5. Ma che significa che i morti dormono?

 

Prima di tutto diciamo quello che non significa. Non significa che le persone una volta morte sono incoscienti, perché come abbiamo visto esse sono pienamente coscienti sia che si trovino in Paradiso e sia che si trovino all'inferno. Il termine 'dormono' dunque si riferisce solamente al loro apparente stato difatti è fuori di dubbio che quando una persona muore dà l'impressione di essersi addormentato e di stare a riposarsi. In questo caso però il suo corpo cessa di funzionare, a differenza di quanto succede invece quando ci si addormenta del sonno naturale (durante il quale il cuore continua a battere, il sangue a circolare, i polmoni a respirare, ecc.). Il dormire dei morti dunque si riferisce solamente allo stato del corpo umano che sulla terra cessa di svolgere qualsiasi funzione, e non a quello della sua anima che invece non dorme affatto perché pienamente cosciente di quanto avviene e sente e vede nell'aldilà dove è andata.

Quando quindi la Scrittura dice che i morti non sanno nulla (cfr. Eccl. 9:5), non intende dire che essi hanno cessato del tutto di esistere, ma solo che essendo che il loro corpo è morto è privo di quelle capacità che possedeva da vivo. Perciò i morti non sanno più quello che avviene sulla terra come per esempio quello che avviene ai loro congiunti, fratelli, sorelle ecc., perché non possono più vedere e sentire con il loro corpo e là dove si trovano con la loro anima sono impediti di vedere e di sentire quello che avviene sulla terra. Nel libro di Giobbe per esempio è detto a proposito dell'empio che muore che "se i suoi figliuoli salgono in onore, egli lo ignora; se vengono in dispregio, ei non lo vede" (Giob. 14:21).

 

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