Quello che crediamo e insegniamo

L'uomo e il peccato

 

L’uomo fu creato da Dio il sesto giorno. Dio formò l’uomo dalla polvere della terra, e gli soffiò nelle narici un alito di vita e l’uomo divenne un’anima vivente. Dio fece l’uomo a sua immagine e somiglianza. Dopo che Dio ebbe formato l’uomo (Adamo), gli fece una donna (Eva) usandosi di una delle costole dell’uomo, e gliela pose accanto. Dio pose l’uomo nel Giardino dell’Eden che si trovava in Oriente, e nel quale si trovavano ogni sorta di alberi piacevoli a vedersi e il cui frutto era buono da mangiare, ma gli ordinò di non mangiare del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male perché nel giorno che avrebbe ciò fatto sarebbe certamente morto. Ma Adamo disubbidì a Dio e mangiò di quel particolare frutto, e morì spiritualmente proprio in quel giorno come Dio gli aveva detto. Con questa disubbidienza il peccato entrò nel mondo e passò su tutti gli uomini, che sono quindi dei peccatori, schiavi di varie concupiscenze e voluttà. Gli uomini sono dati al male, e i disegni del loro cuore sono malvagi sin dalla loro fanciullezza. Non c’è nessuno che pratichi la bontà, neppure uno; non c’è neppure uno che ricerchi Iddio, non c’è timore di Dio dinnanzi agli occhi loro. Gli uomini sono dunque sotto la condanna di Dio. Essi sono sulla via che mena in perdizione.

 

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