‘La
mia esperienza nelle ADI’ |
Ecco la
testimonianza della sorella Nunzia Sasso, che, dopo essere stata salvata da
Dio in seno ad una comunità ADI del napoletano, ha dovuto subire da parte di credenti
di questa comunità offese ed ingiustizie, per amore della verità, o meglio
per amore di quelle parti del consiglio di Dio che le ADI calpestano e
annullano con ragionamenti vani di ogni genere. |
Ella infatti
ha cercato, per quanto le è stato possibile, di far riflettere i fratelli e
le sorelle della comunità ADI che frequentava sui vari errori dottrinali
delle ADI e sui loro vari comportamenti antibiblici da essi praticati e
difesi, nella speranza che rientrassero in loro stessi e riconoscessero la
verità, e per avere fatto ciò si è attirata una persecuzione contro di lei
che mai avrebbe immaginato di dover subire. E le cose sono arrivate a tal
punto che non le è rimasto altro che andarsene da quella comunità, perché
rigettata e accusata di portare un altro Vangelo!! |
Spero
vivamente che anche questo documento, scritto da questa sorella e da noi
pubblicato, induca i fratelli e le sorelle nelle ADI a prendere atto della
presenza in mezzo a loro di false dottrine e di comportamenti e atteggiamenti
sconvenienti che sono d’intoppo sia ai santi che a quelli di fuori, e a
rigettarli con ogni franchezza, per purificarsi da questo lievito, e
camminare così in maniera degna del Signore che ci ha amati e ha dato sé
stesso per riscattarci con il suo sangue da questo presente secolo malvagio. |
Giacinto Butindaro |
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Pace a
tutti voi. |
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Mi chiamo
Nunzia Sasso, sono nata nel 1976 e vivo a Brusciano, un paese in provincia di
Napoli. |
La mia conversione a Cristo
è avvenuta in una sera d’inverno, esattamente il 26 novembre del 2005,
durante un culto di evangelizzazione svoltosi nella comunità evangelica
A.D.I. del mio paese. |
La sala era
affollata e tra i presenti c’erano anche mia madre, mia sorella Enza, mio fratello Giuseppe e mia cognata
Rossella, allora in attesa di due
mesi. |
Con
entusiasmo ed un gran senso di liberazione, avevo lasciato la religione
cattolica ed il Cammino Neocatecumenale circa un anno prima, fortemente convinta dagli studi dottrinali delle Sacre
Scritture che avevo trovato attraverso Internet, nel sito cristiano
evangelico “Il Cammino Cristiano” ed in particolare in quello dal titolo “La
nuova Via”, da cui ho tratto la maggior parte degli insegnamenti che mi hanno
aiutato nella conoscenza della Parola. |
Fin prima
della mia conversione, nella comunità che avevo iniziato a frequentare avevo
notato che alcune cose attestate nelle Sacre Scritture che avevo imparate
attraverso quel sito elettronico, venivano ignorate dai fratelli, altre non praticate, così come alcuni comportamenti
da loro adottati non erano conformi alla Parola. |
Pertanto,
nella speranza di potere essere di qualche utilità, ho iniziato a parlarne
coi fratelli e poi a diffondere scritti di argomenti vari, su alcune parti
del consiglio di Dio. |
Ho portato
alla loro attenzione scritti che riguardavano: |
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● il
proponimento dell’elezione di Dio (da loro fortemente osteggiato); |
● la santificazione
dei credenti (non si facevano scrupolo di andare al mare in estate ); |
● il
velo (le donne non lo indossavano al di fuori del locale di culto, quando
pregavano); |
● il
passaggio del cestino per le offerte (non provato dalle Scritture); |
●
l’organizzazione antibiblica che si erano dati (con uno statuto fatto di
precetti umani e tutta una gerarchia tipo quella della chiesa cattolica
romana); |
● i
cantici rivolti allo Spirito Santo, di cui non esiste traccia nella Bibbia; |
● l’errata
convinzione che Dio ha fatto patto con noi quando siamo stati battezzati in
acqua (quando invece ciò avvenuto quando abbiamo creduto); |
● la
messa in vendita di materiale cristiano (Bibbie, innari, cd audio…); |
● i
doni dello Spirito Santo (non conoscevano né il significato né tantomeno
l’utilità per la Chiesa di Dio) ed altro. |
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Inoltre, le
loro prediche erano spesso vaghe, condite con parole di sapienza umana,
allegorizzate ed accompagnate da battute di spirito per divertire
l’uditorio; il messaggio dato ai
perduti risultava annacquato, e il ravvedimento, predicato prima da Gesù e
poi dagli apostoli, quasi non esisteva nelle evangelizzazioni; i credenti non
ricercavano con bramosia i doni dello Spirito Santo (per loro era una sorta
di fanatismo); non credevano all’esistenza del fuoco nell’Inferno; non
credevano che Dio potesse ancora parlare attraverso sogni, visioni e
rivelazioni, ma solo attraverso la Sua Parola; confondevano il dono di
profezia con quello dell’interpretazione delle lingue; alle donne veniva
permesso di insegnare ai ragazzi nelle scuole domenicali; facevano uso di
scene teatrali per i bambini; chiamavano il locale di culto “casa di Dio”;
pregavano lo Spirito Santo per ricevere il battesimo con lo Spirito Santo; ai
credenti era permesso di partecipare alla messa funebre per i loro parenti
morti e alle cerimonie religiose di matrimoni nelle chiese cattoliche romane;
cantavano alcuni cantici cristiani le cui parole non erano Scritturali, come
“Il tempio di Dio voglio esser anch’io”; credevano che il Signore Gesù
sarebbe potuto tornare da un momento all’altro per rapire la sua chiesa. |
Da parte
loro ho trovato resistenze e diffidenze; ogni cosa che ho portato alla loro
attenzione veniva riportata al pastore o ad un ministro per fargliela
esaminare, per poi rigettarla, ed io venivo ammonita di conseguenza, come
quando ho fatto notare ad una sorella che non era Scritturale rivolgere
preghiere e cantici allo Spirito Santo, sebbene Egli sia Dio. |
Volendo
obbedire al comando del Signore, avevo chiesto alcuni giorni dopo la mia
conversione al pastore d’essere battezzata in acqua; ho aspettato (per alcuni
mesi in verità) che iniziassero gli ammaestramenti per i battesimi (è loro
usanza attendere la stagione calda ed un certo numero di aspiranti al
battesimo) e poi finalmente li ho seguiti; ciononostante, il battesimo mi è
stato negato per ben due volte, poiché non condividendo le loro convinzioni,
secondo il loro parere, non potevo far parte della “loro famiglia”, e nessuno
si sarebbe assunto la responsabilità di ministrarmelo. |
L’argomento
che ha riscontrato maggiore opposizione sia dal pastore che dai credenti in
generale, è stato quello riguardante l’elezione dei credenti avanti la
fondazione del mondo (tema ampiamente confermato dalla Parola di Dio), dal
momento che le A.D.I. non credono nella predestinazione, rigettando il fatto
che Dio abbia destinato alcuni alla salvezza e altri alla perdizione, secondo
il Suo proposito prima della creazione del mondo. Sono stata accusata di
volere insegnare, di annunciare un altro Evangelo, di idolatria (perché i
miei ragionamenti erano tratti da studi sulla Parola estrapolati dal sito
elettronico dei fratelli Butindaro, a cui facevo spesso riferimento),
addirittura il pastore mi disse che avrei fatto naufragio quanto alla fede se
avessi continuato a credere in quella dottrina, che secondo lui non era
Biblica perché dedotta da un’errata interpretazione delle Scritture; allo stesso
tempo sono stati dati dei giudizi iniqui anche sul fratello Giacinto,
definito un falso dottore, “Satana” travestito da angelo di luce, e un
credente cacciato dalle A.D.I. (perché in alcuni scritti varie volte si
scagliava contro le falsità insegnate all’interno delle A.D.I.). A tal
proposito, mi furono dati dei fogli con annotazioni di versi tratti dalle
Scritture per confermare ciò. |
Di
conseguenza, facevano predicazioni mirate allo scopo di ‘confutarmi’ e
‘riportare l’ordine’ in comunità in quanto alla dottrina dell’elezione dei
credenti. |
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Ad un certo
punto, il pastore ed alcuni altri credenti, contrariati ed infastiditi, mi
ingiunsero di tenere per me le mie convinzioni e di non divulgarle alla comunità.
Inoltre, ero stata gentilmente invitata dal pastore a trovarmi un’altra
comunità evangelica, che condividesse le mie “idee”. |
Nel
frattempo essi avrebbero continuato a pregare per me affinché il Signore mi
facesse ‘ritornare sulla retta via’. |
Non
riscontrando da parte mia la reazione desiderata, per il bene della comunità,
stabilirono di comunicare all’adunanza alcune loro decisioni che mi
riguardavano, con lo scopo di mettere fine al “disordine” e alla “confusione”
che si stavano ingenerando a causa del mio comportamento da disubbidiente e
ribelle, dato che avevo continuato a parlare con fratelli e sorelle delle
cose che avevo compreso (per grazia di Dio) e a passare loro fogli con
approfondimenti di parti del consiglio di Dio. |
Deliberarono
dunque di imporre ai credenti di tenermi alla larga, per non “partecipare
alle mie opere malvagie”(2 Gv1:9-11). Mi fu imposto di sedere all’ultimo
posto all’interno del locale di culto dove venivo isolata dalle sorelle; mi
venne fatto divieto di pregare, testimoniare, ringraziare il Signore durante
il culto e mi fu ordinato di lasciarlo immediatamente dopo, evitando di
salutare i fratelli, fino a che non mi “fossi ravveduta”. Nonostante la
situazione stesse diventando insostenibile e
pesante, continuavo a frequentare la comunità con la speranza che le
cose potessero migliorare. |
Dopo
qualche tempo, nel mese di settembre 2007, venne convocato un altro incontro
per valutare nuovamente la mia posizione all’interno della chiesa; questa volta
però chiesi a mio fratello di presenziare, perché non mi sentivo in grado di
affrontare da sola quella riunione, dopo una logorante giornata di lavoro. |
Per
‘confutarmi’, citarono porzioni della Scrittura e fecero dei ragionamenti che
rasentavano quasi l’assurdo, e dopo una lunga ed estenuante discussione di
carattere dottrinale su parti della Parola sulle quali dissentivamo
oltremodo, si giunse alla rottura definitiva. |
In
particolare, la discussione si incentrò sul fatto che la santificazione non
venisse da loro procacciata e che l’elezione dei credenti, che dipende dalla
volontà di Dio e non da quella dell’uomo, non venisse da loro accettata quale
sana ed edificante dottrina da insegnare ai credenti. |
Con una
gran pena nel cuore, decisi dunque di lasciare quella comunità, dal momento
che i rapporti tra noi si erano guastati, non essendo più ben accetta in
mezzo a loro. Altrettanto fecero mia sorella, mia madre e mio fratello. |
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Dio vi
benedica |
Nunzia
Sasso |
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Per contattare
la sorella Nunzia Sasso: |
mail: nunzia1976@libero.it |
skype:
nunzia.skype1 |