Dallo spiritismo a Cristo

 

‘Su invito del pastore Muller dovevo tenere una settimana di conferenze in una chiesa luterana della città [nota mia: la città è Pelotas, nel sud del Brasile]. Iniziai la domenica con una conferenza sullo spiritismo. Mi era stato espresso il desiderio che parlassi su questo soggetto, giacché nella città c’erano alcuni circoli spiritistici. Le persone intervenute furono tante che si dovette installare un altoparlante che trasmetteva in una sala attigua. La mattina del mercoledì venne da me un cattolico per un colloquio e dalla sua bocca appresi una storia molto interessante. Mi raccontò: ‘Tre settimane prima che avesse inizio questa serie di conferenze, io ho avuto una visione. Ho visto una croce, sotto la quale un uomo annunziava la Parola di Dio in una lingua straniera. Alla fine lo straniero è scomparso ed ho udito la voce di Gesù: ‘Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me’. Nelle settimane che sono seguite, avevo dimenticato il sogno; non ci ho pensato più. Poi qualcuno sulla strada mi ha dato un volantino con l’invito a questa settimana di conferenze. A me un’evangelizzazione nella chiesa luterana non interessava, dal momento che io sono cattolico e pratico lo spiritismo. Sul volantino il primo tema segnato era: ‘Lo spiritismo dal punto di vista della cura d’anima’. Ciò m’interessava. Così domenica sera ho assistito alla conferenza e ne sono rimasto colpito, riconoscendo che si trattava proprio di ciò che avevo visto in visione settimane prima’. Adesso devo aggiungere ciò che seguì al racconto. Questo uomo, cattolico e spiritista, partecipò a tutte le conferenze. Il mercoledì, davanti a me, confessò i suoi peccati ed accettò Gesù’.

 

Tratto da: Kurth E. Koch, Dio tra gli Zulù, Azzate (Varese) 1991, pag. 158-159

 

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