‘Perchè
ci siamo ritirati dalle ADI’ |
Introduzione |
Quella che segue è una lettera che il
fratello Cacciotti Valerio e sua moglie Pina hanno spedito, nel mese di
Maggio del 2009, al pastore e al consiglio di Chiesa e a tutta la Chiesa ADI
di Fonte Nuova (Roma), dopo essersi ritirati da essa nell’autunno del 2008
(dopo avere frequentato le ADI lui per 13 anni e lei per 15) e in risposta ad
una lettera del pastore Roberto Gentilini speditagli nel mese di Marzo 2009
in cui quest’ultimo esprimeva il desiderio di incontrarli personalmente per
verificare se esistessero o meno i presupposti ‘per la ricomposizione di
questa dolorosa frattura’. Va detto tuttavia che il fratello Valerio aveva
già più di una volta parlato con Roberto Gentilini esprimendogli il suo
profondo dissenso da alcune dottrine e modi di fare delle ADI, riscontrando
di fatto solo ostinatezza a non riconoscere la verità . |
In questa lettera Valerio ha spiegato
con molta chiarezza le ragioni per cui lui e sua moglie hanno deciso di
ritirarsi dalle ADI. |
Spero vivamente che la pubblicazione di
questo documento possa far riflettere tanti credenti che sono membri di
Chiese ADI su alcune dottrine insegnate dalle ADI e indurli ad investigare le
Scritture, al fine di comprendere che queste dottrine delle ADI sono FALSE. |
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Giacinto
Butindaro |
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Al pastore, al consiglio di Chiesa e a
tutta la Chiesa ADI di Fonte Nuova |
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Scriviamo in risposta alla lettera che abbiamo
ricevuto da parte vostra e in questo scritto mi rivolgo al Pastore, al
Consiglio di Chiesa e a tutta la Comunità. Poiché abbiamo già avuto modo di
parlare di persona con scarsi risultati, ho preferito scrivere per essere
sicuro di riuscire a comunicare meglio quello che voglio trasmettere senza
equivoci o malintesi. |
Vorrei subito precisare che la
decisione che abbiamo preso non è stata avventata e non è stata dettata da futili motivi, ma
è il risultato di una lunga afflizione (prodotta da tante incoerenze bibliche
viste nelle ADI che ci hanno fatto soffrire molto), in mezzo alla quale però
il Signore ci ha consolati, ammaestrati e fortificati nelle Sue vie, e per
questo Gli siamo grati, e sappiate che sta continuando a farlo. |
La nostra preoccupazione ed i nostri
dubbi sono arrivati quando abbiamo preso coscienza che alcune dottrine, decisioni e pratiche “normali” nella comunità
relative a varie cose, non sono assolutamente in accordo con le Scritture,
ed è a questo punto che ci siamo
rivolti con fede alla Scrittura cercando la guida del Signore e null’altro.
In una situazione così delicata l’unica cosa che potevamo fare era confidare
in Lui con tutto il nostro cuore, certi che lui avrebbe risposto a tutte le
nostre domande, perché il nostro unico desiderio era ed è di capire la sua Parola e la sua volontà. Sarei
dispiaciuto se alcuni fratelli pensassero che abbiamo agito per
orgoglio, oppure che ci siamo “allontanati” dal Signore, perchè non e’
affatto così, anzi ci sentiamo più vicini a Lui perché Egli stesso ha destato
in noi un particolare interesse per la sua Parola e una totale fiducia in
essa. Queste affermazioni possono
sembrare scontate, in quanto tutti i nostri fratelli leggono le Scritture e
credono ad esse, certamente; ma il punto è questo, che pur essendo
Evangelici, pur sapendo e dichiarando che crediamo solamente a ciò che la
Scrittura dice, può accadere (come è sempre accaduto in ogni tempo) che si
finisce per credere ed accettare delle dottrine estranee alla Parola di Dio
semplicemente perché ci sono state tramandate, ci sono state insegnate e
quindi nella comunità vengono assorbite dai credenti come se venissero dalla
Bibbia. Se qualcuno pensa che questo non sia possibile nel nostro mezzo si
sbaglia grandemente, difatti le decine di denominazioni che ci sono in ambito
pentecostale e non, dimostrano chiaramente come la stessa Bibbia sia motivo
di separazione e che pur confidando nelle stesse Scritture, pur confessando
lo stesso Salvatore e Signore Gesù Cristo, pur credendo allo stesso Evangelo
si è separati per motivi dottrinali. Guardando indietro, mai avrei pensato di
ritrovarmi a scrivere queste cose. Da quando il Signore mi ha salvato, la mia
convinzione irremovibile era che nelle ADI era presente solo la verità perché
la nostra unica guida credevo fosse la
Scrittura e quindi nessun dubbio ostacolava il mio cammino, ma adesso posso
dire che il Signore mi ha insegnato a credere veramente alla sua Parola e
cioè a credere solo alle cose che sono confermate dalla Parola escludendo
così quelle cose che sono da essa smentite ma che nella comunità purtroppo
vengono insegnate. Vi sembra strano quello che sto dicendo? Eppure vi posso assicurare che e’ il
problema di ogni denominazione, difatti ognuno è pronto a difendere le sue
dottrine credendo di essere lui nel giusto. Io voglio dire questo, la Parola
di Dio contiene tutto ciò che occorre per formare il credente e prepararlo ad
incontrare il suo Salvatore, che è la nostra mèta. Nella Scrittura c’è
l’amore di Dio, ma ci sono anche i suoi giudizi; c’e’ il perdono e c’e’ la
riprensione, ci sono profondi insegnamenti, ammaestramenti ecc. affinché
ogni credente sia completo nell’amore, nella conoscenza e nella
verità, questo per dire che non è ammissibile che in seno alla stessa
comunità ci siano vedute così diverse su importanti argomenti biblici
chiaramente rivelati; se e’ lo Spirito del Signore che ci tiene uniti, ci
ammaestra e ci guida in ogni verità essendo in perfetta armonia con le
Scritture, non e’ possibile che tra credenti ci siano convinzioni opposte. |
Il motivo principale per cui ci siamo
ritirati dalla comunità è perché non possiamo più condividere dottrine e modi
di pensare che riteniamo (con solidi fondamenti biblici) essere un ostacolo
per la nostra crescita spirituale e la nostra comunione fraterna, ma
soprattutto per amore della verità. A motivo di ciò qualcuno ci accusa di
estremismo, ma noi vogliamo solamente studiarci di dare il giusto peso e la
giusta importanza ad ogni insegnamento della Scrittura senza mai andare oltre
neanche con il pensiero, e se qualche
cosa non riusciamo a comprenderla, preghiamo il Signore avendo piena fiducia
che Egli ci guiderà nella verità come
ha fatto fino a questo momento. |
Di seguito vi elenco le principali cose
insegnate o fatte dalle ADI che noi non condividiamo e che ci hanno indotto a
ritirarci dalle ADI: |
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LE SECONDE
NOZZE QUANDO L’ALTRO CONIUGE E’ ANCORA IN VITA |
Noi continuiamo a credere che il
matrimonio sia indissolubile e che niente, tranne la morte, può spezzare
questo vincolo e che «Chiunque manda via la moglie e ne sposa un'altra,
commette adulterio; e chiunque sposa una donna mandata via dal marito,
commette adulterio Luca 16:18, e che se la moglie si separa deve
rimanere senza maritarsi o si deve riconciliare con il marito 1Corinzi 7:11.
Ma nonostante ci siano svariati versetti che confermano questo, stranamente
molti credenti non hanno le idee chiare a riguardo, avendo ciascuno un punto
di vista personale. Questo accade perché le persone preposte ad insegnare in
seno alle comunità non prendono una posizione netta e biblica a riguardo di
questo peccato – le seconde nozze mentre l’altro coniuge è ancora in vita -,
evitando in tutti i modi di chiamarlo con il suo nome, cioè ADULTERIO;
lasciando così ampi spazi ad interpretazioni personali e diversità di
opinioni tra i credenti e a chi si permette di opporsi a questo riguardo, gli
viene detto che noi non dobbiamo giudicare. A questo proposito vorrei dire
che troppe volte ho sentito dal pulpito predicare sulla donna adultera
definendola “quella povera donna” in quanto tutti erano pronti a giudicarla,
ma vorrei ricordare a chi predica in questo modo, che sebbene Gesù abbia
evidenziato l’ipocrisia di quelle persone pronte ad ucciderla, ciò non toglie
che quella donna non era una vittima da dover essere chiamata da noi “povera
donna”, in quanto ella si era macchiata di un peccato che secondo la legge
era degno di morte, ma ella ebbe la grazia di incontrare Gesù e di scampare
quindi alla morte, ma questo – ribadisco - non sminuisce affatto il suo
peccato. Molti sostengono che nella Bibbia ci sia un versetto che sembra dare
spazio ad un’eccezione e si aggrappano ad esso per sostenere che in caso di
tradimento da parte di un coniuge ci si può risposare senza per questo
commettere adulterio. Il versetto e’ questo:
Matteo
19:9
«Ma io vi dico che chiunque manda via sua moglie, quando non sia per motivo
di fornicazione, e ne sposa un'altra, commette adulterio», ma in
realtà questo passo và letto alla luce di un altro versetto che si trova
qualche capitolo prima: Matteo 5:32 Ma io vi dico: chiunque manda via sua moglie, salvo che per
motivo di fornicazione, la fa diventare adultera e chiunque sposa colei che è mandata via commette adulterio.
Come e’ facile notare, i versi in questione non creano affatto un’eccezione,
ma stanno semplicemente ad indicare che se uno manda via la moglie quando non sia per motivo di
fornicazione la induce all’adulterio, mentre se uno manda via sua moglie a
seguito di un tradimento non e’ lui a farla
diventare adultera in quanto ella si è già macchiata di questo peccato, fermo
restando però che se il marito si risposa egli commette adulterio. Questa non
e’ una nuova interpretazione, ma e’ ciò che hanno sempre creduto i fratelli
che ci hanno preceduto. A conferma di questo discorso, c’è la testimonianza
di un fratello che dopo essersi dato a seconde nozze ed aver vissuto una
terribile esperienza, ha avuto la grazia da parte del Signore di uscire da
quella situazione e separarsi da quella donna e le sue parole sono state
queste: “Nella comunità alcuni fratelli mi consigliavano di non risposarmi,
altri non ci trovavano nulla di male, il consiglio di chiesa certamente mi ha
dissuaso e scoraggiato dal commettere quel passo, ma nessuno di loro mi ha
detto che stavo per commettere
adulterio eccetto una sola sorella”. |
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PORTARE I
FRATELLI IN TRIBUNALE |
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Vi chiedo fratelli: ‘Alla
luce della Parola di Dio può esistere un’eccezione a questo riguardo nelle
Scritture?’ Voglio dire, ‘è possibile che vi siano delle situazioni nelle
quali sia lecito portare dei fratelli in tribunale? Può lo Spirito di Dio
spingerci a portare in tribunale uno o più fratelli?’ Io credo che un tale
comportamento sia gravissimo e privo di ogni guida spirituale, difatti le
motivazioni che spingono una persona ad intentare una causa contro qualcuno,
sono sempre per le cose di questo mondo e non certo per la causa di Cristo,
il quale invece ci comanda di subire i torti e di dare a chi ci chiede anche
a costo di subire oltraggi e ingiustizie. Ora, se siamo d’accordo che agire
in questo modo non deve appartenere alla condotta di un credente e ognuno di
noi si deve ben guardare dal fare uso della giustizia umana verso i fratelli,
non è egli grave allora che l’Ente Morale ADI
abbia commesso proprio questo? Certo che lo è, e a rendere tutto
ancora più grave è la mancanza di ravvedimento per avere commesso questa
azione. |
Qui di seguito riporto
quello che è avvenuto, e questo lo faccio per chi non sapesse a cosa mi
riferisco. |
‘Nell’Aprile del 2007,
dopo un periodo in cui più volte, da parte della AD, si è chiesto l’apertura
di un dialogo fraterno, l’Ente Assemblee di Dio in Italia (ADI) aveva
comunque promosso, presso il Tribunale di Roma, un’azione legale con
procedimento di urgenza contro la Chiesa Cristiana Evangelica Assemblee di
Dio (AD). Quest’azione era finalizzata all’inibizione dell’uso dei termini
“Assemblee di Dio”, sia nella forma estesa della denominazione,
identificativa della persona giuridica della Chiesa Cristiana Evangelica
Assemblee di Dio, sia per l’uso dei nomi a dominio dei siti internet, già da
questa regolarmente acquisiti. Nell’atto di citazione, promosso contro i
fratelli e le chiese facenti parte del gruppo della scissione registratasi
nell’ambito della stessa ADI, quest’ultima accusava la neonata AD di aver
operato una sorta di usurpazione della denominazione finalizzata a un
“illecito proselitismo” e a godere di una sorta di prestigio derivante dai
termini contenuti nella denominazione stessa. Inoltre, le ADI chiedevano che
la AD fosse condannata a corrispondere i danni e alla pubblicazione sui
maggiori quotidiani nazionali della sentenza a proprie spese. Ringraziamo il
Signore perché, nella Sua sovranità, non ha permesso tutto questo. Con
ordinanza del 20/01/2008, il Tribunale di Roma ha rigettato il ricorso
proposto dalle Assemblee di Dio in Italia. La sentenza riconosce, in modo
indiscutibile, a entrambe le associazioni, la comune origine e l’appartenenza
allo stesso ambito religioso. Inoltre, riconosce i diritti derivanti dalla
tempestiva registrazione della denominazione, da cui consegue il normale uso
dei nomi dei siti a dominio (www.assembleedidio.it, www.assembleedidio.eu,
www.assembleedidio.net). Assunto che il contenuto della sentenza in oggetto
poteva essere fruibile e doveva essere posto a conoscenza dei Pastori
dell’Assemblea Generale delle ADI, tenutasi alla fine di Aprile u.s. a
Paestum, durante i lavori della stessa, venivano approvate decisioni che
comportavano la chiusura al dialogo, ritenendo non percorribile la strada
della mediazione proposta anche dalla Pentecostal European Fellowship (PEF).
Riteniamo che l’informazione dell’esito della sentenza, data con tempestività
e senso di responsabilità, avrebbe creato il clima favorevole per una saggia
e oculata decisione dei Pastori presenti circa la scelta di promuovere
ulteriori azioni legali contro i propri fratelli della AD. L’intento, ormai
palese, è quello di considerare questo “incidente di percorso”, solo una
tappa della “maratona” legale che le ADI hanno già promosso e hanno
intenzione di percorrere fino in (al) fondo, senza esclusione di colpi. La AD
non chiederà mai ad un Tribunale di condannare una associazione consorella a
pubblicare le sentenze sui quotidiani a tiratura nazionale. Pertanto, non
possiamo fare altro che utilizzare questo nostro sito web per informare tutti
i fratelli dello stato reale delle cose, e rassicurarli del nostro desiderio
di pace e di unità, rinnovando l’invito a pregare e adoperarci perché ci sia
un incontro fraterno tra le parti per promuovere la comprensione e il
rispetto reciproco. Sovrintendente Dipartimento Rapporti e Sviluppo Giovanni
Caito (Articolo tratto dal sito delle AD). Le ADI in seguito hanno fatto
reclamo che è stato accettato. In data 11 Aprile 2008 il tribunale di Roma,
'in composizione collegiale, sul reclamo presentato dalle Assemblee di Dio in
Italia (A.D.I.) nei confronti delle Assemblee di Dio (A.D) inibisce all'ente
convenuto (A.D.) l'uso della denominazione Assemblee di Dio, nonchè l'uso dei
nomi a dominio www.assembleedidio.it www.assembleedidio.eu
www.assembleedidio.net e condanna la parte resistente, cioè le A.D. alla
rifusione delle spese che si liquidano per entrambi i procedimenti in
complessivi Euro 1750 per spese e diritti, ed Euro 2250 per onorari oltre
spese generali IVA e CPA (Procedimento n° 15092, anno 2008). |
Noi siamo rimasti letteralmente
scandalizzati nel constatare queste cose e ci siamo immediatamente dissociati
da questo modo di agire delle ADI. Non possiamo accettare che le ADI decidano
di risolvere certi loro problemi con altri fratelli portandoli in tribunale.
Decisione questa che ha delle nefaste conseguenze sulla Via della verità, perchè a motivo di questa
condotta delle ADI essa viene diffamata dagli infedeli. |
Concludo
questo argomento con dei passi della Scrittura: |
1Corinzi 6:6 Ma il fratello processa
il fratello, e lo fa dinanzi agl' infedeli. |
1Corinzi 6:7 Certo è già in ogni modo
un vostro difetto che abbiate fra voi dei processi. Perché non patite
piuttosto qualche torto? Perché non patite piuttosto qualche danno? |
1Corinzi 6:8 Invece siete voi che fate
torto e danno; e per giunta a dei fratelli. |
1Corinzi 6:9 Non sapete che gl'
ingiusti non erediteranno il regno di Dio? |
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Allego a
questa lettera un’ articolo
scritto da Francesco Toppi, apparso su Risveglio Pentecostale, contro il
fare uso dei tribunali umani nelle liti tra fratelli, con il quale mi trovo
in perfetto accordo, stranamente però nei fatti, i contenuti di questo
scritto non vengono messi in pratica proprio dalle ADI. |
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IL RAPIMENTO
SEGRETO |
Questo argomento mi
e’ sempre stato particolarmente caro fin dall’inizio della mia conversione
eppure fino a qualche anno fa avevo ancora una totale confusione nel
comprendere tanti versetti della Bibbia che contrastavano con l’insegnamento
impartitomi secondo cui il Signore tornerà segretamente, in maniera visibile
ai credenti ma invisibile al mondo e tornerà prima della grande tribolazione,
per tornare di nuovo con i credenti alla fine della tribolazione con potenza
e gloria in maniera visibile al mondo. Ora posso affermare con piena
convinzione che tutto questo è assolutamente contrario alle Scritture, le
quali affermano esattamente tutto l’opposto. Infatti nella Bibbia c’è
un’unica venuta di Gesù, che avrà luogo nell’ultimo giorno dell’età presente
che coinciderà con il giorno della prima resurrezione (quella dei giusti),
sarà perfettamente visibile a tutti (ogni occhio lo vedrà), sarà udibile
(potente grido, gran suono di tromba), e in quel giorno ci sarà l’adunamento
nell’aria di tutti i credenti di tutte le epoche che subito dopo
parteciperanno alle nozze dell’Agnello. Difatti, come è scritto, il Signore
Gesù apparirà nel cielo e manderà i suoi angeli a raccogliere tutti i
credenti dai quattro canti della terra per radunarli nell’aria e poi scendere
insieme sulla terra. Tutti coloro che insegnano che Gesù torna segretamente
prima o durante la grande tribolazione errano grandemente e non si attengono
alla sana dottrina, difatti se Gesù tornasse prima o durante la grande
tribolazione non si potrebbe trovare nella Scrittura una risurrezione per
quella moltitudine che vide Giovanni in Apocalisse 7 vers. 9. Difatti chi
saprebbe dire quando risusciteranno coloro che sono stati messi a morte
dall’anticristo visto cha la prima risurrezione (quella dei giusti) sarà già
avvenuta? E poi, coloro che riusciranno a sopravvivere alla grande
tribolazione, quando saranno presi dal Signore visto che per loro non e’
menzionato nessun rapimento? |
Ma c’è un’altra
domanda che merita una risposta e cioè, se lo sposo è tornato ed ha rapito la
sua Chiesa e quindi si conclude l’era della grazia, come saranno salvati
coloro che dal rapimento in poi si convertiranno, i quali vengono chiamati Santi e passeranno la grande tribolazione? Sapete cosa si insegna nelle
comunità ADI? Si insegna che saranno salvati al costo della propria vita! Ma
anche questo insegnamento va contro la Scrittura, infatti e’ scritto di quei
Santi: “Apocalisse
7:14
Io gli risposi: «Signor mio, tu lo sai». Ed egli mi disse: «Sono quelli che vengono
dalla grande tribolazione. Essi hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell'Agnello. Qui non c’è spazio per interpretazioni
personali; quei credenti sono stati salvati per grazia esattamente come noi
ed hanno avuto bisogno anch’essi del sangue dell’Agnello. Ne consegue che
questo è potuto avvenire perché fino a quel momento l’era della grazia non
era ancora cessata e Gesù non era ancora tornato. |
Ringrazio il Signore
perché chiunque confida in lui non rimane confuso, egli infatti mi ha fatto
comprendere che quando un credente dottrinalmente non è fermo, questo è
dovuto ad uno scarso interesse e ad una mancanza di investigazione personale
delle Scritture. E’ vero che nelle Scritture ci sono alcune cose difficili a
capire, ma nessuno ha il diritto di aggiungere dottrine non conformi a
verità. Anche io per tanti anni ho creduto al rapimento segreto prima della
grande tribolazione, ma questo è avvenuto perché ho avuto fiducia nelle
persone che mi hanno insegnato e loro stessi hanno insegnato qualcosa che
hanno ereditato prima di me, ma un fatto rimane fermo, non è la verità.
Badate bene che noi crediamo nel ritorno di Gesù (e bramiamo di vedere quel
giorno), ma crediamo che avverrà nella maniera che la Scrittura ci indica, e
che anche i fratelli che ci hanno preceduto credevano. Moltissimi fratelli
non sanno che la dottrina del rapimento segreto era rigettata o sconosciuta
da molti credenti a noi noti, solo per fare alcuni nomi posso citare i
seguenti: Charles Haddon Spurgeon,
Giovanni Wesley, Isacco
Newton, Martin Lutero, Oswald J. Smith, Luigi
Francescon e Giacomo Lombardi, - questi ultimi due, come sapete, sono stati
tra i pionieri del Movimento Pentecostale -. Tutti questi e molti
altri come in un unico coro sostenevano che
secondo le Scritture la Chiesa soffrirà per mano dell’anticristo
(e quindi passerà la grande tribolazione),
la cui attività cesserà al ritorno di Cristo. Di seguito alcune parole di
Oswald J. Smith contro il rapimento segreto: |
“Ho anche imparato che la parola ‘incontrare’ in 1 Tessalonicesi
4 significa ‘ritornare con’ e non ‘rimanere in’
un posto dell’incontro.
Quando i fratelli
da Roma
incontrarono Paolo, essi
immediatamente ritornarono in città con lui. Quando
le vergini incontrarono lo sposo
esse lo
riaccompagnarono al banchetto
nuziale. Quando i credenti incontrano Cristo nell’aria... essi torneranno con lui... Non esiste un rapimento segreto. La teoria è deliberatamente imposta sul testo”. |
Ho provato a parlare
di queste cose con vari fratelli, molti di loro, compreso mio fratello, hanno
mostrato grande superficialità e scarso interesse e qualcuno di questi mi ha
detto: “Queste cose sono solo dei cavilli, l’importante è essere pronti per
quel giorno”. Beh, io voglio dire a questi fratelli che se la Chiesa di oggi
ragiona in questo modo non saranno affatto pronti in quel giorno perché chi
parla così mostra poca stima e riverenza per la Scrittura; certo,
l’importante è essere pronti, ma per essere pronti bisogna anche essere
svegli! Voglio dare solo qualche dato per trasmettere quanto questa dottrina
sia assolutamente importante e centrale nelle Scritture; basti pensare che la
seconda venuta di Cristo è citata nella Bibbia otto volte di più della sua
prima venuta, e in tutte le Scritture ci sono ben 318 riferimenti al suo
ritorno, più che di qualsiasi altra dottrina biblica e solo nel Nuovo
Testamento un versetto su 25 tratta questo argomento. Noi non crediamo che
questi siano cavilli, anzi questo argomento è così importante che non bisogna
trascurarne nessun dettaglio. |
L’apostolo
Paolo si esprime in modo chiaro: 2 Tessalonicesi 2:1-4 “Ora, fratelli,
circa la venuta del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro
incontro con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così
presto sconvolgere la mente, né turbare sia da pretese ispirazioni, sia da
discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, come se il giorno del
Signore fosse già presente (altri traducono imminente) nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e non sia stato manifestato
l'uomo del peccato, il figlio della perdizione, l'avversario, colui che
s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al
punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando sé stesso e
proclamandosi Dio”. Vorrei mettere un accento particolare su questi versi, in
quanto molti li leggono ma nei fatti non li credono; qui l’apostolo Paolo sta
dicendo che “chiunque
insegna che Gesù torna
prima dell’apostasia e prima che si manifesti l’anticristo vi sta
ingannando”. Ma non siamo forse esortati dalla Parola di Dio ad
investigare le Scritture per non cadere in errore? Quindi noi abbiamo la
responsabilità davanti al Signore di filtrare e verificare con la Bibbia se
le cose stanno così, senza dare nulla per scontato, esattamente come fecero i
credenti di Berea nei confronti delle cose insegnate dall’apostolo Paolo. |
Gesù
non può tornare questa notte, come viene detto quasi ogni domenica, perché ci
sono dei segni che precedono la sua venuta, anche se nessuno conosce né il
giorno e né l’ora della sua venuta. |
Troppo
spesso si sente dal pulpito l’esortazione rivolta ai credenti ad essere
pronti perché Gesù torna come un ladro nella notte, senza specificare che
torna come un ladro per gli increduli e per coloro che non l’aspettano, non
certo per la sua Chiesa che lo aspetta con fede e pazienza: 1Tessalonicesi 5:4 Ma voi, fratelli, non
siete nelle tenebre, così che quel giorno abbia a sorprendervi come un ladro. |
Allego a questa lettera uno studio approfondito utile a
comprendere come una falsa dottrina benché tale, possa nel tempo farsi strada
ed essere accettata in massa come se fosse una dottrina vera che è sempre
stata creduta dalla Chiesa di Dio. |
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LA NEGAZIONE
DEL PROPONIMENTO DELL’ ELEZIONE DI DIO |
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Premessa: il proponimento dell’elezione di Dio sta alla base
della dottrina sulla salvezza, e quindi per capire bene questa dottrina non
si può sorvolare o ignorare l’elezione. Eppure – strano ma vero - quasi tutti evitano accuratamente di
parlarne. Voglio dunque spiegarvelo sia pur brevemente. |
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La dottrina biblica dell’elezione |
Il concetto di elezione (che coincide con quello di “predestinazione”,
secondo il quale noi siamo stati predestinati ad essere salvati ) intende
affermare innanzitutto che il
movimento dell’uomo verso Dio non è il risultato di una decisione, ma di
una attrazione. La decisione umana, che è un elemento altrettanto
necessario, si colloca in un momento successivo e non originario. La
negazione o la dimenticanza della dottrina dell’elezione (o predestinazione)
ha portato molti credenti a costruire una vita cristiana con la base
capovolta: pensano che a un certo
momento della nostra vita ci siamo messi a cercare Dio, cioè abbiamo
deciso di cercarlo, mentre in realtà il processo è avvenuto in direzione
opposta. Vale a dire: in un momento originario Dio ci ha attirati a Sé,
e ci ha messo in condizione di credere. Per ciò che ci concerne, nel momento
in cui abbiamo capito questa cosa, le fondamenta della nostra vita cristiana
sono state poste nella maniera corretta. |
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L’elezione di Israele |
Se ci volgiamo alle Scritture dell’Antico Patto, ci accorgiamo che tra
tutti i popoli, Dio ne elegge (ne predestina) uno, cioè Israele. Il libro del
Deuteronomio mostra una grande consapevolezza di questo fatto, spingendosi
fino alle motivazioni divine: |
“Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti, non perché siete
più numerosi di tutti gli altri popoli - siete infatti il più piccolo
di tutti gli altri popoli -, ma perché il Signore vi ama” (7,7-8). |
Il testo deuteronomico è chiaro su tre punti fondamentali: 1) Dio sceglie
per primo; 2) non in base ai meriti umani; 3) ma in base a un gesto di amore
assolutamente libero da parte di Dio. |
Il Deuteronomio è inoltre consapevole di una quarta verità, espressa al
v. 9 dello stesso capitolo: “Riconoscete dunque che il Signore vostro
Dio è Dio” (7,9). Riconoscete dunque...:
il riconoscimento di Dio come Dio è allora successivo al momento
dell’elezione. |
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Alcuni versi della Scrittura che concernono la
nostra elezione |
2Tessalonicesi
2:13 Ma
noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio fin dal principio vi ha
eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede
nella verità. |
Efesini
1:4 In lui ci ha eletti prima della
creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a
lui. |
Atti 13:48 Gli stranieri, udendo queste cose, si
rallegravano e glorificavano la Parola di Dio; e tutti quelli che erano ordinati a vita eterna, credettero. |
Giovanni
13:18 «Non parlo di voi tutti; io conosco quelli che ho
scelti; ma, perché sia adempiuta la Scrittura, "Colui che mangia il
mio pane, ha levato contro di me il suo calcagno". |
Giovanni
15:16 Non
siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché
andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; |
Giacomo
1:18
Egli ha voluto generarci secondo la sua volontà mediante la parola di
verità, affinché in qualche modo siamo le primizie delle sue creature. |
Giovanni
1:13
i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà
d'uomo, ma sono nati da Dio. |
Filippesi
2:13 infatti è Dio che produce in voi il
volere e l'agire, secondo il suo disegno benevolo. |
Romani
9:11 poiché, prima che i gemelli fossero nati e che avessero
fatto del bene o del male (affinché
rimanesse fermo il proponimento di Dio, secondo elezione, |
Romani
9:12 che dipende non da
opere, ma da colui che chiama) le fu detto: |
«Il
maggiore servirà il minore»; |
Romani
9:13 com'è scritto: |
«Ho
amato Giacobbe e ho odiato Esaù». |
Romani
9:14 Che diremo dunque? Vi è forse ingiustizia in Dio?
No di certo! |
Romani
9:15 Poiché egli dice a Mosè: «Io avrò misericordia
di chi avrò misericordia e avrò compassione di chi avrò compassione». |
Romani
9:16 Non dipende dunque né da chi vuole né da chi
corre, ma da Dio che fa misericordia. |
Romani 9:18 Così dunque egli fa
misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole. |
Romani
9:19 Tu allora mi dirai: «Perché rimprovera egli
ancora? Poiché chi può resistere alla sua volontà?» |
Romani
9:20 Piuttosto, o uomo, chi sei tu che replichi a Dio?
La cosa plasmata dirà forse a colui che la plasmò: «Perché mi hai fatta
così?» |
Romani
9:21 Il vasaio non è forse padrone dell'argilla per
trarre dalla stessa pasta un vaso per uso nobile e un altro per uso ignobile? |
Romani
9:22 Che c'è da contestare se Dio, volendo manifestare
la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con grande pazienza
dei vasi d'ira preparati per la perdizione, |
Romani
9:23 e ciò per far conoscere la ricchezza della sua
gloria verso dei vasi di misericordia che aveva già prima preparati per la
gloria. |
1Corinzi
4:7
Infatti, chi ti distingue dagli altri? E che cosa possiedi che tu non abbia ricevuto?
E se l'hai ricevuto, perché ti vanti come se tu non l'avessi ricevuto? |
Malgrado
questi versetti e molti altri presenti nella Bibbia, in tanti anni di fede
non ho mai sentito predicare o insegnare il proponimento dell’elezione di Dio
e questo perché questa dottrina si scontra con il famoso libero arbitrio che
la maggior parte dei credenti difende ad ogni costo. |
Per quanto
mi riguarda, il Signore mi ha fatto comprendere che con il mio libero
arbitrio non avrei mai scelto di andare a lui, anzi la
Scrittura ci insegna che la nostra carne per natura è avversa alle cose di
Dio, ma e’ stato Lui nella sua infinita misericordia che mi aveva preordinato
a vita eterna e nel giorno da Lui stabilito, dopo un’infinità di interventi
operati nella mia vita, ha creato tutte le circostanze ed ha provveduto a
predisporre il mio cuore affinché io
credessi e fossi salvato. |
Vi sembra
strano questo parlare? Eppure è nella Bibbia, non lo dico io; che significato
hanno per voi le parole di Atti 13:48:
e tutti quelli che erano ordinati a
vita eterna, credettero? L’unico significato che si può dare a queste
chiare parole è che per credere bisogna essere stati ordinati da Dio a vita
eterna e soltanto in virtù del suo proponimento si è in grado di credere,
difatti in questa circostanza è scritto che credettero solo coloro che erano
stati ordinati a vita eterna o eletti a salvezza da Dio. Perché, dunque,
nonostante il proponimento dell’elezione di Dio è nella Bibbia, non si sente
mai dire che noi credenti siamo stati eletti a salvezza da Dio fin dal
principio (cfr. 2Tessalonicesi 2:13) e che in Cristo siamo stati eletti prima della fondazione del mondo
(cfr. Efesini 1:4)? |
Chi sono i vasi d’ira e i vasi di
misericordia, entrambi preparati da Dio, i primi però per la perdizione e i
secondi per la gloria? |
Cosa vuol dire “egli
fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole”? |
Tutto questo parla di un Dio grande che ci ha scelti secondo il
Suo disegno benevolo, e avendoci scelti (o eletti) a salvezza ci ha pure
chiamati e giustificati. Egli non è un Dio che dipende dal libero arbitrio
dell’uomo perduto e che è in attesa di quello che farà, perché è Lui che
suscita nell’uomo la voglia (o il desiderio) di essere salvato, secondo che è
scritto che è Dio che produce in noi il volere e l'agire, secondo il suo
disegno benevolo Filippesi 2:13. |
Ma se il Signore non influenzasse la
volontà dell’uomo, che effetto potrebbero avere le nostre preghiere verso gli
altri? In che modo il Signore potrebbe raggiungere i destinatari delle nostre
suppliche? In che modo potrebbe intervenire? Noi abbiamo la risposta, lo
diciamo sempre: il Signore crea le circostanze! Sì, è vero, ma sono proprio
queste circostanze che ci portano a percorrere dei sentieri che in realtà non
siamo noi ad aver scelto, come è scritto: SIGNORE, io so che la via dell'uomo non è in
suo potere, e che non è in potere dell'uomo che cammina il dirigere i
suoi passi Geremia 10:23.
|
Che dire poi quando si sente dire dal
pulpito che il nostro cuore ha una maniglia solo all’interno e quindi il
Signore non può fare nulla se non siamo noi ad aprire? Ma allora, nel caso di
Lidia, il Signore ha infranto un suo stesso fondamentale principio? Atti 16:14 Il Signore le aprì il cuore, per renderla attenta alle
cose dette da Paolo. Generalmente molti per difendere a tutti i costi il
libero arbitrio precisano subito che questo è l’unico versetto nel quale il
Signore è intervenuto in questo modo, ma voglio dire a costoro che il fatto
che sia scritto una sola volta non significa e non impedisce di credere che
il Signore possa farlo milioni di volte nel cuore di chiunque lui voglia. E
comunque ci sono altri versi dove si evince chiaramente che il Signore fa ciò
che vuole: Romani 9:18 Così dunque egli fa misericordia a chi vuole e
indurisce chi vuole. |
Vorrei concludere dicendo che Charles Haddon Spurgeon, soprannominato anche ‘il principe dei
predicatori’, che si sente molto spesso citare anche su Radio Evangelo,
credeva fermamente al proponimento dell’elezione di Dio e allego a questa
lettera un suo scritto. |
L’accettazione di questa dottrina
comporta tre benefici essenziali: innanzitutto fa comprendere il vero
significato della parola “Grazia”, in quanto comprendiamo che non abbiamo
fatto nulla per averla (neanche l’esserci disposti a voler credere), e poi fa
rendere veramente tutta la “Gloria” al nostro Signore che ci ha scelti, ed
infine ci rende ubbidienti alla Sua Parola. Vorrei precisare infine che noi
non crediamo, come invece faceva Calvino, “che una volta salvati si è sempre
salvati” perché la Scrittura insegna chiaramente che si può scadere dalla
grazia, quindi rimane inteso che il credente è responsabile delle sue azioni
ed è chiamato a perseverare nella fede fino alla fine. Come non crediamo
neppure che il Signore Gesù è morto solo per gli eletti, in quanto la
Scrittura afferma che Egli è morto per tutti ma solo gli eletti beneficeranno
del suo sacrificio perché essi sono stati ordinati a vita eterna. |
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LA DECIMA |
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La Parola di Dio insegna che la decima
e’ un precetto della legge e come tutti i precetti della legge sono stati
compiuti e perfezionati dal nostro Signore Gesù Cristo, difatti in tutto il
Nuovo Testamento non esiste alcuna traccia o conferma che i discepoli devono
pagare la decima. Non c'è nessun insegnamento riguardante la decima
per la Chiesa. |
Nel capitolo 7 dell’epistola agli Ebrei ci viene insegnato che con Gesù è
avvenuto un cambiamento riguardante il sacerdozio. Innanzi tutto
perché Gesù non è disceso dalla tribù di Levi, alla quale apparteneva il
sacerdozio e che secondo la legge aveva l’ordine di riscuotere le decime dal
popolo, ma da quella di Giuda, circa la quale Mosè non disse nulla che
concernesse il sacerdozio. E poi perché Gesù non è stato fatto sacerdote
secondo l’ordine di Aaronne, ma secondo l’ordine di Melchisedec che non
discende dalla stirpe dei Leviti. Con ciò avvenne un cambiamento di legge
(Ebrei 7:11-14). Di conseguenza, non siamo più sotto la legge di Mosè (col
sacerdozio levitico), ma sotto la legge di Cristo, in cui Cristo è il nostro
sommo sacerdote – Ebrei 7:26. |
Nel N.T. non abbiamo l’ordine di dare la decima, ma l’ordine di
contribuire con delle libere offerte all’opera del Signore; sia quando si
tratta di sostenere i ministri del Vangelo che quando si tratta di sovvenire
ai bisogni dei poveri fra i santi. Atti 11:29 "I discepoli
decisero allora di inviare una sovvenzione, ciascuno secondo le proprie
possibilità, ai fratelli che abitavano in Giudea"; 2 Corinzi 9:7 “Dia ciascuno secondo
che ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né per forza
perché Iddio ama un donatore allegro”.
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I versi della Scrittura che vengono
puntualmente usati a sostegno dell’imposizione della decima ai santi sono
Malachia cap. 3 vers. 8-10 e le parole di Gesù sia in Luca cap. 11 e Matteo
cap. 23 dove e’ scritto: Matteo 23:23 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima
della menta, dell'aneto e del comino, e trascurate le cose più importanti
della legge: il giudizio, la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che
bisognava fare, senza tralasciare
le altre. Questo versetto viene impropriamente usato per dimostrare
che Gesù stesso ha confermato che noi dobbiamo dare la decima sotto la
grazia, ma non è affatto così, infatti quel “senza tralasciare le altre” (plurale) non indica solo la
decima ma tutti i precetti della legge, quindi sarebbe come dire che Gesù con
quelle parole ha confermato che noi sotto la grazia dobbiamo non solo dare la
decima ma anche osservare il sabato, la circoncisione, ecc. ecc.!! E poi Gesù
con quelle parole si rivolse a degli Ebrei di nascita che erano sotto la
legge, e che pagavano la decima ai sacerdoti Leviti, e noi oltre a non essere
sotto la legge di Mosè non abbiamo neppure i Leviti (che vi ricordo erano i
soli ad essere incaricati di riscuotere le decime dal popolo) nel nostro
mezzo. |
Quello che
la Scrittura insegna chiaramente e’ che l’offerta deve venire dal nostro
cuore e non può essere imposta ai credenti una percentuale stabilita da
versare. Un credente che decidesse di essere fedele nel dare la decima così
come prescritto, dovrebbe stare tutto il giorno a fare i conti con la
calcolatrice, difatti la decima non rappresenta il 10% dello stipendio
soltanto, ma di tutte le proprie entrate: ad esempio, egli dovrebbe dare la
decima parte di tutto il raccolto che ha prodotto il nostro orto, la decima
parte del valore di un dono ricevuto, la decima parte di un’eredità
acquisita, la decima parte della tredicesima, della quattordicesima, e del
canone che riscuote da un proprio appartamento dato in affitto, ecc. ecc.
Quindi un credente che puntualmente offre la decima del suo stipendio ma non
del resto delle sue entrate, trasgredisce il precetto stesso della decima e
quindi è un trasgressore e non un praticante di questo comandamento. La
decima dunque rappresenta un vero e proprio giogo per il credente ed è in
netto contrasto con il Vangelo, che parla di un Gesù che è venuto a liberarci
dalla schiavitù della legge, fermo restando che di questa libertà non
possiamo fare un’occasione per la carne mettendoci ad amare il denaro. |
Ci sono
moltissimi credenti che proprio a motivo della decima sono afflitti e
avviliti perché sentono questo peso, ma non riuscendo a gestirlo cadono
vittime di sensi di colpa e frustrazione. |
Parlando con
alcuni fratelli ho scoperto che molti sono contrari alla decima e non la
danno pur non avendo il coraggio di dichiararlo apertamente, ma ringrazio il
Signore che nella sua fedeltà rende sempre giustizia alla verità manifestando
al momento opportuno tutte le palesi contraddizioni che si vengono a creare
intorno a determinati insegnamenti e ciò al fine di far riflettere tutti
coloro che difendono delle dottrine non conformi alle Scritture. Quindi
invito chi sente in cuor suo di difendere la dottrina della decima a
confrontarsi con altri fratelli presenti nelle ADI che invece si impegnano a
confutarla, si perché dovete sapere che ci sono comunità ADI in varie parti
d’Italia che non credono affatto che i credenti debbano pagare la decima e
combattono questa consuetudine presente nella maggior parte delle comunità.
Quindi ribadisco che all’interno delle stesse ADI ci sono comunità che
insegnano che la decima va data (con tutte le varie predicazioni a sostegno
di questa dottrina) e altre comunità nelle quali la stessa non viene affatto
insegnata (???). Allego a questa
lettera uno scritto contro
l’imposizione della decima tratto dal sito di una comunità ADI di Catania.
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L’ ORGANIZZAZIONE E LO STATUTO |
Riporto a questo proposito una piccola
parte tratta dal libro di Roberto Bracco “La verità vi farà liberi” |
Un servitore di Dio,
stimato ed amato, mi diceva, non molto tempo fa: - Se vogliamo salvare la
nostra comunione spirituale e la nostra unità cristiana dobbiamo distruggere
lo statuto". Questa frase pronunciata con calma non aveva la più lieve
sfumatura polemica o il più debole accento di furia distruttrice, era
soltanto la sincera espressione di una riflessione prolungata e sofferta. Non
ho potuto fare a meno di riandare con la mia mente indietro nel tempo e
ricordare l'affettuoso avvertimento di un altro servitore di Dio che in un
convegno del 1950 sentendo parlare di organizzazione, statuti e regolamenti
disse: Attenzione fratelli miei, perché tutte le strade conducono a Roma.
Infatti c'è una sola strada che non conduce all'autoritarismo, alla
centralizzazione, al papato ed è la strada della Parola di Dio che è la
strada della libertà cristiana. Quando il risveglio pentecostale ha avuto il
suo inizio, fra gli italiani negli Stati Uniti, ha trovato subito tutti
concordi nel voler conservare gelosamente quella libertà che avevano trovato
uscendo dalle diverse denominazioni protestanti o dalla chiesa di Roma.Non
possiamo meravigliarci di questo proposito, perché ogni "movimento di
risveglio" è nato con questo programma, perché ogni movimento di
risveglio è nato libero in Cristo. Potrei citare decine di testimonianze, ma
mi limito a sceglierne due: una lontana di secoli, ed una vicinissima a noi. |
Per la prima mi limito a
citare le dichiarazioni di uno storico, che nello scrivere di un movimento
"nato" evangelico e che poteva svilupparsi e vivere come quello ad
esso contemporaneo di Valdo, e che invece fu purtroppo assorbito e strumentalizzato
dalla curia romana dell'epoca e dalle epoche successive, così si
esprimeva:"Senza organizzazione, per evitare il pericolo di costringere
lo Spirito entro aride formule, quei pazzi del Signore (come venivano
chiamati) si ponevano umilmente al servizio altrui……presto la curia romana
intervenne a moderare gli entusiasmi e ad irregimentare il moto entro schemi
più precisi…Francesco cedette "con intima sofferenza" perché
secondo lui il Vangelo doveva essere vissuto "sineglossa", alla
lettera…".Dopo la morte di Francesco e raccogliendo proprio una sua
raccomandazione, ci furono molti che vollero tornare a vivere il risveglio
originale: furono perseguitati ed uccisi, ma respirarono di nuovo l'aria pura
della libertà anche se a prezzo di martirio. Vengo alla testimonianza
recente, quella ricordata da A. Biginelli nel libro "La chiesa e la sua
autorità". Ecco le parole dell'autore: All'inizio del loro "risveglio" i "fratelli",
provenienti dalle Chiese Anglicana, Presbiteriana, Metodista ecc., si
radunavano insieme nel nome del Signore nel Quale avevano creduto, compivano
le loro attività spirituali ed offrivano la loro adorazione avendo come unico
centro la Persona di Cristo e risolvendo tutti i loro problemi sulla base
dell'unica autorità valida: Quella della Parola di Dio. |
Il risveglio pentecostale
ha realizzata la medesima esperienza: nato libero era fermamente deciso a
rimanere libero e la prova più chiara l'abbiamo dal fatto che quando è stato
obbligato a dare conto della propria identità si è dichiarato
"congregazioni cristiane inorganizzate; inorganizzate cioè
autonome, libere, ma unite dai vincoli della grazia di Dio nella comunione
cristiana. Per molti
anni questa condizione è rimasta inalterata e coloro che potevano essere
considerati i padri spirituali, gli apostoli del movimento, sono stati
rispettati ed ascoltati e le loro appassionate esortazioni a conservare la
libertà cristiana non sono cadute nel vuoto. Fra tanti voglio ricordare il
fratello L. Francescon che può essere considerato "primizia" del
risveglio pentecostale fra gli italiani negli Stati Uniti; questo generoso
servo di Dio si è coraggiosamente battuto per la libertà insidiata
dall'organizzazione; egli aveva sintetizzato il suo messaggio, intorno a
questo soggetto, affermando di aver ricevuta luce da Dio. Ecco le sue parole: |
COSTITUZIONE DELLA CHIESA DI DIO |
Gesù è il Capo della
Chiesa. Lo Spirito Santo è la legge per guidarla in ogni verità. La sua
organizzazione è la carità di Dio nei cuori dei membri che la compongono -
"Legame della perfezione".Dove questi Tre non governano, è satana
che governa in forma d'uomo per sedurre il popolo di Dio con la sapienza
umana. Questa luce l'ho ricevuta dal Signore l'anno 1910. L.F. |
E' onesto precisare che
Francescon non si opponeva alla designazione di fratelli che avessero potuto
curare l'amministrazione dei beni strumentali delle singole comunità, ma
respingeva decisamente il concetto di una organizzazione investita di
autorità spirituale e strutturata gerarchicamente. Comunque anche la
"funzione puramente amministrativa" doveva rappresentare, secondo
il pensiero di Francescon non un "servizio imposto", ma un "servizio
liberamente scelto" dalle comunità che ne avessero voluto usufruire. In
parole estremamente semplici, si può dire che questo servitore di Dio
escludeva categoricamente la costituzione di un "corpo" di
amministratori investiti di autorità sopra i propri fratelli. Francescon paventava
il verificarsi di un fenomeno ricorrente e che purtroppo ha turbato o
addirittura spento molti movimenti di risveglio. |
Non c'erano ancora beni
immobili da tutelare o istituzioni da proteggere, ma c'era un grande e forse
esagerato desiderio di essere legalmente liberi (spiritualmente il cristiano
è libero anche nella persecuzione) di svolgere tutta l'attività cultuale e
ministeriale. La semplicità, o l'ignoranza, erano ancora tanto determinanti
da far accettare ad "occhi chiusi" lo statuto compilato dal legale.
A coloro che ne chiedevano la lettura ed eventualmente la discussione fu data
assicurazione che si trattava di un "documento" necessario soltanto
per corredare la domanda, ma non "impegnativo" per noi che avevamo
uno statuto superiore: la Parola di Dio. Molti anni dopo invece quello
statuto è stato letto, esaminato, discusso ed approvato, ma questo è avvenuto
quando ormai l'organizzazione aveva assunto il controllo del movimento, delle
chiese e condizionato anche il modo di "pensare" dei ministri.
Quanto sarebbero state opportune le parole di Biginelli in quel lontano
passato:La vera comunione fraterna e l'unità dello Spirito, consistono e
si mantengono nell'accettazione, da parte di tutti i credenti, della
"sola Scrittura" e della sua autorità tanto nella nostra vita
personale quanto nella vita collettiva delle singole chiese. La comunione
fraterna e l'unità dello Spirito sono turbate, quando subentra, nei rapporti
spirituali, sostituendosi a quella divina, l'autorità umana. La
"sola Scrittura" l'affermazione solenne che ha dato un fondamento
alla riforma, dovrebbe rimanere il principio irrinunciabile di ogni movimento
di risveglio. Purtroppo sembra difficile resistere alla tentazione di imitare
i modelli proposti dal "presente secolo" e come gli israeliti
lottarono per avere un "re", un re come lo avevano altre nazioni,
così i movimenti nati liberi e guidati da Dio, arrivano a volere ed accettare
forme di governo che finiscono per escludere la signoria di Dio. |
Aggiungo che ci sentiamo in perfetta
armonia con queste parole. Anche noi crediamo che l’ organizzazione e lo
statuto abbiano segnato un lento ma costante declino in quel movimento di
risveglio che era nato libero e senza vincoli. Noi crediamo dunque che la
Chiesa del Signore non debba ricercare nessun riconoscimento giuridico (e
meno che meno di fare una intesa con lo Stato), perchè per ottenerlo deve
fare un compromesso (organizzandosi nella maniera in cui gli ordina lo Stato)
che finisce con l’indebolire la Chiesa, la quale è costretta a barcamenarsi
tra la Parola di Dio e lo Statuto, e il tutto va a danno della Parola. Tutto
questo è avvenuto perché i credenti erano stanchi di essere perseguitati a
causa dell’evangelo e quindi anziché continuare a confidare nel Signore hanno
cercato riparo presso le autorità umane mediante l’affiliazione offertagli
dalle Assemblee di Dio Americane, dalle quali peraltro hanno preso delle
dottrine estranee alla Parola di Dio (come per esempio la decima e il
rapimento segreto, che nè Francescon e neppure Lombardi avevano mai insegnato). |
|
Ma la Parola di Dio cosa ne pensa? |
Matteo 5:12 Rallegratevi e giubilate,
perché il vostro premio è grande nei cieli; poiché così hanno perseguitato
i profeti che sono stati prima di voi. |
|
Giovanni 15:20 Ricordatevi della parola
che vi ho detta: "Il servo non è più grande del suo signore". Se
hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato
la mia parola, osserveranno anche la vostra.
|
2Timoteo 3:12 Del resto, tutti quelli
che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati. |
Quindi si può dire che i credenti che non vogliono essere
perseguitati per l’evangelo in realtà non vogliono servire piamente Cristo e
lo dimostrano praticamente scendendo a compromessi. |
Che dire di quei fratelli, compreso Luigi Francescon, che quando
si cominciò a parlare di organizzazione si opposero? Che considerazione hanno
avuto essi da parte di coloro che invece si sono spinti fino in fondo? Erano
essi ignoranti? Non avevano compreso che quella porta la stava aprendo il
Signore? Oppure avevano semplicemente paura di perdere quella preziosa
libertà che li caratterizzava fino a quel momento? Posso testimoniare che nel
tempo, tutte le volte che ho sentito parlare a proposito di quei fratelli che
non hanno aderito all’organizzazione (i cosiddetti Zaccardini per esempio),
era sempre un parlare beffardo e offensivo (ricordo una volta a Via Repetti persino durante una riunione di culto) in
un atteggiamento che non ha neanche bisogno di commenti. |
|
CONCLUSIONE |
Voglio dire che ci sono altri argomenti di cui avrei voluto
parlare ma mi fermo qui per non dilungarmi troppo. Qui di seguito però voglio
accennare ad alcune cose che le ADI non riprovano come invece dovrebbero
fare. |
- La gap theory
(teoria dell’intervallo). Teoria che viene insegnata nelle ADI da anni, secondo
la quale la creazione di cui si parla nel primo capitolo della Genesi non è
la creazione originale ma una ‘ricreazione’ o ‘restaurazione’ che il Signore
ha dovuto operare per ristabilire il disordine che si era venuto a creare in
precedenza nell’universo in seguito ad un cataclisma prodottosi per la
cacciata di Satana dal cielo. |
- Andare al mare.
Andare al mare è una concupiscenza mondana, e dunque non può caratterizzare i
credenti che sono chiamati a santificarsi e ad astenersi da ogni tipo di
iniquità. Andare al mare a mettersi mezzi nudi solo perché lo fanno
tutti, significa dimenticare la
chiamata che ci è stata rivolta dal Dio tre volte Santo il quale ci comanda
di conservare puri i nostri occhi e non essere d’intoppo al nostro prossimo. |
- La donna che insegna.
Conformemente alla Scrittura, crediamo che alla donna non è permesso di
insegnare nè agli adulti e nè ai bambini; non spetta alla donna farlo,
piuttosto la Scrittura le ordina di imparare in silenzio. |
- Pregare o profetizzare
senza il velo da parte della donna fuori dal locale di culto. Noi
crediamo, come è scritto, che a motivo degli angeli la donna, quando prega o
profetizza, deve avere il capo coperto da un velo sia nel locale di culto che
a casa e in qualsiasi altro luogo. Per fare un esempio, dunque, se una donna
sta in comunione con il Signore mentre esce a fare la spesa e i suoi pensieri
sono volti a Lui, non è obbligata a velarsi il capo, ma se una volta tornata
a casa si mette a pregare deve mettersi il velo. Per quanto riguarda l’uomo,
invece, egli non deve coprirsi il capo quando prega o profetizza, e se si
mette a pregare o profetizzare il Signore con il cappello sulla testa, non
importa dove egli si trova (nel locale di culto, a casa, al lavoro, ecc.),
egli disonora il suo capo, cioè Cristo. |
Voglio concludere dicendo che ho potuto constatare che molti
credenti non amano affatto essere corretti tramite la Bibbia, perché
ritengono di avere ragione anche nel sostenere dottrine o comportamenti che
la Bibbia riprova e condanna. Con loro è come parlare con i sordi. |
Per quanto ci riguarda, invece, di fronte all’evidenza
Scritturale, noi abbiamo compreso che c’era una decisione da prendere – e
cioè quella di rigettare tutto quello che non era provato dalla Bibbia o che
andava contro di essa - e non abbiamo messo davanti quello che abbiamo sempre
creduto e accettato come Parola di Dio, nonostante anche noi per tanti anni
abbiamo creduto che bisognava pagare la decima, abbiamo creduto che il
Signore poteva tornare in qualsiasi momento ecc. Ma laddove la Scrittura
impone una seria riflessione non possiamo e non dobbiamo anteporre alla
Parola di Dio i nostri preconcetti e le nostre convinzioni. |
Quindi, rispondendo all’invito rivoltoci dal Consiglio di Chiesa
ad incontrarci per vedere se ci sono o meno i presupposti per la
ricomposizione di questa frattura, vi dico che noi ci siamo già messi davanti
al Signore e abbiamo attentamente valutato la strada da prendere, ed egli ci
ha mostrato che dobbiamo opporci a qualsiasi tentativo di strumentalizzare le
Scritture per difendere dottrine umane, perché è questo che il Consiglio di
Chiesa ha intenzione di fare se accettassimo di comparire davanti ad esso.
Quelli che voi considerate “punti di vista diversi quanto meno marginali” per
noi sono tutti argomenti assolutamente importanti quanto gli altri e meritano
di essere approfonditi da tutti voi con la massima attenzione. |
Vorrei dire infine che considerando anche gli attriti che si
erano venuti a creare ultimamente in
seno alla comunità, non abbiamo ritenuto possibile una risoluzione
diplomatica e non sarebbe stato possibile trattare accuratamente tutti questi
argomenti. Ho sempre detto ai fratelli con cui ho parlato che noi ci siamo
ritirati dalle ADI e da tutti coloro che difendono le ADI quando hanno
sfacciatamente torto, ma non dai fratelli disposti a dialogare con la Bibbia
in mano e la mente aperta, quindi non siamo “scappati” ma ci siamo ritirati
da una Chiesa e da una denominazione la cui dottrina non è affatto sana, in
quanto su diverse cose trasmette e approva insegnamenti e comportamenti
errati. |
Vi chiediamo quindi di cancellare i nostri nomi dal registro di
Chiesa; l’importante per noi è che rimanendo fedeli al Signore e alla sua
Parola i nostri nomi rimangano scritti nel libro della vita. Qualcuno ci ha
chiesto tempo fa’ se abbiamo intenzione di ritornare in comunità: io rispondo
che torneremo solo quando in mezzo a voi la Parola di Dio sarà considerata
sovrana e quindi vi sottoporrete completamente ad essa. |
Pregando e sperando che riconosciate la verità, vi salutiamo nel
Signore. |
Cacciotti Valerio |
Di Marcantonio Pina |
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Per contattare il fratello Valerio: |
e-mail: valerio.cacciotti@gmail.com |
contatto Skype: valerio.cacciotti |