‘Io mi stavo recando in bicicletta in una città abbastanza lontana. Mentre pedalavo ero contento, sereno, e cantavo in lingue. Noi avevamo appena avuto una buona riunione in una missione della Chiesa Luterana. E tutto ad un tratto, quando io non me l’aspettavo affatto, io ho sentito in lontananza come una bella musica e delle voci che cantavano senza però che si potessero distinguere le parole. Ciò si amplificò e io mi sentii come rapito in ispirito, come se qualche cosa che era in me si elevasse fuori del mio corpo. Io continuai a pedalare, ma avevo l’impressione di essere sollevato al di sopra del paesaggio. Non era il prodotto della mia immaginazione, e neppure della mia riflessione, niente di tutto ciò. Io non mi attendevo niente. Io fui sorpreso, e anche sbalordito. |
Dunque improvvisamente io sentii una voce che mi disse: ‘Guarda in basso’ E io guardai, e vidi una carta geografica del mio paese e su questa carta una gigantesca croce che si estendeva. ‘Avvicinati e guarda’, mi disse la voce. La croce era una specie di immensa prigione riconoscibile dalle sbarre delle finestre e da delle celle simili a dei cortili interni. Ma dalle estremità di questa croce proveniva un irraggiamento. |
Sull’asta verticale della croce una mano aveva scritto: ‘Chiesa Protestante’; sull’asta orizzontale: ‘Chiesa Cattolica’. |
Su quella immensa prigione e su quelle celle, la stessa mano scrisse i nomi delle denominazioni cristiane; battiste, congregazionaliste, salutiste, apostoliche, pentecostali, luterane, quakeriane, ecc. Ogni cella era piena di gente che gridava, e da ciascuna di quelle denominazioni venivano delle affermazioni che le caratterizzavano. |
In quel momento si alzò una voce e disse: ‘Perchè tutte queste persone restano prigioniere? Ma io parto! Io parto per proclamare la grazia a tutti’. Poi la voce mi ha di nuovo esortato a guardare. E io vidi quella prigione circondata da una immensa e splendida prateria verdeggiante, cosparsa di boschetti, di alberi, di fiori e piena di pecore e di agnelli. |
La prateria era attraversata da un magnifico ruscello e le pecore venivano a bere abbondantemente la sua acqua chiara. Da questa prateria saliva quella musica di una indescrivibile bellezza che io avevo sentito. |
La voce ha risuonato ancora, dicendo: ‘Io, io sono il Buon Pastore; il Buon Pastore dona la sua vita per le sue pecore’. |
Una domanda mi si impose: ‘Ma Signore, che significa tutto ciò?’ |
Tutto ad un tratto, il cielo al di sopra della scena si oscurò, si fece sentire il tuono e arrivarono delle nuvole minacciose. Ero nell’angoscia e domandai: ‘Signore, che cosa sta per succedere?’ In quel momento il Signore mi mostrò la fine, il giudizio della Grande Prostituta; il cielo divenne nero, i fulmini caddero dappertutto, in mezzo ad un rumore terrificante, discese il fuoco dal cielo e distrusse in un istante il fabbricato a forma di croce. Ma prima di ciò, la bella prateria era svanita senza che io me ne fossi accorto. |
Sconvolto, io allora ho posto questa domanda al Signore: ‘Ma Signore, dov’è la Chiesa?’ - ‘Io te la faccio vedere, è il mio gregge e io sono il Buon Pastore. |
- ‘Signore’, io gli dissi, ‘io non posso rimanere senza chiesa, senza pastore, rivelami in quale chiesa io devo prendere posto …’. E io andai nella Chiesa Pentecostale, che era la più fedele alla Sua Parola. Questo era vero a quell’epoca …. Da allora questa chiesa è cambiata molto. |
Ma io avevo aggiunto: ‘Signore, io voglio essere nel gregge della prateria’. |
Io non so come spiegare con precisione questa visione, ma io penso che le pecore della prateria provenivano da tutte quelle denominazioni imprigionate. |
Quando la visione terminò, io pedalavo ancora. Avevo fatto un centinaio di chilometri e avevo sorpassato la città dove dovevo fermarmi!’ |
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Pastore Ove Falg |
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Tratto da: VoxDei |