanni, fissando gli occhi su lui, disse: Guarda noi! Ed egli li guardava intentamente, aspettando di ricevere qualcosa da loro. Ma Pietro disse: Dell’argento e dell’oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do: Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, cammina! E presolo per la mano destra, lo sollevò; e in quell’istante le piante e le caviglie dei piedi gli si raffermarono. E d’un salto si rizzò in piè e cominciò a camminare; ed entrò con loro nel tempio, camminando, e saltando, e lodando Iddio. E tutto il popolo lo vide che camminava e lodava Iddio; e lo riconoscevano per quello che sedeva a chiedere l’elemosina alla porta ‘Bella’ del tempio; e furono ripieni di sbigottimento e di stupore per quel che gli era avvenuto. E mentre colui teneva stretti a sè Pietro e Giovanni, tutto il popolo, attonito, accorse a loro al portico detto di Salomone" (Atti 3:1-11).

Ÿ "Portavano perfino gli infermi per le piazze, e li mettevano su lettucci e giacigli, affinchè, quando Pietro passava, l’ombra sua almeno ne adombrasse qualcuno. E anche la moltitudine accorreva dalle città vicine a Gerusalemme, portando dei malati e dei tormentati da spiriti immondi; e tutti quanti erano sanati" (Atti 5:15,16).

Ÿ "Or avvenne che Pietro, andando qua e là da tutti, venne anche ai santi che abitavano in Lidda. E quivi trovò un uomo, chiamato Enea, che già da otto anni giaceva in un lettuccio, essendo paralitico. E Pietro gli disse: Enea, Gesù Cristo ti sana; levati e rifatti il letto. Ed egli subito si levò. E tutti gli abitanti di Lidda e del pian di Saron lo videro e si convertirono al Signore" (Atti 9:32-35).

Ÿ "Or in Ioppe v’era una certa discepola, chiamata Tabita, il che, interpretato, vuol dire Gazzella. Costei abbondava in buone opere e faceva molte elemosine. E avvenne in quei giorni ch’ella infermò e morì. E dopo averla lavata, la posero in una sala di sopra. E perchè Lidda era vicina a Ioppe, i discepoli, udito che Pietro era là, gli mandarono due uomini per pregarlo che senza indugio venisse fino a loro. Pietro allora, levatosi, se ne venne con loro. E come fu giunto, lo menarono nella sala di sopra; e tutte le vedove si presentarono a lui piangendo, e mostrandogli tutte le tuniche e i vestiti che Gazzella faceva, mentr’era con loro. Ma Pietro, messi tutti fuori, si pose in ginocchio, e pregò; e voltatosi verso il corpo, disse: Tabita, levati. Ed ella aprì gli occhi; e veduto Pietro, si mise a sedere. Ed egli le diè la mano, e la sollevò; e chiamati i santi e le vedove, la presentò loro in vita. E ciò fu saputo per tutta Ioppe, e molti credettero nel Signore" (Atti 9:36-42).

Ÿ "Or in Listra c’era un certo uomo, impotente nei piedi, che stava sempre a sedere, essendo zoppo dalla nascita, e non aveva mai camminato. Egli udì parlare Paolo il quale, fissati in lui gli occhi, e vedendo che aveva fede da essere sanato, disse ad alta voce: Levati ritto in piè. Ed egli saltò su, e si mise a camminare. E le turbe, avendo veduto ciò che Paolo aveva fatto, alzarono la voce, dicendo in lingua licaonica: Gli dèi hanno preso forma umana, e sono discesi fino a noi" (Atti 14:8-11).

Ÿ "Poi, traversata tutta l’isola fino a Pafo, trovarono un certo mago, un falso profeta giudeo, che aveva nome Bar-Gesù, il quale era col proconsole Sergio Paolo, uomo intelligente. Questi, chiamati a sè Barnaba e Saulo, chiese d’udir la Parola di Dio. Ma Elima, il mago (perchè così s’interpreta questo suo nome), resisteva loro, cercando di stornare il proconsole dalla fede. Ma Saulo, chiamato anche Paolo, pieno dello Spirito Santo, guardandolo fisso, gli disse: O pieno d’ogni frode e d’ogni furberia, figliuol del diavolo, nemico d’ogni giustizia, non cesserai tu di pervertire le diritte vie del Signore? Ed ora, ecco, la mano del Signore è sopra te, e sarai cieco, senza vedere il sole, per un certo tempo. E in quell’istante, caligine e tenebre caddero su lui; e andando qua e là cercava chi lo menasse per la mano. Allora il proconsole, visto quel che era accaduto, credette, essendo stupito della dottrina del Signore" (Atti 13:6-12).

Tutte queste Scritture che si riferiscono a Filippo, a Pietro, a Giovanni ed a Paolo hanno in comune questo; la manifestazione dello Spirito di Dio, perchè essa era presente nel ministerio di quegli uomini. Fu vedendo la manifestazione dello Spirito che, al tempo degli apostoli, molte persone furono tratte all’ubbidienza della fede, e non vedendo delle recitazioni teatrali. Per questa ragione, anche oggi sono necessari i doni dello Spirito Santo e dobbiamo desiderarli ardentemente, affinchè, anche mediante la manifestazione dello Spirito, le persone siano persuase della veracità del Vangelo che predichiamo e si convertano al Signore.

Paolo ha scritto: "Desiderate ardentemente i doni maggiori" (1 Cor. 12:31), e: "Cercate d’abbondarne per l’edificazione della chiesa" (1 Cor. 14:12), mentre alcuni uomini corrotti che sono tra il popolo di Dio, hanno scritto sui loro dèpliants di iscriversi ai loro corsi di recitazione. Questo è ‘il ministerio’ che, secondo loro, occorre sviluppare nella chiesa per evangelizzare il mondo. Ma io vi dico che queste rappresentazioni teatrali non si devono sviluppare, perchè non devono essere nè incoraggiate e nè tollerate, ma bensì devono essere riprese prima e poi stroncate sul nascere, o sradicate dalle radici se hanno già fatto le loro radici, e questo per diverse ragioni, che sono queste:

Ÿ Affinchè i credenti non cessino di domandare a Dio di essere rivestiti di potenza, e non cessino di ricercare ardentemente i doni dello Spirito Santo.

Ÿ Affinchè i credenti non spendano tanto di quel tempo inutilmente, per prepararsi e per specializzarsi in queste tecniche di recitazione.

Ÿ Affinchè i credenti non spendano e non facciano spendere dei soldi invano per sostenere questo teatro e i suoi attori.

Ÿ Affinchè la corruzione non dilaghi nella chiesa, perchè "un pò di lievito fà lievitare tutta la pasta" (1 Cor. 5:6).

Ÿ Affinchè i credenti si portino virilmente e non da ‘molli’.

Ÿ Affinchè il mondo veda in noi un popolo che si conduce in modo degno del Vangelo, e non si metta a biasimare la dottrina di Dio per colpa nostra.

Ÿ Affinchè chi si gloria si glori nel Signore e nella sua potenza, e non di cose che sono vanità; sì, perchè così è definito dalla Scrittura l’aiuto del mondo e delle sue concupiscenze delle quali noi non abbiamo bisogno.

Quelli che sostengono che questo modo di evangelizzare è scritturale si appoggiano su alcune cose che sono scritte a riguardo dei profeti. Ora vi citerò queste Scritture:

Ÿ Geremia disse: "Così mi ha detto l’Eterno: ‘Và, comprati una cintura di lino, mettitela sui fianchi, ma non la porre nell’acqua’. Così io comprai la cintura, secondo la parola dell’Eterno, e me la misi sui fianchi. E la parola dell’Eterno mi fu indirizzata per la seconda volta, in questi termini: ‘Prendi la cintura che hai comprata e che hai sui fianchi; và verso l’Eufrate, e quivi nascondila nella fessura di una roccia’. E io andai, e la nascosi presso l’Eufrate, come l’Eterno mi aveva comandato. Dopo molti giorni l’Eterno mi disse: ‘Levati, và verso l’Eufrate, e togli di là la cintura, che io t’avevo comandato di nascondervi’. E io andai verso l’Eufrate, e scavai, e tolsi la cintura dal luogo dove l’avevo nascosta; ed ecco, la cintura era guasta, e non era più buona a nulla. Allora la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: Così parla l’Eterno: ‘In questo modo io distruggerò l’orgoglio di Giuda e il grande orgoglio di Gerusalemme, di questo popolo malvagio ...esso diventerà come questa cintura, che non è più buona a nulla. Poichè, come la cintura aderisce ai fianchi dell’uomo, così io avevo strettamente unita a me tutta la casa d’Israele e tutta la casa di Giuda, dice l’Eterno, perchè fossero mio popolo, mia fama, mia lode, mia gloria; ma essi non hanno voluto dare ascolto" (Ger. 13:1-11).

Ÿ "Così m’ha detto l’Eterno: Fatti dei legami e dei gioghi, e mettiteli sul collo; poi mandali al re di Edom, al re di Moab, al re dei figliuoli di Ammon, al re di Tiro e al re di Sidone, mediante gli ambasciatori che sono venuti a Gerusalemme da Sedekia, re di Giuda; e ordina loro che dicano ai loro signori: Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Direte questo ai vostri signori: Io ho fatto la terra, gli uomini e gli animali che sono sulla faccia della terra, con la mia gran potenza e col mio braccio steso; e do la terra a chi mi pare bene. E ora do tutti questi paesi in mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, mio servitore; e gli do pure gli animali della campagna perchè gli siano soggetti..." (Ger. 27:2-6)

Vi sono altre cose particolari che Dio ordinò di fare anche ad Ezechiele e ad Isaia, che vengono prese a sostegno delle recitazioni teatrali, che io non citerò qui partitamente perchè ritengo sufficienti i passi qui sopra citati dal libro del profeta Geremia. Ora, fermo restando che Dio rivelò ai suoi profeti di fare determinate cose che avevano ciascuna di esse un significato ben preciso che Dio voleva che gli uomini che vedevano ed udivano i profeti conoscessero, io vi domando: ‘Ma se queste sono le prove che attestano che si può evangelizzare recitando, come mai nè Gesù e nè gli apostoli non fecero uso di scene teatrali?’ Eppure anche loro conoscevano bene questi passi delle Scritture!; la ragione è perchè Gesù prima e gli apostoli dopo non ne avevano bisogno perchè avevano ricevuto potenza dall’alto, ed anche perchè tagliavano rettamente la parola di verità. Sì, perchè la parola di Dio va tagliata rettamente per non rimanere confusi. Le cose che Dio ordinò di fare ai profeti, gliele rivelò facendogli udire la sua voce, quindi essi non si misero a fare quelle cose di testa loro; ma poi erano limitate ad un tempo ed a delle persone specifiche, e quindi non ci si può metterle a fare da noi stessi semplicemente perchè stanno scritte e perchè fu Dio ad ordinargliele. Vi faccio degli esempi esplicativi: Noi non possiamo farci dei gioghi leggeri per metterceli sulle spalle e poi andare dalla gente del mondo e dire loro: ‘Così dice il Signore Gesù: ‘Prendete su voi il mio giogo..perchè il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero’, semplicemente perchè nella Scrittura vi è un riferimento a dei gioghi che Geremia fece e si mise sul suo collo per ordine di Dio. Io, se voglio predicare sulle parole che Gesù rivolse all’angelo della chiesa di Laodicea: "Non sai che tu sei infelice fra tutti, e miserabile e povero e cieco e nudo" (Ap. 3:17), non mi tolgo i miei vestiti per apparire seminudo, per recitare la parte dell’angelo della chiesa di Laodicea, anche se sta scritto che Dio disse ad Isaia: "Và, sciogliti il sacco di sui fianchi, e togliti i calzari dai piedi. Questi fece così, e camminò seminudo e scalzo" (Is. 20:2). Oggi, una parte del popolo di Dio si è prostituita e genera figliuoli di prostituzione, ma per fare capire questo io non sono obbligato ad andare a prendermi per moglie una prostituta, come invece fu obbligato Osea dal Signore secondo che è scritto: "Quando l’Eterno cominciò a parlare a Osea, l’Eterno disse ad Osea: Và, prenditi per moglie una meretrice, e genera dei figliuoli di prostituzione; perchè il paese si prostituisce, abbandonando l’Eterno" (Os. 1:2). Noi conosciamo le storie dei patriarchi, la storia d’Israele, quella dei profeti, e siamo tenuti a parlarne perchè sono storie che ci ammaestrano attorno a molte cose, ma non siamo tenuti a rappresentarle in teatro davanti ai credenti o agli infedeli. Gesù ha parlato diverse volte di eventi che si erano verificati nell’antichità ma non cercò mai di spiegarli o di illustrarli con recitazioni teatrali; anche gli apostoli parlarono di eventi e di situazioni verificatosi sotto l’antico patto, ma non portarono mai sulla scena quelle cose. Gesù ha comandato di predicare l’Evangelo a voce e non di mettersi a recitare la sua parte o quella degli apostoli, di Maria Maddalena, e di quelli che da lui furono guariti e liberati. Fratelli, se qualcuno vi ha detto che le scene teatrali sono un’efficace mezzo di evangelizzazione, sappiate che "una tale persuasione non viene da colui che vi chiama" (Gal. 5:8).

Per ciò che riguarda i ‘mimi’, sono anch’essi delle cose sconvenienti, tramite cui delle persone si pitturano la faccia con diversi colori ed in maniera strana, si vestono con delle vesti adatte e si mettono in silenzio a fare dei gesti e delle mosse con il loro corpo e delle smorfie con il loro viso. E tutto questo, dicono sempre i sostenitori di quest’arte, per diffondere l’Evangelo. Ora, noi sappiamo che il nostro corpo è il tempio dello Spirito Santo (secondo che è scritto: "Non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi?" [1 Cor. 6:19]), e perciò nessuno di noi ha il diritto di mettersi a pitturarlo o di disegnarci sopra. Chi si impiastra di colore la propria faccia e vi disegna sopra, pensando di avere il diritto di fare del proprio corpo l’uso che vuole, profana il tempio di Dio che è santo perchè non lo onora come dovrebbe fare (ricordatevi che Paolo dice che Dio vuole che ciascuno di noi "sappia possedere il proprio corpo in santità ed onore" [1 Tess. 4:4]). Oltre a ciò noi sappiamo che il nostro portamento deve essere convenevole a santità (secondo che è scritto: "Come Colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta" [1 Piet. 1:15]), quindi deve essere serio e privo di buffonerie. Ecco perchè noi riproviamo il mimo, perchè è una pratica che si oppone alla sana dottrina di Dio; fratelli, vi esortiamo a riprovarlo e a toglierlo di mezzo a voi.

Contro le prove di forza

Ma adesso, nel mezzo della chiesa, alcuni hanno introdotto un’altro metodo di evangelizzazione, che consiste nel compiere delle prove di forza. Ecco che cosa il diavolo è riuscito a fare passare per buono in mezzo a quei fratelli che non conoscono nè la potenza di Dio e neppure le Scritture. Questo che vi dico avviene soprattutto in America, ma siamo persuasi che da qui a poco, questo malcostume verrà adottato pure qui da alcuni credenti disavveduti. Vi sono alcuni giovani forti e robusti, alcuni dei quali prima di credere nel Signore erano atleti di diverse discipline sportive, che praticando il ‘body building’, e ingerendo alcune particolari sostanze, si sono fatti dei grossi muscoli e si presentano in riunioni di evangelizzazione vestiti in maniera tale da esibire i loro muscoli, ma non solo, essi fanno pure delle prove di forza davanti a tutti per dimostrare la loro forza. Loro dicono che vogliono mostrare così a tutti quanto sia potente Dio, e come Dio può spezzare qualsiasi catena che tiene legato l’uomo che vive lontano da lui. Parlano di Cristo, dicono che Gesù salva, guarisce e battezza; testimoniano di come il Signore li ha salvati, ma finite le loro testimonianze e la predicazione, si scatenano, compiendo, a suon di musica rock e incitati dalle urla dei tanti giovani che vanno a vederli, ogni sorta di prove di forza. C’è chi si fa ammanettare ai polsi con le manette della polizia e poi le rompe; c’è chi spezza mazze da baseball; c’è chi con delle grosse mazze spezza enormi massi di ghiaccio posti sul petto di qualche suo compagno; vi assicuro che sono spettacoli suggestivi che nei giovani suscitano un grande interesse; questi gruppi di giovani riescono in questa maniera a far giungere nei luoghi dove tengono questi loro spettacoli migliaia di giovani, e questo loro ‘successo’ ha convinto molti pastori ed evangelisti ad invitarli nei locali di culto. Vi dico che costoro esibiscono la loro forza umana e la loro follia tenendo cotali spettacoli da baraccone; non è affatto la manifestazione della potenza di Dio quella che si vede nelle loro riunioni. Quando si manifesta la potenza di Dio, i peccatori vengono compunti nel cuore dallo Spirito Santo e vengono liberati dalle loro iniquità, i ciechi recuperano la vista, i malati vengono guariti, i sordi sentono, i muti parlano, gli indemoniati vengono liberati, i credenti ricevono dei doni spirituali e vengono presi dal timore di Dio; ma quando si manifesta la potenza umana non possono avvenire queste cose. Noi siamo convinti della potenza di Dio nel vedere la manifestazione dello Spirito Santo e non nel vedere persone violente compiere le loro prove di forza.

Qualcuno dirà: ‘Eppure sono molti i giovani che vanno a queste riunioni ed hanno l’opportunità di ascoltare delle testimonianze e la parola di Cristo!’ Certo che sono molti, e non può essere altrimenti, perchè sappiamo che facendo uso delle concupiscenze mondane si riescono ad attirare facilmente i giovani del mondo anche ad una evangelizzazione. Che faremo? Ci metteremo allora a tollerare e ad incoraggiare qualsiasi mezzo che riesca a fare convogliare tante persone alle riunioni di evangelizzazione? Così non sia. Il fine che noi ci proponiamo è santo e perciò anche i mezzi utilizzati per raggiungerlo devono essere santi. Paolo ha detto: "Se uno lotta come atleta non è coronato, se non ha lottato secondo le leggi" (2 Tim. 2:5); ciò significa che non è sufficiente come atleti, partecipare ad una competizione sportiva, per essere in seguito coronati, perchè, affinchè un atleta che gareggia sia premiato, egli deve gareggiare attenendosi alle leggi che regolano quella competizione. Così, anche chi predica l’Evangelo, se vuole essere coronato, deve attenersi alle stesse leggi a cui si attennero Gesù prima e poi gli apostoli. Sappiate quindi che chi predica l’Evangelo in maniera leale si studia di non usare l’astuzia per attirare le persone alle sue riunioni, al fine di lottare secondo le leggi. Fratelli, nessuno vi seduca con vani ragionamenti.

Contro la musica rock

Veniamo ora alla musica rock che anch’essa viene utilizzata per attirare i giovani a certe riunioni dove si parla anche di Gesù. Alcuni sono arrivati alla errata conclusione che oggi, per attirare le masse dei giovani alle riunioni di evangelizzazione, bisogna fare uso della musica di questo mondo. In che maniera? Cantando delle canzoni che parlano di Gesù con una musica moderna che piace ai giovani; quindi, questi, per soddisfare i gusti perversi di questa generazione perversa, hanno introdotto nel nostro mezzo la musica perversa. Il mondo è stato sempre attratto da ciò che gli appartiene, per questo a questi concerti rock ‘cristiani’ tenuti nei locali di culto vanno tanti ragazzi del mondo a cui piace questo particolare tipo di musica; il fatto che i testi parlino di Gesù o del Vangelo, a questi giovani non importa nulla, perchè a loro quello che importa è farsi trascinare dal ritmo frenetico di questo tipo di musica. Ma il fatto è che questo tipo di musica diabolica, alcuni pastori la incoraggiano perchè pensano che per mezzo di essa possono far avvicinare i giovani a Cristo. Qualcuno dirà: ‘Ma i testi delle canzoni parlano di Gesù e del Vangelo!’ Ma appunto per questo: Come potete abbinare a parole sante, ritmi di musica perversa? Ma che comunione ci trovate fra la luce e le tenebre? Noi siamo giunti alla conclusione che questo tipo di musica (assieme ad altri tipi) è diabolica e non deve essere affatto usata in seno al popolo di Dio.

Questo tipo di musica piace soprattutto ai giovani; oggi, per ascoltare questo tipo di musica (non solo questo, ma soprattutto questo), folle di ragazzi e di ragazze si recano negli stadi, nelle discoteche, si mettono davanti alla televisione e con le loro orecchie tese alla radio. Sorge spontanea la domanda: Ma come mai questo tipo di musica ha fatto così presa sui giovani? I motivi sono diversi; innanzi tutto bisogna dire che questo tipo di musica essendo stata generata dal diavolo ha il suo appoggio e quello di tutti i demoni, i quali riescono ad indirizzare i peccatori verso questa musica violenta che porta, chi l’ascolta, ad usare violenza in verso il prossimo. E poi i giovani, che nella loro immaturità sono portati a ribellarsi alle autorità superiori, ai genitori ed ai professori a scuola, amano questa musica perchè essa li aiuta, secondo il loro perverso modo di pensare, a sfogare tutto il loro odio e il loro rancore.

Le funeste conseguenze che ha la musica rock sui giovani sono manifeste; i loro atti di violenza diventano sempre più numerosi perchè i cantanti che essi adorano sono violenti e intemperanti ed essi, portati come sono a imitarli in tutto e per tutto, si mettono a parlare e ad agire esattamente come loro. La Sapienza dice: "L’uomo violento trascina il compagno e lo mena per una via non buona" (Prov. 16:29), e questo è esattamente quello che fa un cantante rock in verso chi l’ascolta. I cantanti e le cantanti rock sono violenti, essi usano violenza verbale e fisica quando cantano accompagnati da questa musica e al mondo tutto questo piace; ma voi fratelli, aborrite questa musica perchè essa vi trascinerebbe alla violenza e non certo alla dolcezza che dovete procacciare; ricordatevi di questa parola d’esortazione: "Non andare con l’uomo violento che tu non abbia ad imparare le sue vie ed esporre a un’insidia l’anima tua" (Prov. 22:24,25).

Fratelli, la musica rock e altri tipi di musica moderna non portano all’adorazione di Dio e non mettono in comunione con Dio, ma trascinano l’uditore al ballo sensuale e a fare dei gesti con il corpo che non s’addicono ai santi, e che sia così si vede pure nei concerti denominati ‘cristiani’, così in voga tra i credenti in questi ultimi tempi. Ora, ci sono pure i ‘concerti cristiani’, dove si esibiscono cosiddetti cantanti cristiani che fanno sfoggio di una tale follia e perversità che sembra di essere nè più e nè meno ad uno di quei concerti mondani che non hanno la presunzione di definirsi cristiani. In questi concerti si assiste a tutto o a quasi a tutto quello che accade nei concerti dei cantanti del mondo; io stesso i primi tempi dopo la mia conversione mi sono recato ad uno di questi concerti, ed ora, a distanza di anni, posso affermare che non mi fu di nessuna edificazione; anch’io allora, essendo privo del necessario discernimento, mi feci trascinare dietro la musica rock ‘cristiana’ (come la chiamano impropriamente), ma grazie siano rese a Dio perchè ha operato in me, facendomi capire che non dovevo più ascoltare questi cantanti rock. Molti di loro si presentano con dei capelli così lunghi che a prima vista sembrano donne, hanno l’orecchino e sono vestiti in modo indecente; se poi vedete le cantanti rock definite ‘cristiane’, esse non mostrano affatto di procacciare la santificazione perchè mostrano di essersi conformate in modo perfetto alla moda perversa di questo secolo malvagio. Sono vestite come le prostitute, si muovono, si contorcono, aprono larga la bocca, gridano e schiamazzano, esattamente come i cantanti rock del mondo; non v’è nessuna differenza tra loro, tranne che ogni tanto parlano di Gesù, citano qualche parola di Gesù e alcune distribuiscono pure dei vangeli. E tutto questo, loro dicono, serve ad attirare i giovani del mondo al Signore! Queste persone si devono convertire prima loro dalle loro vie tortuose al Signore prima di poter dire che vogliono convertire i giovani del mondo.

Ma questi cantanti corrotti hanno pure la presunzione di dire che quello che loro fanno è scritturale perchè è scritto: "Con quelli che sono senza legge, mi sono fatto come se fossi senza legge (benchè io non sia senza legge riguardo a Dio, ma sotto la legge di Cristo), per guadagnare quelli che sono senza legge" (1 Cor. 9:21). Badate fratelli, che queste parole sono state interpretate male da codesta gente, perchè esse non vogliono dire che coi peccatori ho cominciato a peccare con loro, per guadagnarli a Cristo. Voglio farvi notare che Paolo (fu lui a scrivere quelle parole) non si fece mai crescere i capelli come una donna e non si mise neppure l’orecchino al suo orecchio per attirare e guadagnare a Cristo gli effeminati e i sodomiti di quel tempo, perchè Paolo non si fece dissoluto con i dissoluti perchè altrimenti avrebbe dato motivo di scandalo e il suo ministerio sarebbe stato vituperato; lui continuava a condursi in modo degno del Vangelo di Cristo anche quando voleva guadagnare a Cristo quelli che erano senza legge, tanto che poteva dire ai Corinzi: "Noi non diamo motivo di scandalo in cosa alcuna, onde il ministerio non sia vituperato; ma in ogni cosa ci raccomandiamo come ministri di Dio per una grande costanza, per afflizioni, necessità, angustie, battiture, prigionie, sommosse, fatiche, veglie, digiuni; per purità, conoscenza, longanimità, benignità, per lo Spirito Santo, per carità non finta; per la parola di verità, per la potenza di Dio; per le armi di giustizia a destra e a sinistra..." (2 Cor. 6:3-7), ed ai Filippesi: "Siate miei imitatori, fratelli, e riguardate a coloro che camminano secondo l’esempio che avete in noi" (Fil. 3:17). A questo punto, se è così come dicono questi disavveduti, noi credenti dovremmo cominciare a vestire e ad agire e a parlare come gli uomini perversi al fine di guadagnarli a Cristo, ma questa è follia, perchè così facendo ci corromperemmo e sarebbero quelli del mondo a convertirci a loro.

Questi ribelli dovevano trovare per forza di cose nella Scrittura qualche passo che lasciasse intravedere che usare la musica rock per evangelizzare è giusto, ed hanno trovato queste parole dell’apostolo Paolo, che non hanno affatto il significato che gli danno loro, ma a quelli che non conoscono le Scritture e nè la potenza di Dio (e soprattutto ai giovani da poco convertiti) danno l’impressione di avere questo significato. Paolo disse a Timoteo: "Studiati di presentare te stesso approvato dinnanzi a Dio; operaio che non abbia ad essere confuso, che tagli rettamente la parola della verità" (2 Tim. 2:15); fratelli, la parola della verità va tagliata rettamente e non va interpretata seguendo le voglie della carne per sostenere la perversità, e questo al fine di essere approvati da Dio e di non essere confusi. Questa musica rock, per mezzo di pastori corrotti è riuscita anche qui in Italia ad entrare in mezzo alle chiese; ma non c’è da meravigliarsi di questo, perchè oggi alcuni, pur di avere le folle ad ascoltarli, sono capaci di ricorrere a tutto. Poi, costoro parlano di santificazione; ma come! parlano di santificazione nelle loro predicazioni e procacciano la ribellione; parlano di giustizia e con la loro condotta pervertono le diritte vie del Signore!

Diletti, la musica selvaggia deve essere tenuta lungi dai credenti, per evitare che si corrompano. Noi figliuoli di Dio, dobbiamo cantare "di cuore a Dio, sotto l’impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali" (Col. 3:16); ma non ci dobbiamo mettere a cantare sotto l’impulso di certi ritmi trascinatori certe canzoni che non sono spirituali, ma sono mondanizzate appunto per attirare le persone del mondo. Ricordatevi che i cavalli ed i carri dell’Egitto fanno un gran rumore...ma per nulla!

"Or a Colui che è potente da preservarvi da ogni caduta e da farvi comparire davanti alla sua gloria irreprensibili, con giubilo, all’Iddio unico, Salvatore nostro per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore, siano gloria, maestà, forza e potestà, da ogni eternità, ora e per tutti i secoli. Amen." (Giuda 24,25).

 

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