Fedele testimonianza

 

Questa fedele testimonianza dell’opera del nostro Signore originata in questa città di Chicago, Illinois, non è per mostrare colui lo scrive, ma bensì per la gloria di Dio che opera tutte le cose secondo il consiglio della sua volontà; Efesi 1-11. Io, Luigi Francescon, nato il 29 marzo 1866 nel comune di Cavasso Nuovo, Prov. di Udine, (Italia), di mestiere mosaicista. Venni in America dopo compiuto il mio servizio militare, arrivando a Chicago il 3 Marzo 1890.

Nell’istesso anno, udii l’Evangelo per mezzo della predicazione del fratello Michele Nardi. Nel Dicembre 1891 ebbi dal Signore l’esperienza della nuova nascita. Nel Marzo 1892, col gruppo evangelizzato dal fratello M. Nardi, ed alcune famiglie di fede Valdese fu formata in questa città la prima chiesa Presbiteriana Italiana, col Signor Filippo Grilli, Pastore, fui eletto uno dei tre Diaconi, e poi qualche anno appresso anziano.

Nel principio dell’anno 1894 trovandomi a Cincinnati, Ohio, per lavoro, mi avvenne una sera mentre nella mia camera in ginocchioni, leggevo il capitolo 2 della lettera a’ Colossesi, quando giunsi al verso 12 udii una voce che mi ripetette due volte: “Tu non hai ubbidito a questo mio comandamento”. Risposi: “Signore, niuno me ne ha parlato”. Il primo dell’anno 1895 presi per moglie Rosina Balzano, (salvata anch’essa nel mezzo di noi nel principio del 1892). Come membro dell’amministrazione di detta chiesa, parlai ad essa amministrazione del battesimo scritturale, e come il Signore stesso me lo ordinò di ubbidirlo: tutti mi si opposero, compreso il Pastore, cui avevo informato per lettera, l’istessa sera, che il Signore mi parlò!

Nell’anno 1898 il Signore salvò il fratello Giuseppe Beretta, per mezzo dei Metodisti Liberi, Americani, (Free Methodist) e poi qualche tempo appresso si unì anche lui con noi, Presbiteriani Italiani. Parlai ancora a lui molte volte del suddetto battesimo, ma lui al momento non lo comprendeva. Nel principio di Settembre 1903 venne in Elgin, Ill. (ove io ed il fratello G. Marin eseguivamo un lavoro) e gli parlai di nuovo in presenza di G. Marin della necessità di ubbidire al comandamento del nostro Signore; questa volta; (servendosi Iddio anche di altri mezzi) fu convinto, e due giorni dopo si fece battezzare ad Elgin stesso, da un fratello Americano, appartenente alla “Chiesa Dei Fratelli”, (Church of the Brethren). Allora gli dissi: “Fratello Beretta! ora che siete battezzato; Lunedì 7 corr. che è Labor Day, battezzerete ancora me.” La Domenica seguente giorno 6, toccava a me come anziano di presiedere, datosi che il Pastore si trovava in Italia, così ebbi l’opportunità di dire al popolo quello che avevo nel cuore, e dissi loro: “Dopo 9 anni che il Signore mi parlò di ubbidire al Suo comandamento, domani con l’aiuto di Dio ho l’opportunità di ubbidirlo, e se alcun di voi vuole assistere, venga al lago (Lake-front in Chicago), tale luogo, ora tale. Vennero quasi 25, e 18 di loro ubbidirono con me. Fummo immersi dal fratello G. Beretta.

Poco tempo dopo, il Pastore (F. Grilli) fece ritorno dall’Italia, e la prima Domenica che avemmo il servizio, dissi al Pastore che desiravo di dire alcune cose alla fratellanza prima del suo sermone; quello mi fu concesso; allora prima di tutto domandai al popolo se avevo fatto loro alcun torto, che lo testimoniassero; loro risposero che non avevano nulla contro di me; poi li esortai (la fratellanza) che se volevano partecipare alle promesse di Dio bisognava ubbidirlo secondo la Sua Parola. Dopo questo, diedi le mie dimissioni, cioè: Come anziano, segretario, ed anche da membro di quella chiesa. Loro tutti rimasero meravigliati, dicendomi che non li lasciassi, gli dissi che quella decisione, non era premeditata da me, ma che mi fu ordinata dal nostro Signore di farlo. Avvenne poi, che ancora coloro che ubbidirono al comandamento insieme a me, vollero uscire, ma non credetti cosa buona per loro di fare, ma con tutto ciò vollero separarsi; perciò fu necessario di radunarsi in qualche luogo, per il bene di coloro che non sapevano leggere. Così la prima radunata fu tenuta in casa del fratello Nicola Moles nella, quale elessero me per loro anziano, allora, io proposi anche i fratelli G. Beretta, e P. Menconi, per aprire i servizii, una settimana ciascuno. Dopo poche sere si decise di radunarsi in casa mia. Il 2 Dicembre 1903, partii per l’Italia per una visita ai miei di famiglia. Al mio ritorno a Chicago (nei primi di Maggio 1904) trovai in questi fratelli dei gonfiamenti, producendo contese senza fine. Vedendo questo, decisi di domandare consiglio al Signore come procedere; il Signore mi rispose di separarmi da loro fintanto che Lui (il Signore) me lo ordinava di ritornare nel mezzo di loro. Questo avvenne in Ottobre 1904. Con me uscirono ancora le famiglie di N. Moles, Alberto Di Cicco e qualche altro, e cosi insieme ci radunavamo di casa in casa nei giorni stabiliti, e tutte le Domeniche si rompeva il pane ricordando la morte del nostro Signore. Ecco, alcuni dei preliminari della grande opera che il Signore ha fatto per lo Spirito Santo nel popolo Italiano.

Nei ultimi d’Aprile 1907, il Signore mi fece incontrare con un fratello Americano, uno dei primi che ricevette la Promessa dello Spirito Santo in Los Angeles, l’anno 1906, e per mezzo di lui seppi, che al No. 943 W. North Ave., vi era una missione che si predicava la promessa dello S. S. e che il Pastore stesso (W. H. Durham) era stato fatto partecipe. La prima settimana, frequentai i loro servizii da solo, e il Signore mi assicurò che quella era l’opera Sua. La Domenica seguente vennero con me il resto del gruppo. Nel mese di Luglio, mia moglie fu la prima ad essere suggellata col dono dello S. S. parlando in lingua Svedese; la sorella Dora Di Cicco fu la seconda parlando in lingua Cinese. Il 25 d’Agosto il benigno Signore si compiacque di suggellare ancora me. In quel tempo che si aspettava la promessa, il Signore fece sapere al fratello W. H. Durham ed altri, che Lui (il Signore) mi aveva chiamato e preparato per portare il Suo messaggio al popolo Italiano; che poi appresso fu ancora confermato da Dio stesso. Nel principio di Settembre testimoniai alla famiglia di Pietro Ottolini, i quali vennero anche loro ad attendere ai servizii, e in pochi giorni furono ancora loro suggellati. Il 14 dell’istesso mese, venne ancora il fratello Giovanni Perrou, e ci domandai se conosceva l’Evangelo, lui mi rispose che era nato Evangelico, gli domandai ancora se aveva in lui la testimonianza d’esser salvato, lui mi rispose che non lo sapeva; allora l’esortai di domandare con tutto il suo cuore perdono a Dio, e poi cercare la promessa dello S. S. Lui ubbidì, ponendosi in ginocchioni, ed in quel momento, il benigno Signore lo lavò col Suo sangue, ed altresì, lo suggellò. S’imbatterono presenti i fratelli G. Marin, ed Agostino Lencioni, il quale quest’ultimo (A. Lencioni) prima era contrario, ma poi avendo veduto lui stesso come il Signore operò nel fratello G. Perrou, (quale lui conosceva) fu convinto a cercare anche lui la faccia del Signore.

Nell’Indimenticabile 15 Settembre dell’istesso anno, nella radunanza No. 1139 W. Grand Ave., il Signore si manifestò sul fratello A. Lencioni, fu creato del disturbo non discernendo l’opera di Dio. Due di loro presenti, vedendo questo mi vennero a chiamare, i quali furono i fratelli P. Menconi, e Luigi Garrou, dicendomi di andare nel luogo ove loro erano radunati. Prima di andare pregai il Signore, il quale mi ordinò di andare. Quando entrai in quel locale, il Signore mi riempì la bocca per parlar loro della potenza del sangue del patto eterno, e che per esso solo si può star ritti nella presenza di Dio, ed ottenere le Sue fedele promesse. Immantinente il Signore si manifestò con la Sua presenza, suggellando i fratelli P. Monconi, A. Andreoni, A. Lencioni, ed altri, e la fama del nostro Signore, e le Sue grandi opere fu sparsa, e saputo da tanti, quali ancora venivano per vederla, ed il Signore lo convinceva, e lo suggellava, vecchi e nuovi (nella fede) fra essi anche i fratelli G. Marin, ed Umberto Gazzari. Nelle prime settimane, il Signore chiamò molti Carraresi, fra i quali uno dei fedeli è viventi, il fratello Alessio Adriani. Quando ritornai alla radunanza di Grand Ave., il fratello P. Ottolini apriva il servizio e P. Menconi presiedeva. Nel terzo servizio che avemmo, avvenne che mentre il fratello P. Menconi saliva sul pulpito, il fratello P. Ottolini (spinto dallo S. S.) fece un salto, e gridò dicendo: “Fratello Menconi! fermati, il Signore mi dice che ha mandato il fratello L. Francescon nel mezzo di noi per ammaestrarci. Il fratello P. Menconi fu confermato dal Signore di starsene a sedere al presente, e che poi se ne avrebbe servito anche di lui. Così occupai di nuovo il posto di anziano di detta chiesa fino al 29 Giugno 1908.

Alla fine del mese di Ottobre, il Signore mandò mia moglie a Los Angeles, Calif. per dare la testimonianza della promessa alla famiglia del fratello N. Moles, che erano stabiliti in quella città da circa un anno prima della manifestazione dello S. S., col risultato che alcuni di loro furono suggellati; e poi si unirono coi fratelli Americani di quella città. In quel tempo vennero alcuni fratelli e sorelle da Hulberton, N. Y. a visitarci, avendo udito come il Signore stava operando nel mezzo di noi. Dopo pochi giorni furono ancora suggellati, e ritornarono a loro destinazione con la caparra nei loro cuori. Poco tempo dopo venne anche il fratello G. Beretta, ed anche lui ricevette il dono di Dio. In quel tempo, vennero nel mezzo di noi anche i fratelli Leopoldo Tedeschi, Michele Iacovetti (essi conoscevano l’Evangelo). Nel principio di Dicembre, il Signore parlò per la mia bocca, dicendo: “Io il Signore ho stanziato il Mio nome in questo luogo, se voi mi ubbidite e state umili, Io manderò nel mezzo di voi coloro che devono essere salvati. Vi terrò insieme per un poco di tempo per ammaestrarvi, poi manderò alcuni di voi fuori per raccogliere altre mie pecore. Questo è il segno che vi do per accertarvi che sono Io che ho parlato: Questo locale vi sarà piccolo per contenere le persone che Io vi manderò”. Appena dopo questa profezia, un fratello si sentì di comperare 60 sedie per aggiungerle a quelle che già avevamo. In quei giorni il Signore aveva operato nei fratelli Giacomo Lombardi, e Giovanni Rossi, ed altre famiglie, membri della chiesa Presbiteriana Italiana, come pure nei Cattolici, fra i quali anche il fratello Luigi Terragnoli. La Domenica seguente (dopo la profezia) tutte le sedie furono occupate, e diversi anche in piedi. Fu fatto il battesimo per questi ultimi, nel principio di Gennaio 1908, ed una settantina ubbidirono al comandamento del nostro Signore; la maggior parte di loro erano già suggellati con la promessa. Fra il 15 Settembre, alla fine di Dicembre 1907, il Signore fece tante miracolose guarigioni, malattie croniche ed incurabili alla scienza umana; qui sono 4 di tali casi: G. Lombardi, P. De Stefano, Lucia Menna, e Fidalma Andreoni. Il Signore altresì, permise che passassimo delle dure prove e persecuzioni; ma non si faceva caso di esse, perché la grazia di Dio abbondava nei nostri cuori, e le sue promesse erano fedeli.

In Gennaio 1908 i fratelli P. Ottolini, e G. Perrou, mossi dallo S. S. e con la comunione della chiesa, andarono nella città di New York (passando prima per Hulberton, N. Y.) col risultato che alcuni credettero, fra essi il fratello Silvio Margadonna. Dopo la partenza di P. Ottolini, il fratello A. Lencioni prese il suo posto, cioè di aprire il servizio. In Febbraio, il Signore fece sentire al fratello A. Lencioni di andare ad Hulberton, N. Y. e ribattezzare i credenti di quel luogo, perché non furono stati immersi seconda la Sua Parola, allora il fratello G. Lombardi prese l’ufficio di A. Lencioni, cui l’ebbe fino al 15 Luglio. In Marzo del seguente anno, il Signore fece sapere a me, ed al fratello G. Lombardi, di lasciare il lavoro materiale ed essere a Sua disposizione; per noi: ambedue ci trovavamo in una male condizione finanziaria con 6 piccoli figliuoli ciascuno, ma di non temere che Lui (il Signore) ne avrebbe preso cura delle nostre famiglie. Questa rivelazione ci fu confermata mediante il dono dell’interpretazione dei linguaggi; per cui restammo consolati di arrenderci interamente alla volontà del nostro Signore. Nel principio di Aprile, 4 fratelli partirono dal mezzo di noi nello spazio di 2 settimane, destinati per l’Italia; i quali 3 ritornarono indietro senza successo, e uno restò coi suoi di famiglia per un tempo, cui il Signore operò, e poi vennero a Chicago, (Il fratello menzionato che restò in Italia, era Demetrio Cristiani).

Nel mese di Aprile, il Signore ci mandò dei gloriosi messaggi, controllati dallo S. S. i quali ebbero quasi tutti il loro adempimento. Una delle profezie che ha già avuto il suo adempimento è la seguente: Un fratello, dopo aver data la sua testimonianza, parlò in linguaggio strano e poi si sedette; una nostra sorella che aveva il dono d’interpretazione, si alzò e disse: Il Signore ci fa sapere oggi, per la bocca di questo fratello che i santi d’Italia saranno perseguitati sotto il regno di Vittorio Emanuele III. (Notate bene, che quando questa profezia fu detta, la testimonianza di quest’opera non era ancora arrivata in Italia). Ora come tutti sappiamo detta profezia è stata letteralmente adempiuta l’anno 1936. Per ordine del Governo Italiano chiusero tutti i locali di riunione dei nostri fratelli, e proibiti di radunarsi dovunque, e coloro che venivano sorpresi riuniti, venivano multati; ed incarcerati, per solo motivo ch’essi servivano al Dio vivente secondo la fede Apostolica. Il 29 Giugno, il Signore mi fece sentire di andare a St. Louis, Mo.; prima di partire, ordinai per anziani di questa chiesa di Chicago, i fratelli Pietro Menconi, e A. Andreoni. Il fratello Lombardi mi raggiunse a St. Louis il 15 Luglio, e di là partimmo per la California nel principio di Settembre. Lui fece ritorno a Chicago, e poi partì di nuovo, per Roma, Italia; ove il Signore ne salvò parecchi, e furono da Lui (il Signore) piantati per essere suoi testimoni in quella nazione. Io rimasi a Los Angeles, raccolsi nella casa del fratello N. Moles alcune sorelle che erano state salvate e suggellate con lo S. S. nelle chiese Americane di quella città. In quel tempo il Signore salvò ancora il fratello Serafino Arena e famiglia, e qualche altro. Dopo un tempo, il fratello S. Arena si sentì di portare la testimonianza in Sicilia, Italia, quale ebbe molto successo. Il 3 Marzo 1909, ritornai a Chicago. Mosso dallo S. S., il 18 Aprile partii per Philadelphia, Pa., ove il Signore salvò il fratello Giovanni Marcucci, sua moglie, ed un figlio, sua sorella Carolina, ed una sua figliuola, e la sorella Concetta. Il Signore piantò bene l’opera Sua in quella città infra il popolo Italiano, quale fu confermata per il buon frutto che appresso diede alla gloria di Dio Padre. Ritornai a Chicago il 22 Luglio.

Per santa rivelazione e ben confermato, il 4 Settembre partii per Buenos Aires col fratello Lombardi, e Lucia Menna, ove il Signore operò nella famiglia di Michelangelo Menna, in una campagna della provincia di Buenos Aires. Ritornai a Buenos Aires col fratello Lombardi, e ci fu aperta una porta in quella città, ed anche in un sobborgo di essa. L’8 Marzo, 1910, partimmo da Buenos Aires (per comando del Signore) diretti per San Paolo, Brasile. Il secondo giorno, dopo arrivati in quella città, per guida Divina incontrammo in un giardino (chiamato Della Luce) un Italiano per nome Vincenzo Pievani (àteo) che abitava a Sant’Antonio Della Platina, Stato del Paranà, e gli parlammo della grazia di Dio. Due giorni dopo Pievani ritornò al suo paese, e noi rimanemmo nella città di San Paolo fino al 18 Aprile, in detto giorno per volontà del Signore Lombardi parti per Buenos Aires, ed io per S. Antonio Della Platina, arrivato in quel luogo trovai due Italiani, uno era il suddetto Pievani, ed un altro per nome Felicio A. Mascaro, le loro mogli con il rimanente degli abitanti di quel paese erano tutti Brasiliani, e tutti di fede cattolica Romana. Per andare in questo luogo ove il Signore mi fece sentire, non avevo nessuna direzione, all’infuori della seguente: V. Pievani, San Antonio Della Platina, Stato del Paranà. Vi era una sola linea ferroviaria che andava al sud di questo Stato, ma però con più di 200 chilometri di distanza dal punto più vicino di questa ferrovia a San Antonio, quale si trovava al nord dello Stato, in quel tempo non vi era nessuna via da quel punto che mi avrebbe aiutato, per recarmi a San Antonio, e nel mio cuore avevo in dubbio di prendere suddetta linea. Mi sentii di andare alla stazione ferroviaria e guardare la carta delle linee dei treni, e lo S. S. mi indicò la linea che dovevo prendere, cioè la Sorocabana che percorreva nello Stato di San Paolo, e la fine di essa linea si trovava vicino al nord dello Stato del Paranà, e l’ultima sua stazione in quel tempo era Salto Grande. Partii da San Paolo alle 5:30 A. M. con un mal di schiena che solo Iddio lo sa, impedendomi di procurami del cibo tutto quel giorno. Arrivai a Salto Grande alle 11 P. M.; luogo dove il Signore mi disse che aveva preparato ogni casa per me, per compiere la mia missione; e cosi veramente fu, solo che mi restava di fare un circa 70 chilometri a mezzo di cavalcatura, traversando foreste vergini infestate di jaguari, ed altre fiere di quei luoghi, feci il resto di quel viaggio con la guida di un Indiano, per grazia di Dio arrivai a San Antonio il 20 Aprile. Un’altra mia difficoltà era, che non sapevo nemmeno una parola del loro linguaggio, senza danaro, e poi ancora malato, ma Iddio che ha i cuori di tutti nelle Sue mani, mi fece vedere la prima maraviglia, ossia che mentre entravo in quella contrada di San Antonio, fece trovare la moglie dell’italiano (Vincenzo Pievani) alla finestra e ci disse: “Ecco l’uomo che io vi ho mandato”, (essi non mi aspettavano) così fui accolto in casa loro, e dopo pochi giorni il Signore aprì i loro cuori, e poi ancora altri nove, in tutti ne furono battezzati nell’acqua 11 di loro, ed ancora con fermati coi segni dell’Altissimo. Queste sono le primizie di quella grande opera di Dio, in quella nazione. Dopo questo, anche il nemico cominciò il suo lavoro per disfare l’opera di Dio, ma invano fu il suo lavoro. Il resto del popolo di quella contrada, sapendo del mio arrivo, ed ancora la mia missione, fecero una congiura contro di me di uccidermi, con un prete a capo di tutti. Non sarebbe stato alcun mezzo di scampo per me, se Iddio non fosse intervenuto coi suoi potenti mezzi. Il Signore mi aveva fatto sapere di stare là, fino al 20 Giugno, e in questa prova ero pure pronto di arrendermi ai miei nemici per risparmiare quei pochi di credenti, che volevano uccidere insieme a me. Iddio ne è testimone di questo, come pure i fratelli viventi di quel luogo. Partii da San Antonio il 20 Giugno, per San Paolo, appena arrivato in quella città, il Signore mi aprì una porta; col risultato che una ventina di anime accettarono la fede, parte di loro Presbiteriani, alcuni Battisti, Metodisti, e qualche Cattolico Romano; e quasi tutti gustarono la Divina Virtù. Alcuni di loro furono sanati, altri ancora suggellati col benedetto dono dello S. S. Verso la fine di Settembre partii per il Canale del Panamà lasciandoli nella mano di Dio, e con i consigli che Lui (il Signore) mi diede di dare loro, perchè Lui potesse per mezzo di loro continuare l’opera Sua in quei luoghi. Fino ad ora, il Signore mi ha mandato 9 volte nel Brasile, ed ogni volta, ho notato un maggior progresso nel mezzo di loro, tanto spirituale, come materiale. Qui vi do una prova che l’opera del Brasile è stata piantata dallo Spirito Santo, e guidata per esso: Nella città di San Paolo vi sono 30 radunanze, tutte di pari consentimento, con più di 6000 anime che rendono testimonianza della grazia di Dio. Nel rapporto dell’anno 1940, il numero delle radunanze della nostra fratellanza era di 305; dall’anno 1935 al 1940 ubbidirono 17, 761 anime al comandamento del nostro Signore, a Gesù la gloria. Ecco, come il benigno Iddio incominciò quest’opera Sua.

Pel battesimo dell’acqua, secondo il comandamento del Signor Gesù, siamo stati tirati fuori dalle sette umane, e dalle loro teorie. Pel dono dello Spirito Santo, fu inanimata, ed allargata; quale non occorre aggiungere altro perchè il risultato ne ha parlato, e ne parla ancora, di questa meravigliosa opera, fatta per la potente mano di Dio, quale sia data ogni gloria per Gesù Cristo benedetto in eterno. Altresì, ogni qualvolta che sono ritornato al Nord America ho sempre trovato delle novità in questi fratelli, cose differenti a quello che avevano ricevuto da principio. Ma ringrazio Iddio, che mi ha sempre illuminato, ed ancora di farmi discernere il bene, ed il male, rimanendo fermo nel Suo consiglio, e nella Sua verità.

Questa testimonianza è una storia (in breve) di quest’opera del nostro Signore, un ricordo per la mia famiglia, ed anche un conforto a questa fratellanza di Chicago, la quale una parte d’essa mi sostenne costantemente, fedele alla parola di Dio, prendendo meco la parte del nostro Signore, come pure tanti fratelli altrove, che non compromisero la loro celeste vocazione per rispetto umano, né per timore di quello che gli poteva fare l’uomo mortale, oppure per lusinghe o spaventi del maligno. Nelle battaglie del nostro Signore, molti ci hanno abbondonati, ma Iddio ne ha messo altri a posto loro, ed avvegnaché molti altri ancora ci lasciassero, pur sappiamo, che abbiamo un vero amico, che non lascia né abbandona i suoi fedeli, perciocché Egli è l’eterno Signore, il suo nome è la Parola di Dio, il Verace e Fedele, quel che giudica e guerreggia in giustizia, Alleluia. Fratelli guardiamoci dal nemico, e dal suo lusinghevole parlare, acciocché non cadiamo nei suoi lacci, ma fermi nel consiglio di Dio, acciocché possiamo essere congiunti con Lui, e con lo Spirito Santo, servendo il nostro Dio con lealtà, per la fede che abbiamo ricevuto da lui in Cristo Gesù nostro Salvatore. Ringrazio Iddio per Gesù Cristo, che Lui ha tenuto la mia mente sempre sveglia e chiara finora. Senza che avessi conservato ricordi o particolari della mia vita, né della gloriosa missione che il Benedetto mi chiamò per compiere, per la fede nel Signor Gesù e virtù dello Spirito Santo. Contemplando sempre dal monte della mia sottomissione al Signore Iddio mio, il panorama della Sua grande opera, vedendomi sempre presente in essa; e per raccontare (quando Lui mi dà l’opportunità) le Sue grandi meraviglie, le Sue misericordie, Suoi consigli e liberazioni ricevuti da Lui.

Vidi la Sua potenza e fedeltà alle Sue promesse, ed anche i Suoi giudicii; e questo ricordo è anche un dono di Dio che l’uomo riceve da Lui, per magnificare la Sua pazienza, e le Sue opere, per dare a Dio la lode e tutta la gloria per Gesù Cristo. Amen.

Chicago, Ill. Marzo 1942.

 

In questa seconda edizione della mia breve testimonianza vi sono state fatte alcune correzioni alla prima, e di più questo che segue: Il Signore si compiacque di mandarmi di nuovo nel Brasile, questa volta con mia moglie. Partimmo da Chicago, Ill., il 27 Ottobre 1947. Restando nel Brasile fino al 18 Ottobre 1948. Trovammo quell’opera bene aumentata in numero, altresì prosperata nelle cose materiali, ed il loro progresso fu costante. Secondo il rapporto ufficiale del 1951 (qual devono dare ogni anno alle autorità civili dello stato di S. Paolo) nel quale risulta che il numero delle radunanze arrivarono a 815 dei quali 217 di loro proprietà.

Dall’anno 1942 al 1951 ubbidirono al comandamento del Signor Gesù 74.775 anime. Le 46 radunanze ora esistenti nella Città di S. Paolo, con le vicine sono rappresentate da 5 fratelli (trustees) curatori delle cose materiali, per rendere conto alle autorità, secondo come essa legge richiede, cioè per dare a Cesare le cose appartenenti a Cesare. La parte spirituale è governata dagli Anziani, per la Guida dello Spirito Santo, i quali si radunano una volta la settimana in preghiera per domandare consiglio e guida al Signore, poi viene comunicato alle radunanze quello che il Signore fa loro sentire.

Lo stesso vien fatto dagli Anziani in differenti zone fuori della Città di S. Paolo. Per i servizi di battesimi, sante cene, ecc., o per qualche urgente necessità, si radunano altresì in preghiera acciocché il Signore spinga chi egli vuole per tale occasione, facendo poi per loro quello che ha promesso nella sua parola, perciocché il volere e l’operare appartiene al Redentore e Signor nostro, quando la nostra confidenza è riposta tutta in Lui, Alleluia. Questa è la via del cielo approvata dall’eterno Signore. Amen.

 

311 N. Lombard Ave. - Giugno 1952 Oak Park, lllinois la fedele testimonianza di Luigi Francescon,

 

Tratta da un opuscolo pubblicato da "Italian First Pentecostal Bible House - Established since 1938 - 6130 Glenoch St., Phila. 24, Pa.".

 

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